👟 𝕶𝐥𝐞𝐩𝐭𝐨𝐦𝐚𝐧𝐢𝐚

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𝑱imin rabbrividì leggermente affianco a Yoongi mentre attendevano il taxi. Il maggiore lo stava scrutando, aggrottando lievemente la fronte, e si tolse la giacca per posargliela sulle spalle. Jimin virò lo sguardo per guardarlo e si strinse il capo attorno. Yoongi guardava nei dintorni, continuando a corrucciarsi. Non capiva perché mai dovesse avere freddo, obbiettivamente era una giornata calda.

Alla fine il taxi arrivò e si prepararono per il viaggio verso scuola.

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Quando Namjoon tornò nella sua camera nel dormitorio, vi trovò Hoseok seduto sul suo letto. Si era asciugato frettolosamente il viso, creando strisce rosse sulle guance, mentre si portava le ginocchia al petto. Tirò su col naso e Namjoon capì al volo che cʼera qualcosa che non andava.

ʻʻHoseok...ʼʼ disse, avvicinandosi al letto. Il ragazzo scosse la testa, abbassando lo sguardo sul lenzuolo. ʻʻHoseok.ʼʼ Gli prese il mento tra le dita, alzandogli il viso così che lo guardasse.

ʻʻSto bene.ʼʼ Disse questo, la voce tramava ad ogni respiro. Il suo sguardo cadde, e Namjoon si accigliò.

ʻʻCosʼè successo quando ero via?ʼʼ Hoseok scosse di nuovo la testa. Portò le mani sul polso di Namjoon, spostando via la mano da potersi liberare e lasciar cadere di nuovo in basso la testa. ʻʻHoseok.ʼʼ

Forse aveva capito dal quel tono di voce che Namjoon non avrebbe accettato un no come risposta, dato che aveva puntato il dito sulla scrivania. Sul piano cʼera un libro.

ʻʻUna delle ultime righe, la quinta pagina dalla fine.ʼʼ Rispose il maggiore e Namjoon aprì. Le sue sopracciglia si alzarono quando capì essere il diario di Yoongi, ma andò alla pagina che aveva gli aveva detto.

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𝑆𝑜𝑛𝑜 𝑎𝑏𝑏𝑎𝑠𝑡𝑎𝑛𝑧𝑎 𝑠𝑖𝑐𝑢𝑟𝑜 𝑐ℎ𝑒 𝐻𝑜𝑠𝑒𝑜𝑘 𝑎𝑏𝑏𝑖𝑎 𝑢𝑛𝑎 𝑐𝑜𝑡𝑡𝑎 𝑝𝑒𝑟 𝑚𝑒. 𝑉𝑜𝑔𝑙𝑖𝑜 𝑑𝑖𝑟𝑒, 𝑒̀ 𝑜𝑣𝑣𝑖𝑜.

𝑈𝑛 𝑝𝑜ʼ 𝑚𝑖 𝑑𝑖𝑠𝑝𝑖𝑎𝑐𝑒, 𝑝𝑒𝑟𝑐ℎ𝑒́ 𝑛𝑜𝑛 𝑝𝑟𝑜𝑣𝑒𝑟𝑜̀ 𝑚𝑎𝑖 𝑖 𝑠𝑢𝑜𝑖 𝑠𝑡𝑒𝑠𝑠𝑖 𝑠𝑒𝑛𝑡𝑖𝑚𝑒𝑛𝑡𝑖 𝑣𝑒𝑟𝑠𝑜 𝑑𝑖 𝑙𝑢𝑖 𝑒𝑑 ℎ𝑜 𝑖𝑛𝑖𝑧𝑖𝑎𝑡𝑜 𝑎𝑑 𝑢𝑠𝑐𝑖𝑟𝑐𝑖 𝑠𝑜𝑙𝑜 𝑝𝑒𝑟𝑐ℎ𝑒́ 𝑚𝑖 𝑓𝑎 𝑢𝑛 𝑝𝑜ʼ 𝑝𝑒𝑛𝑎.

