10. La creazione della trama (parte II)

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La prima cosa che mi viene da dire è: grazie.
Grazie a tutti voi per aver letto, commentato e giocato assieme a me. Grazie a quelli che giocheranno, e a coloro che si limiteranno a osservare.
Grazie a te, che stai leggendo in questo momento.
Bene, alla fine della scorsa lezione ci eravamo lasciati con il compito di riassumere la vostra storia in una sola frase, e... wow: se in questo momento mi trovassi sulla ISS e guardassi giù, verso l'Italia, quanto fumo variopinto vedrei salire verso lo spazio. La fantasia, il prodotto delle vostre menti lontane lontane...

Sappiate però che una frase non è per sempre (funziona solo coi diamanti), tornerete su quelle parole più e più volte, fa parte del gioco, anche i grandi scrittori stravolgono spesso l'idea iniziale

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Sappiate però che una frase non è per sempre (funziona solo coi diamanti), tornerete su quelle parole più e più volte, fa parte del gioco, anche i grandi scrittori stravolgono spesso l'idea iniziale. In effetti, solo i morti e gli stupidi non cambiano mai opinione.
Robert McKee, sul suo manuale, scriveva:

Paddy Chayefsky mi disse una volta che quando finalmente scopriva il significato della propria storia lo scribacchiava su un pezzetto di carta e lo incollava alla propria macchina da scrivere per far sì che tutto ciò che entrava in quella macchina esprimesse in un modo o nell'altro questo tema centrale.

Bell'idea, Paddy, aggiungo io.


SISTEMIAMO LA NOSTRA FRASE

Prima di approdare al secondo step, una piccola revisione alle gomme, non vorremmo mai ritrovarci con qualche sorpresa.
Partiamo con un esempio.
Su gentile concessione, ecco la frase del collega @AlaskaRogers:

Lullaby of the Moon: una giovane ragazza viene coinvolta in una guerra sovrannaturale, collegata ai ricordi di un fantasma che infesta casa sua;

A prima vista sembrerebbe perfetta: c'è un protagonista, c'è un fantasma che lo coinvolge in un'avventura, c'è una guerra in corso.
Ma in realtà manca qualcosa.
Voglio dire, che rischio corre, questa protagonista? Perché quella guerra la tocca così da vicino? Chi è il nemico? Come mai il fantasma ha tirato in ballo proprio lei?
Ovviamente, raccontare tutto è impossibile.
Ma immaginate di essere il vostro ipotetico lettore: se sollevaste Lullaby of the Moon da uno scaffale, e trovaste quella frase sulla quarta di copertina, lo acquistereste? Non vorreste almeno sapere in cosa consiste la sfida principale?
C'è un piccolo trucco che può aiutarvi a risolvere situazioni come questa, dopo aver composto la frase provate a porvi la fatidica domanda: "Riuscirà il nostro eroe a...?".
Con Lullaby of the Moon (tra parentesi, gran bel titolo) la domanda diventa: "Riuscirà il nostro eroe a vincere una guerra sovrannaturale?".
Qualcosa non quadra, voi non credete?
Serve un obiettivo più concreto, una minaccia meno fumosa.
Proviamoci con Hunger Games. La frase era:

Hunger Games: nell'America post-atomica, una ragazza salva la vita della sorella prendendo il suo posto all'interno di un'arena letale;

Qui la domanda è facile: "Riuscirà Katniss Everdeen a sopravvivere all'interno dell'arena?".
So benissimo che sotto sotto lei combatte per la liberazione di tutta Panem, ma la vera sfida del primo libro è questa, la sua sopravvivenza.
Ora prendo la frase di @HeroHollis:

Lezioni di Scrittura Creativa - [2/8]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora