Semivocali, eccezioni e punteggiatura

642 16 0
                                    

Semivocali

Esiste infine un'altra categoria ancora di lettere che sono la Y e la W che sono considerate dai giapponesi come semivocali.

La pronuncia della Y è molto semplice: si unisce sempre alle vocali a, u, o e forma le sillabe ya, yu, yo che si leggono come se si leggesse uno iato italiano: ia, iu, io.

La W invece si accompagna sempre alla vocale a e alla vocale o formando così le sillabe wa e wo.

La sillaba wo può essere pronunciata in due modi differenti:

si può pronunciare uo distinguendo sia la w che la o.
si può pronunciare solo o dove la w non si sente nemmeno.
Stessa cosa accade per la sillaba wa che, tra l'altro, se assume il ruolo di posposizione, viene scritta con l'hiragana は "ha" che però si pronuncia wa.

Particolari eccezioni

Nelle parole composte spesso può verificarsi la nigorizzazione del secondo componente della parola

Esempio:
hito + hito = hitohito —> hitobito
hira + kana = hirakana —> hiragana
yo + kashi = yokashi —> yogashi

La nigorizzazione però è un fenomeno assai frequente che può verificarsi non solo nelle parole composte ma anche in parole singole o addirittura particelle che variano la loro consonante iniziale senza tuttavia cambiare il loro valore grammaticale all'interno della frase.

Esempio:

tomo –> domo
temo –> demo
kurai –> gurai

Per raddoppiare una consonante il raddoppiamento avviene attraverso un piccolo simbolo chiamato "tsu" che in hiragana è つ e in katakana è ツ. Per raddoppiare una consonante infatti basta scriverlo prima della consonante che va raddoppiata e per magia la consonante non sarà più una ma due.

Punteggiatura

La punteggiatura in Giapponese è molto limitata.

Le parole vengono scritte tutte attaccate senza spazi perciò il giapponese non necessita di punteggiatura o simboli che dividano i periodi in una proposizione. Ciò che è possibile trovare in giapponese è la virgola, chiamata "ten" che è come la nostra solo rivolta verso la direzione opposta e il punto, detto "maru", rappresentato da un cerchietto.

Al giorno d'oggi è forse possibile trovare, in cartelli, insegne o testate pubblicitarie il punto esclamativo (che viene a volte reso nelle frasi con uno tsu つ) tuttavia il giapponese ha il punto interrogativo rappresentato invece dalla particella か "ka" che affianca il verbo a fine proposizione e rende la frase interrogativa.

Lezioni Giapponesi.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora