13. Evocare immagini

1.1K 106 47
                                    

Amici scrittori, dilettanti e professionisti. Ormai il delay nell'aggiornare questo manuale è tale che mi viene in mente la freddura: "Non sto dicendo che sei in ritardo, dico solo che Godot m'ha chiesto quand'è che arrivi".

Ho deciso che la soluzione non può essere che una: accorciare i capitoli. Forse, in questo modo, almeno una volta al mese qualcosa di sensato riuscirò a tirarlo fuori. L'altro vantaggio è che farò calare meno le vostre palpebre: su Wattpad, si sa, i papiri sono difficili da digerire.

Oggi proveremo a fare una magia: evocheremo immagini.

Idee, pensieri, opinioni, tutte queste cose infatti possono essere tranquillamente spiegate. Ma se al lettore gliele mostriamo, otterremo un effetto mille volte amplificato - sempre per il discorso Show, don't tell, ricordate?

Parto con un esempio preso dai miei libri. Poi passeremo a un capolavoro vero.

In Sigarette, l'ultimo racconto di Sillabari, c'è un punto in cui ho dovuto riassumere i sentimenti del protagonista. La bozza era questa:

La sua vita era così, vuota e insoddisfatta. Alla costante ricerca di esperienze diverse, di nuove emozioni. C'era un tempo in cui giudicava tutto quello una qualità, una caratteristica tutto sommato invidiabile. Poi erano iniziati i dubbi.

Esperienze diverse, nuove emozioni: sono parole che parlano abbastanza bene dei sentimenti in gioco. Fanno il loro compitino, diciamo. Ma si può fare meglio:

La sua vita era così, vuota e insoddisfatta. Alla costante ricerca di cittadine straniere, di porticcioli nascosti. C'era un tempo in cui giudicava tutto quello una qualità, una caratteristica tutto sommato invidiabile. Poi erano iniziati i dubbi.

Non è il mio miglior scritto, lo ammetto, ma già così il testo risulta arricchito. È più... potente. Un porticciolo nascosto, infatti, è sì una nuova emozione, ma incastonata in una fotografia: la possiamo interpretare - grazie al contesto - e anche vedere, attingendo alla nostra idea personale di porticciolo nascosto, e collaborando in modo attivo alla costruzione della storia.

Ah, se tutto si potesse spiegare con le immagini... quanto sarebbe comoda una matematica illustrata?

Morale: la prossima volta che vorrete raccontare un'idea, provate, prima di spiegarla, a rappresentarla.

E ora, altro che fotografia, vi porto agli occhi un intero album:

I sogni dei partigiani sono rari e corti, sogni nati dalle notti di fame, legati alla storia del cibo sempre poco da dividere in tanti: sogni di pezzi di pane morsicati e poi chiusi in un cassetto. I cani randagi devono fare sogni simili, d'ossa rosicchiate e nascoste sottoterra. Solo quando lo stomaco è pieno, il fuoco è acceso e non s'è camminato troppo durante il giorno, ci si può permettere di sognare una donna nuda e ci si sveglia al mattino sgombri e spumanti, con una letizia come d'ancore salpate.

Il brano è tratto da Il sentiero dei nidi di ragno di Italo Calvino.
Non so voi, ma per me quel letizia come d'ancore salpate, da solo, vale un romanzo intero.


Lezioni di Scrittura Creativa - [2/8]Where stories live. Discover now