I tratti dei Kanji

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Prima di pensare di imparare qualunque altra cosa, in giapponese è fondamentale conoscere come scrivere e quindi, all'occorrenza, cercare una determinata parola o segno.
Esiste infatti un'ordine particolare da cui iniziare a puntare la penna e un punto in cui staccarla nonché una direzione verso cui andare per comporre i vari simboli.

Dal momento in cui punto la penna per scrivere a quello in cui la sollevo per andare a comporre la parte successiva, compongo un segno, meglio conosciuto come "tratto".
In giapponese è molto importante sia l'ordine con cui questi tratti vengono composti (hitsujun 筆順) che il numero di tratti che un kanji richiede per essere disegnato (kakusuu 画数); quest'ultimo in particolare è fondamentale per riuscire a trovare un particolare simbolo in un qualsivoglia dizionario cartaceo.

Come scrivere i kanji

Dal momento che i vari kanji sono composti da elementi ricorrenti, imparare il modo di disegnare questi elementi può aiutare anche a memorizzare la composizione di un determinato kanji, individuandone immediatamente le piccole parti che lo compongono o creando diverse associazioni di idee. Questi disegni possono aiutare a comprendere come comportarsi davanti alle diverse situazioni:

in questo primo caso si parla di 3 tratti orizzontali; si inizia a puntare la penna da sinistra e si procede verso destra staccandola all'ultimo

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in questo primo caso si parla di 3 tratti orizzontali; si inizia a puntare la penna da sinistra e si procede verso destra staccandola all'ultimo. Poi si passa ad i tratti sotto che, in questo caso, vengono riprodotti allo stesso modo del primo. Da sinistra a destra e da sopra a sotto, otteniamo così il numero 3: "san" 三.

In questo secondo caso, si parla di 3 tratti verticali; sempre partendo da sinistra, si traccia una linea che procede verso il basso per poi essere ripetuta in modo analogo verso destra ed ancora dall'alto verso il basso ed ecco realizzato il kanj...

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In questo secondo caso, si parla di 3 tratti verticali; sempre partendo da sinistra, si traccia una linea che procede verso il basso per poi essere ripetuta in modo analogo verso destra ed ancora dall'alto verso il basso ed ecco realizzato il kanji di fiume: "kawa" 川.

In questo secondo caso, si parla di 3 tratti verticali; sempre partendo da sinistra, si traccia una linea che procede verso il basso per poi essere ripetuta in modo analogo verso destra ed ancora dall'alto verso il basso ed ecco realizzato il kanj...

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Questo simbolo è un esempio di assemblaggio delle prime due figure. In questo caso è necessario stabilire quale dei 2 tratti abbia la priorità e la regola ci dice che va disegnato prima quello orizzontale. Quindi pardendo da destra verso sinistra disegnamo il primo tratto e successivamente dall'alto verso il basso disegnamo il secondo, ottenendo così il numero 10: "juu" 十.

 Quindi pardendo da destra verso sinistra disegnamo il primo tratto e successivamente dall'alto verso il basso disegnamo il secondo, ottenendo così il numero 10: "juu" 十

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Ora ci troviamo davanti a 3 nuovi tratti diversi dai precedenti per quanto simili (ne parleremo più avanti). In questo caso partiamo dall'alto verso il basso per il primo segno, sempre dall'alto verso il basso per il secondo a sinistra (da notare che spesso i tratti a sinistra hanno sempre la precedenza su quelli situati a destra) ed infine dal basso verso l'alto per l'ultimo tratto. Abbiamo ottenuto così il kanji di piccolo: "ko" od anche "shou" 小, solitamente unito ad un'altro kanji od ad uno hiragana.

Il prossimo kanji in esame è composto di 4 tratti ed inizia con un piccolo trattino dall'alto verso il basso, un secondo tratto da sinistra verso destra (dello stesso tipo del primo kanji che abbiamo esaminato), e due "gambette" curve la prima del...

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Il prossimo kanji in esame è composto di 4 tratti ed inizia con un piccolo trattino dall'alto verso il basso, un secondo tratto da sinistra verso destra (dello stesso tipo del primo kanji che abbiamo esaminato), e due "gambette" curve la prima delle quali va da destra verso sinistra, mentre la seconda da sinistra verso destra. Questo è il kanji di letteratura: "bun" 文 e si trova spesso unito ad altri kanji, per comporre fondamentalmente parole che hanno a che fare con tutto ciò che riguarda questo argomento.

 Questo è il kanji di letteratura: "bun" 文 e si trova spesso unito ad altri kanji, per comporre fondamentalmente parole che hanno a che fare con tutto ciò che riguarda questo argomento

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Ed ecco l'ultima tipologia di tratti, fondamentale per comporre kanji formati da "quadrati" e simili. Per comporre questo kanji formato da 4 tratti, è necessario imparare qualcosa che molti danno per scontato. Partiamo dal primo tratto a sinistra e dall'alto verso il basso. Ora il secondo e più anomalo: parte da sinistra verso destra e, quando si potrebbe pensare di sollevare la penna, il tratto prosegue con una curva verso il basso. Attenzione, è molto importante ricordarsi non solo di disegnarlo tutto assieme, ma anche di ricordare che, a dispetto delle apparenze, viene considerato come tratto unico, quindi deve essere contato una volta sola. Continuaiamo con il terzo tratto da sinistra verso destra che completa il rettangolo ed infine con la riga verticale che taglia il rettangolo in due metà. Abbiamo ottenuto il kanji di centro: "naka" 中.
Queste regole necessitano di un po' di tempo per essere applicate, ma con il giusto impegno, il processo diventerà automatico una volta imparati hiragana, katakana ed i primi 80 kanji.

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