12. Come i scrivere i dialoghi delle vostre storie (Parte tre)

1.8K 155 102
                                    

Carissimi aspiranti scrittori, mi scuso per la lunga latitanza ma il periodo è particolare: corsi, lavoro e Wonder Boy: The Dark Gift. Cioè il mio ultimo racconto.

Sì, avete capito bene: sto facendo autopromozione.

Parto subito dirottando coloro che si aspettavano altre lezioni sulla trama: ho spostato quella parte in un nuovo libro, Creare una trama efficace da zero. Aggiungetelo alla lista se vi interessa.

Qui invece torneremo a parlare di questioni di carattere generale.

Bene, oggi non siete davanti a uno dei miei soliti papiri - sempre per la questione del poco tempo - parleremo ancora di dialogo, ma con poca analisi e tanti esempi concreti.

Provengono tutti dalla mia "collezione privata".


COSA ACCOMPAGNA UN DIALOGO

Lo abbiamo visto più volte, un dialogo non è solo un lungo elenco di frasi di senso compiuto. Quelli che ci colpiscono, che davvero ci restano dentro, spesso arrivano accompagnati.

Da chi? No, la domanda giusta è: da cosa.

- Espressioni;
- Gesti;
- Pensieri;
- Riflessioni;
- Pause;
- Silenzi;

E altro ancora...

Il trucco è: cercate di immaginare i vostri personaggi non come teste parlanti, bensì come persone in carne e ossa. Se può aiutarvi, fingete di visualizzarli dentro a uno schermo, o su un palco. Degli attori, in pratica.

E quante cose possono muoversi, mentre i personaggi se la raccontano? Non solo nel mondo che li circonda, intendo anche nel loro cervello.

Trasformatevi voi stessi, in attori, mimate i vostri discorsi. Usate gli occhi e le orecchie dell'immaginazione per captare tutto ciò che accade dentro e fuori di voi. Rumori, luci, odori. Sensazioni, preoccupazioni. Prendetevi anche la libertà di gesticolare - ehi, soltanto se siete soli - e riportate tutto su carta.

Esistono film che ai dialoghi devono il loro successo. Ne cito alcuni:

- Locke, girato tutto nell'abitacolo di una macchina;
- The Man From Earth, idem come sopra, ma in un salotto;
- Carnage, in cui gli attori non escono mai dal loro appartamento.
- Dogville, non anticipo niente: questo film è incredibile, punto;

E ora, qualche esempio di narrativa.


DIECI PICCOLI DIALOGHI

Sottolineerò in grassetto le parti interessanti. Quelle cioè che non fanno soltanto da sfondo, ma veicolano parte del messaggio.

Inizio con Carver, che sul dialogo è il migliore - il top, si può dire? I racconti di Carver che citerò vengono tutti dal libro Da dove sto chiamando.

Scatole è il primo. Qui un uomo - cioè il protagonista - si trova nell'appartamento di sua madre, assieme alla sua compagna. La signora deve traslocare, più che una visita quindi si tratta di un addio.

«Non mi piacciono le cucine elettriche, non mi sono mai piaciute. Leva quella roba dalla sedia, Jill. Vivo qui come una zingara, accidenti. Ma ancora per poco, spero». Si accorge che mi guardo attorno in cerca d'un posacenere. «Lì, dietro di te», mi fa. «Sul davanzale, tesoro. Perché non ci verso un po' di quella Pepsi, prima di metterti a sedere?».

Stesso racconto, altro dialogo:

«E non volevo abitare al secondo piano. Il secondo piano dà su un parcheggio. Non c'è niente da vedere, lì sotto». Aspetta che Jill dica qualcosa, ma Jill non fa commenti. Allora mia madre si gira verso di me.
Io mi sto ingozzando come un lupo e non dico niente. Ad ogni modo, c'è poco da aggiungere sull'argomento. Continuo a far andare le mandibole e a guardare le scatole ammucchiate accanto al frigo. Poi mi servo un altro po' di insalata.

Lezioni di Scrittura Creativa - [2/8]Onde histórias criam vida. Descubra agora