Notte

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NOTTE

Lentamente, molto lentamente, facendo attenzione al corpo un po' troppo ingombrante di mia moglie, la feci girare su un fianco costringendola a darmi le spalle. Sakura mi osservò da sopra una sua spalla con occhi dubbiosi e io le accennai un semplice sorriso. Non capiva il perché l'avessi fatta girare costringendola a staccare le braccia dal mio collo a cui si era attaccata in un modo che mi mise i brividi.

Su quell' enorme letto matrimoniale Sakura sembrava così piccola, così fragile, ma io sapevo per certo che non lo era. Mia moglie non era debole né fisicamente, né psicologicamente. Bè, forse in quel momento fisicamente debole lo era, ma mi fidavo ciecamente di lei e lei mi aveva appena promesso che avrebbe lottato con tutte le sue forze per vincere quella battaglia contro la malattia.

Avevo bisogno di crederle se no da lì a qualche minuto sarei definitivamente impazzito.

Lentamente feci scorrere una mano lungo la linea del suo corpo partendo dal collo fino ad arrivarle fino a metà coscia. La sentii rabbrividire e lasciare andare piano la testa sul cuscino piumoso, rilassandosi. Risalii piano con la mano per fermarmi sulla pancia e la vidi sgranare gli occhi quasi impaurita e far correre una sua mano sulla sul ventre per togliere la mia da essa.

Con quella mia stupida affermazione fatta in ospedale avevo spaventato mia moglie e lei si era eretta a protettrice di quella piccola creatura che stava ancora dentro di lei.

Sakura si rese conto del gesto appena compiuto e si irrigidì comprendendo che mi aveva impedito di toccare nostra figlia.

"N...Non toccarla per ora Sasuke..." sussurrò tremante lei e io mi sentii leggermente ferito, ma potevo comprenderla. Sospirando passai ad accarezzarle le spalle e il collo e lei parve rilassarsi nuovamente.

Allungai una mano sul suo viso, costringendola a voltare la testa verso di me e appena lei lo fece, mi impadronii delle sue labbra con tutta la passione che possedevo cercando in infondere in quel bacio sentimenti di fiducia, sicurezza, conforto, comprensione.

Mia moglie si girò sulla schiena non staccando le sue labbra dalle mie, partecipando al bacio con un amore profondo e incondizionato che mi scosse le viscere. La sentii sollevare una mano per portarla dietro le mie spalle e stringermi a se con possesso. Sorrisi sulle sue labbra grato alla vita di avermi dato la possibilità di avere lei come moglie. Sakura fece correre l'altra mano dietro la mia bassa schiena e si voltò sul fianco rivolta verso di me, stringendomi in quell'abbraccio/bacio confortante. Staccai le mie labbra dalle sue.

"Sakura..." sussurrai.

"Shh..." sussurrò lei stritolandomi.

"Sakura, mi stai stritolando..." ridacchiai.

"Esagerato, sei o non sei il possente eroe del villaggio, l'ultimo sopravvissuto del clan Uchiha..." sussurrò divertita lei.

"Non l'ultimo Uchiha..." sospirai e Sakura sgranò gli occhi.

"La bimba, l'hai accettata?" chiese lei sbalordita e io mi irrigidii.

"Non mi riferivo a lei visto che ancora non è nata, ma a te..." sussurrai.

"Sasuke..."

"No, Sakura. Non sto dicendo che non ho accettato la piccola, anzi tutt' altro, ma non posso negare il fatto che ho paura. Ho vissuto troppo tempo solo, mi sono visto sterminare la famiglia, ho perso padre, madre e alla fine anche il fratello, non so se sarò mai in grado di accettare anche la perdita di una moglie, ma ciò non significa che ucciderò nostra figlia. All' ospedale ho sbagliato Sakura. Ho agito d' Istinto preso dal bisogno di proteggere il mio cuore da altra sofferenza. Preferivo tenermi già ciò che avevo anche se ciò significare uccidere nostra figlia e di conseguenza me stesso. Ho avuto paura di rischiare al contrario tuo. "Spiegai. Era la prima volta in tutta la mia vita che facevo un discorso così lungo e sentimentale, ma Sakura meritava di capire.

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