Cap. 14

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-La maggior parte delle storie iniziano con un "c'era una volta" e finiscono con un "e vissero per sempre felici e contenti". La tua, giovane Akane, è una delle eccezioni: i tuoi genitori erano due ghoul e vivevano pacificamente, quasi come una famiglia normale oserei dire. Si erano integrati molto bene nella società umana, tuo padre aveva trovato lavoro presso una fabbrica e tua madre gestiva un negozietto di antiquariato. Quando nascesti tu sembravano così felici! Eri una bambina davvero adorabile, come dargli torto? I capelli rossi come quelli di tuo padre e gli occhi di tua madre. Ma com'è possibile che una famiglia del genere sia crollata in così poco tempo? Lascia che ti spieghi mia cara: una sera fecero incursione in casa vostra alcuni agenti speciali della CCG a seguito di una soffiata "anonima". Tuo padre combatté con tutte le sue forze, ma ciò non bastò a proteggervi. Tua madre fu la prima ad essere uccisa dal Quinque di un soldato sotto i tuoi occhietti mentre tuo padre fu abbattuto subito dopo. Ma eri troppo piccola per ricordartelo. E tu? Perché sei viva? Forse quei soldati non ebbero il fegato di far fuori una bambina di appena qualche mese. Già, fosti abbandonata lì in mezzo ai corpi dei tuoi genitori. Nessuno si prese la briga di portarti con sé, finché non arrivai io.
A quel punto del racconto Kanou sorrise candidamente, Akane invece sembrava aver perso anche l'ultimo briciolo di vita: i suoi occhi erano atoni. Non sapeva se credergli. Forse stava mentendo per destabilizzarla, forse le stava dicendo quelle sciocchezze perché era un sadico del cazzo o forse era giunto il momento che lei sapesse la verità. Lui, però, come faceva a sapere tutto ciò?

Kanou proseguì.

-Ti portai con me e... beh, diciamo che ne approfittai per svolgere qualche esperimento. Eri un ghoul -cioè, sei un ghoul ed io ero nel bel mezzo dei miei progetti per creare l'essere perfetto. Ti trapiantai organi umani mischiandoli ai tuoi da ghoul, sostituii la tua kagune non ancora del tutto sviluppata e te ne impiantai un'altra ancora. Eri il mio giocattolino. Eri l'essere perfetto che poteva vivere come un essere umano nonostante fossi in tutto e per tutto un ghoul. Sviluppai anche delle pillole con cellule RC così che potessi resistere senza mangiare carne umana. Ma non mi ci volle molto per comprendere il mio errore più grande... già, proprio tu. In un mondo del genere creare un ghoul che sarebbe stato in grado di sopravvivere mangiando il cibo degli umani e assumendo pillole RC invece che uccidere le persone per cibarsi di loro sarebbe stata la soluzione a tutto. Niente più guerre tra esseri umani e ghoul. Il mondo sarebbe migliorato, avrebbero pensato tutti. Ma gli esseri umani sono stupidi. Questa gabbia per uccelli sta diventando sempre più opprimente a causa loro e creare un ghoul che possa vivere insieme ad essi invece che eliminarli come meriterebbero...- afferrò un bisturi da un tavolo poco distante e si avvicinò ad Akane, -...andrebbe contro i miei principi. Ecco perché devo ucciderti. Dopotutto sei solo un esperimento fallito- sorrise come se avesse affermato la cosa più normale del mondo.

Akane iniziò ad agitarsi sebbene le cinghie le impedissero la maggior parte del movimenti. Red guardava impotente pensando freneticamente a un modo per fermarlo, ma la sua mente sembrava essersi svuotata.
Mentre ascoltava la storia di Akane e gli esperimenti a cui era stata sottoposta dalla mente deviata di quel pazzo non poté far altro che maledirsi per essere stato in combutta con lui contro l'unica persona che invece di lasciare che la CCG catturasse lui e Hikari li aveva accolti con sé insieme a Juuzou e datogli una casa. Una nuova famiglia, una nuova possibilità che lui aveva mandato all'aria.

-Ho fatto sì che una famiglia ti adottasse- continuò a raccontare lo scienziato avvicinando il bisturi al viso della ragazza.
-Loro sapevano chi eri in realtà e hanno sostenuto il mio progetto credendo davvero che volessi creare un ghoul in grado di vivere in pace con gli umani. Poverini... erano così disperati perché non riuscivano ad avere un figlio che hanno accettato la proposta del primo buon samaritano senza sapere che gli sarebbe costata la vita. Beh, alla fine non ho mai avuto intenzione di ucciderli, ma le cose sono andate così- scrollò le spalle prima di conficcare brutalmente il bisturi nel petto di Akane. Lei urlò dal dolore per poi tossire sangue mentre un fiotto del medesimo prese a scorrerle dalla ferita aperta macchiando il camice dell'uomo, il quale aveva mantenuto un'espressione impassibile.

𝐇𝐮𝐦𝐚𝐧 || 𝐽𝑢𝑢𝑧𝑜𝑢 𝑆𝑢𝑧𝑢𝑦𝑎Where stories live. Discover now