DESIDERI

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DESIDERI

Era passata più di una settimana da quando Sakura si era sentita male e Tsunade le aveva tassativamente negato qualsiasi sforzo, qualsiasi stress e lei in quel momento se ne stava seduta sul divano di villa Uchiha, con una mano sulla pancia come a coccolare la sua bambina e nell'altra teneva un telecomando intenta a fare zapping e a sbuffare sonoramente. Alla televisione alle cinque del pomeriggio non davano una cavolo e lei si annoiava a morte. Nonostante i trecento canali presenti, non trovava un programma decente che la strappasse da quella noia perenne.

Suo marito era uscito quella mattina dicendole che l'Hokage lo aveva convocato per conferire con lui.

Sai si chiese da quando Sasuke si riferisse a Naruto con il termine Hokage e da quando aveva usato il termine "conferire" anziché parlare con Naruto.

Sakura sbuffò e prese un cuscino dal divano e lo lanciò in un punto non prestabilito della casa.

"Uffa, mi annoio!" urlò la rosa e il telecomando poi fece la stessa fine del cuscino piombando sul tappeto poco distante da loro.

"E va be piccolina, su forza, andiamo a trovare lo zio! Ohissa!" esordi Sakura facendo uno sforzo immane per alzarsi da quel divano date le sue enormi dimensioni. Andò a prendere una giacca e se la mise velocemente, poi con passo lento uscì di casa.

Mezz'ora dopo si trovò difronte la tomba di Itachi.

"Allora parliamoci chiaro Itachi, o fai finire Sasuke di essere iperprotettivo o giuro che lo prendo a sassate visto che per ora i pugni non li posso usare!" sbottò Sakura sedendosi difronte la tomba di Itachi ma non prima di averla ripulita dalle foglie, poi Sakura sospirò e guardò per un attimo il cielo, poi rivolse di nuovo l'attenzione a Itachi.

"A dire il vero Itachi, non sono qui per una visita di cortesia, vorrei...vorrei parlarti di una cosa. Ecco...be...vedi...Ehm...cioè" balbettò Sakura portandosi una mano dietro la nuca e grattandosi la testa con fare imbarazzato.

"Io ...diciamo che avrei mezza tecnica proibita e che se Tsunade lo viene a sapere mi spella viva, ma va bè, dettagli. Cioè ecco...vorrei riportarti in vita. Non lo sa nessuno Itachi San anche perché se Naruto lo viene a sapere mi uccide, per non parlare poi di Sasuke. OH Kami, Sasuke... Emh sono egoista lo so, ma desidero conoscerti davvero di presenza, almeno finché la vita me lo permette, e se nel caso le cose dovessero andare male, vorrei che Sasuke non fosse solo, vorrei che avesse te." Sussurrò Sakura carezzando mestamente dal tomba del cognato.

"Tu sei d'accordo?" chiese infine Sakura sospirando.

"Certo che fa strano vederti parlare da sola ragazzina!" esclamò una voce alle spalle di Sakura tanto che la rosa sussultò e si voltò di scatto per infine sgranare gli occhi incredula, atterrita e spaventata.

"Oh...mamma oh Kami!" esclamò Sakura cercando di mettersi in piedi con fare goffo.

La figura corse ad aiutarla ma Sakura indietreggiò di scatto perdendo per un attimo l'equilibrio e se non fosse stato per la tomba di Itachi che la sorresse, si sarebbe vista con il sedere per terra.

Sakura si mise in posizione d'attacco e quando la figura sollevò le mani in segno di resa e una folata di vento le fece scivolare via il cappuccio, Sakura annaspò, sta volta terrorizzata.

"K...Ka...guya!" balbettò la rosa pronta a correre via.

"Aspetta, Sakura...non sono qua per combattere, né per farti male, ma volevo ringraziare profondamente Sasuke e Naruto, ma non credo che reagirebbero bene vedendomi." Sussurrò Kaguya

"Se...sei viva?" tremò Sakura. Kaguya scosse la testa in segno di negazione.

"Sono più che morta, ma resto sempre una dea, quindi eccomi qua. Però sono grata a Naruto e Sasuke, ho avuto la possibilità di chiarire ogni problema con i miei figli, all'altro mondo, ed ora sono felice, quindi volevo solo ringraziare. Trovarti qui...bè un colpo di fortuna!" sussurrò Kaguya accennando un mesto sorriso.

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