Cap. 9

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-Quel maledetto... sarà solo colpa sua se mi ammaaa... etchù!- se mi ammalo!- borbottava Akane incurante degli sguardi perplessi che le lanciava qualche passante di tanto in tanto.

Diretta all'Anteiku, la rossa si avvolse ancora di più la sciarpa attorno al collo. Il vento cominciava a essere sempre più impetuoso. Le strade di Tokyo traboccavano di gente benché fosse solo mattina; erano tutti intenti a fare acquisti in vista del Natale.

"Ora che ci penso forse anche io dovrei fare un regalo a Juuzou..." rifletté la giovane mentre saliva le scale dell'Anteiku, dimenticandosi per un attimo la sua rabbia nei confronti dell'albino.

Archiviò quel pensiero non appena aprì la porta del bar, trovandosi davanti una scena che, avrebbe imparato, si ripeteva spesso.

-NISHIKI DI MERDA.

-TOUKA DI MERDA.

-...la scimmia demoniaca!

-Ehm... buongiorno...?

Fortunatamente Kaneki fece capolino dal retro del negozio accogliendo la rossa con un sorriso di scuse.

Come Akane lo vide, si fiondò da lui cercando di evitare i piatti che avevano cominciato a volare per poi schiantarsi a terra producendo un gran frastuono.

-Scusali, Touka e Nishio-senpai non vanno molto d'accordo- disse Kaneki una volta che la ragazza gli fu accanto.

-Ho notato...- ridacchiò nervosamente lei mentre si toglieva la giacca.

-Il capo ti sta aspettando di là- disse poi il moro facendo cenno ad Akane di seguirlo.

Senza dire una parola la ragazza si apprestò a seguire il suo nuovo collega nel retro del locale.

Il signor Yoshimura li attendeva nella sala riunioni con le mani dietro la schiena in piedi davanti alla finestra. Stava scrutando alcune persone sedute sulle panchine sotto al bar, intente a parlare e ridere tra di loro.

-Capo.

L'anziano proprietario dell'Anteiku si voltò verso la porta rivolgendo un dolce sorriso ad Akane e Kaneki.

-Buongiorno Akane.

La giovane ricambiò il sorriso.

-Grazie Kaneki, puoi andare- disse il capo congedando il ragazzo che, annuendo, lasciò la stanza diretto al piano inferiore, pronto a ripulire il pavimento dai cocci dei piatti distrutti.

Una volta rimasti soli Yoshimura invitò Akane ad avvicinarsi.

La ragazza non se lo fece ripetere. Si avvicinò alla finestra affiancando il suo nuovo capo e prese a guardare fuori.

-Cosa ne pensi delle persone Akane?

Quella domanda così improvvisa la fece trasalire. Guardò Yoshimura con la coda dell'occhio, volendosi accertare di non essersi immaginata la domanda.

-Ecco...

"Le trovo estremamente fastidiose, incoerenti, stupide, rozze, noiose, bugiarde, crudeli, con un'intelligenza ridotta, un grandissimo talento per l'auto distruzione, approfittatrici e subdole, soli, deprimenti, rumorosi, odiosi e ignoranti, sempre fissati con i soldi e il guadagno. Si credono al centro del mondo quando invece sono solo pedine destinate a morire. Si comportano come se fossero immortali, credendosi potenti quando non sono altro che una massa di imbranati senza cervello. Si danno tante arie fingendo di essere modesti per paura di essere giudicati per quello che sono veramente e cioè dei poveri cretini."

Non poteva certo dar voce a tutti quei pensieri misantropi, ma non voleva nemmeno mentire dicendo "uh, li adoro!"

-E lei? Cosa ne pensa?- chiese invece rigirando la domanda.

𝐇𝐮𝐦𝐚𝐧 || 𝐽𝑢𝑢𝑧𝑜𝑢 𝑆𝑢𝑧𝑢𝑦𝑎Where stories live. Discover now