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Ragazze sta per uscire la prossima one shot. La pubblicherò in questi giorni. È sempre a tema Sterek. Seguite sempre gli aggiornamenti. Bye.

ISAAC'S POV
Ero appena tornato a casa. Quando aprii la porta, un silenzio inquietante faceva da padrone, facendomi accapponare la pelle.
Salii le scale, facendo attenzione a non fare rumore.

Forse si è arreso ed è andato a dormire...

Pensai, percorrendo il corridoio e aprendo la porta di camera mia. Mi voltai per entrare, ma quello che mi si parò davanti, mi face sbiancare.

Mio padre era seduto sul mio letto, con la mazza da baseball fra le mani.

Corsi.
Corsi più veloce che potevo, mio padre che mi inseguiva.

Uscii di casa e mi diressi ancora verso il bosco, ma decisi poi di non addentrarmi, visto quello che era successo la sera prima.

Mi girai da tutte le parti, cercando una via d'uscita.
Vidi un'edificio, molto grande e alquanto spaventoso, stanziato a qualche metro da dove mi trovavo io.
Era l'unica soluzione.
Forse potevo nascondermi lì.

Entrai, cercando di nascondermi, quando sentii entrare mio padre dopo di me e iniziare a chiamarmi
<< Dai Isaac, vieni fuori, voglio solo parlare >> disse con una voce inquietante.

Si certo, parlare.

Lo vidi avvicinarsi nella direzione dove mi trovavo io. Cazzo mi aveva scoperto.

Lo spinsi e lo feci cadere, iniziando a  salire tutte le scale di quell'edificio. Arrivai ad un'enorme porta di ferro.
Sperai ci fosse qualcuno.
Iniziai a colpire la porta con pugni forti
<< VI PREGO, SE CI SIETE, APRITE! AIUTATEMI! >> gridai.
Sentivo giá mio padre, salire le scale, facendomi bussare ancora più forte.

Finalmente la porta si aprì, mostrando due ragazzi, ma non avevo tempo per chiacchierare. Mi precipitai dentro, chiudendo la porta giusto in tempo, per poi accasciarmici sopra.

<< ESCI DI LÌ, MOCCIOSO. >> gridò mio padre.
Quando sentì che non gli volevo rispondere, continuò
<< NON POTRAI NASCONDERTI PER SEMPRE IN QUESTA TOPAIA, TI ASPETTERÒ A CASA, E QUANDO TORNERAI TI DARÒ UNA PUNIZIONE COI FIOCCHI. CIAO SCHERZO DELLA NATURA >> urlò infine, andandosene definitivamente.

Aprii gli occhi, dopo un tempo indefinito, trovandomi di fronte il ragazzo più piccolo, una massa di capelli scompigliati e occhi color nocciola, che mi guardava preoccupato.
Mi porse la sua mano, regalandomi un sorriso rassicurante.
Gliela presi e mi fece sedere sul divano. Solo allora vidi che era solo una grande maglia nera a coprirlo.
Arrossii.
L'altro ragazzo lo notò, e mi riservò un'occhiataccia.
Non gli stavo simpatico, questo era sicuro.
Okay, forse stavo fissando le gambe al ragazzo che mi ha aiutato.

<< Perchè cazzo lo fissi? >> gridò, appunto il più grande.

Sono stato scoperto.

<< Derek! È spaventato, hai sentito quello lá fuori? Gli fará del male! >> mi difese l'altro.

Perspicace il ragazzo.

<< Si ma questo non significa che ti deve fissare, le gambe soprattutto! >> protestò quello, arrossendo subito dopo.

<< Sembra quasi che io sia di tua proprietá! >>
<< Lo sei >>
Il più piccolo sbarrò gli occhi.
Fece un lungo sosprio e si rivolse a me, che ancora non avevo detto una parola.
<< Ora ci dici cosa è successo >>

All I AmDove le storie prendono vita. Scoprilo ora