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ʻʻNeppure gli piaccio,ʼʼ singhiozzò, asciugandosi le guance di nuovo umide. ʻʻGli faccio solamente pena. È come tutti gli altri. Jiyong aveva ragione.ʼʼ

ʻʻEhi, ehi, non dirlo nemmeno. Tu mi piaci,ʼʼ intervenne Namjoon tornando a sedersi vicino ad Hoseok, asciugandogli le guance. ʻʻE non esco con le persone perché mi fanno pena, è da stupidi. Ignora Jiyong, e dimenticati di Yoongi, non ti meritano.ʼʼ

ʻʻA... a me piaceva tanto Yoongi‒hyung.ʼʼ Singhiozzò, stringendosi sulla camicia di Namjoon. Questʼultimo sospirò e gli avvolse le braccia attorno alle spalle, tirandoselo per un abbraccio mentre faceva posare il mento sulla cima della sua testa.

ʻʻEd è per questo che penso tu abbia bisogno di passarci sopra...ʼʼ disse a bassa voce, cercando di far calmare il piagnucolone tra le sue braccia. ʻʻPerché se ti piace qualcuno che non ti ricambia finisce col farti del male.ʼʼ

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ʻʻJimin... Jimin... Jimin.ʼʼ Lo chiamò Yoongi bussando alla sua porta. Quasi subito dopo che furono tornati a scuola, Jimin si era rinchiuso in camera.

ʻʻGuardi troppa televisione.ʼʼ Borbottò il minore mentre gli apriva la porta, facendolo ridere. Si fece da parte, sapendo già quello che gli avrebbe chiesto, lasciandolo entrare in camera.

Proprio come lʼultima volta, la sua stanza era immacolata. La valigia era già stata disfatta e adagiata in un angolo indisturbata. Al contrario la camera di Yoongi sembrava essere stata attaccata da una bomba.

ʻʻMi sono divertito questo fine settimana,ʼʼ disse il maggiore, sedendosi sul letto di Jimin. Incrociò le gambe, alzando lo sguardo mentre questʼultimo prese posto sulla sua sedia girevole vicino alla scrivania. ʻʻE tu?ʼʼ

ʻʻSì, e grazie per avermi invitato.ʼʼ Rispose, anche se non sembrava molto entusiasta. Fissava il pavimento, Yoongi saltò giù dal letto e si trascinò in avanti così da potersi chinarglisi di fronte, le mani rimasero sulle ginocchia per appoggiarsi.

ʻʻStai bene, Jimin?ʼʼ Gli domandò e Jimin annuì, forzando un mezzo sorrisino del tutto falso. ʻʻDavvero? Non sembra sia tutto a posto.ʼʼ

ʻʻÈ che non capisco perché ci tieni così tanto a me. Non sono speciale, ci sono milioni e più cose sbagliate in me e, in confronto a te, non sono niente,ʼʼ sospirò, per una volta che non gli mentiva sulle sue sensazioni. ʻʻSento come se tu fossi un emerito stupido o che finirai per comportarti come tutti gli altri e che presto mi abbandonerai.ʼʼ

ʻʻNon ho intenzione di lasciarti, Jimin. Anche se mi respingi, fino a quando non starai meglio non ho intenzione di rinunciare ad importunarti.ʼʼ Disse Yoongi e Jimin iniziò a tirare su col naso, lo sguardo coperto da un velo dʼacqua.

ʻʻMa perché? Perché sei così gentile con me?ʼʼ Si asciugò gli occhi, dove delle lacrime iniziavano a cadere. ʻʻNeppure mi conosci.ʼʼ

ʻʻPerché Jimin, tra tutte le cose che mi hai rubato, hai preso anche il mio cuore,ʼʼ confessò, neppure pensando se mai fosse respinto o se iniziasse poi ad evitarlo. In tutti casi ed in occasioni normali, già lo faceva. ʻʻMi piaci davvero tanto, