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Scott e lo sconosciuto continuavano a combattere mentre io li guardavo nascosto in un angolo. Non me l'ero sentita di scappare, perchè non volevo lasciare da solo Scott.
'E perchè hai paura di non poter più vedere quello sconosciuto' aggiunse quella vocina fastidiosa che ogni tanto veniva a farmi visita. Stupida vocina.
Lo scontro continuava, i due lupi si attaccavano senza sosta, anche se il maggiore sembrava in vantaggio. Dopo un altro colpo, forse il più forte, Scott si accasciò a terra, perdendo subito dopo i sensi. Mi avvicinai subito e iniziai a chiamarlo e a dargli dei colpetti sulla faccia per farlo rinvenire. Mi girai verso lo sconosciuto
<< Ma cosa diavolo ti è saltato in mente? >> gli gridai.
Mi alzai, raggiungendolo e andandogli di fronte, fregandomene del fatto che fosse un lupo e che se voleva, poteva uccidermi in pochi secondi; aveva ferito in mio migliore amico e di conseguenza aveva ferito anche me.
<< Volevo metterlo alla prova >> disse, come se fosse la cosa più normale del mondo.
Sgranai gli occhi, una rabbia nuova dentro di me.
<< Metterlo alla prova? ALLA PROVA? L'HAI QUASI UCCISO! >> sputai, guardandolo negli occhi.
Si avvicinò pericolosamente al mio viso, i nostri respiri che si mischiavano, formavano una piccola nube bianca per via del freddo. A quel punto non avevo più paura di lui, anzi mi resi conto di non averne mai avuta; purtroppo avevo paura di me stesso, di quello che avrei potuto fare con lui a meno di venti centimetri da me. Arrossii. Se ne accorse e si avvicinò al mio orecchio
<< Tu ora vieni con me >> sussurrò con voce roca.
Il respiro mi si spezzò e la gola divenne incredibilmente secca. Poi mi resi conto di quello che aveva detto
<< C-cosa? Dammi una sola ragione valida per cui dovrei accettare di venire con te e abbandonare il mio migliore amico qui >> dissi velocemente.
Lui sbuffò semplicemente e mi caricò in spalla.
<< Non sono un fottuto sacco di patate >> dissi. Iniziai a battere i pugni sulla sua schiena, ma quando mi resi conto di non fargli niente, se non il solletico, rinunciai. Almeno la vista era piacevole, il suo fondoschiena era a dir poco perfetto.
"Ma che vado a pensare?!" mi dissi internamente.

Dopo un tragitto alquanto lungo, mi ritrovai seduto in un auto, una Camaro probabilmente, mentre lo sconosciuto faceva il giro per salire al posto del guidatore. Salì e mise in moto.
Il viaggio fu breve anche se regnava un silenzio non poco imbarazzante. Non sapevo cosa dire, ed era molto raro per me. Dopo poco tempo ci fermammo davanti ad un edificio, tanto grande quanto terrificante nel buio della notte. Entrammo e salimmo le scale. Arrivammo di fronte un'enorme porta scorrevole di acciaio.
Il lupo la aprì ed entrò, seguito a ruota da me. Un loft. Ecco cos'era. Spazioso, ma quasi interamente vuoto. Solo un tavolo in fondo alla stanza, alle spalle del quale c'era un'enorme finestra, che ricopriva tutto il muro. Un vetrata pensai. Un divano al lato sinistro, mentre a destra c'era una piccola cucina, con un'isola per la colazione. Al lato opposto, infine, c'era una scala a chiocciola che portava al piano di sopra, dove molto probabilmente c'era la camera da letto del lupo.
Ancora una volta ruppe il silenzio
<< Sento le rotelle del tuo cervello fino a qui. Smettila di pensare, mi fai venire il mal di testa >>
<< Sei tu che mi hai, come dire, "rapito". Potevi benissimo non farlo, mi sarei risparmiato la fatica di questa conversazione inutile.>> dissi, iniziando a frugare negli scaffali della cucina.
<< Ma così non sarebbe stato divertente, e poi mi servi per la seconda prova di Scott, ma EHI CHE STAI FACENDO?>> disse alterato.
Lo guardai di sottecchi, e continuando a cercare
<< Non è ovvio? Cerco del cibo, o vuoi far morire di fame il tuo prigioniero?>> dissi sarcastico.
Lo vidi sospirare e sedersi sul divano, rassegnato.
Finalmente trovai da mangiare, del pane e della marmellata. Mi preparai un sandwich e lo mangiai dando ogni tanto un'occhiata al lupo, che aveva iniziato a leggere un libro.
Finito di mangiare, mi avvicinai a lui sedendomi all'altro capo del divano
<< Devi ancora dirmi il tuo nome >> dissi.
<< Perchè non lo scopri da solo? Infondo sei il figlio dello screriffo >> disse, chiudendo il libro e puntando, ancora una volta, i suoi occhi nei miei.
<< Ehi, aspetta un secondo, come fai a sapere che sono il figlio dello sceriffo?>> chiesi. Lo vidi sgranare gli occhi, per poi distogliere lo sguardo.
<< Non importa >> disse secco. << Meglio andare a dormire, ho giá avvisato tuo padre con un messaggio dal tuo telefono. Gli ho detto che dormivi da Scott questo weekend, visto che lui è fuori cittá >> continuò, alzandosi per andare al piano di sopra.
"Ma che cavolo! Cos'è uno stalker?!" Pensai.
Ad un tratto si fermò, proprio mentre stava per salire il primo scalino, e si girò nella mia direzione.
<< Derek. Mi chiamo Derek >>
Dopodicchè salì le scale, scomparendo dal mio campo visivo.

Derek...




Angolo autrice
Allora, ehm... ciao. Ahahhahaha okay, ammetto che questa è la mia prima fanfiction, di solito non scrivo di personaggi giá inventati da altri, ma Stiles e Derek sono così divertenti che non potevo non scrivere una storia su di loro. La sterek è una delle mie ship preferite in assoluto, tra cui anche Larry, Ziam ed altre. Ma vabbeh volevo solo dirvi grazie per le views e per le stelline. Aggiornerò al più presto. Commentate eh!

All I AmWhere stories live. Discover now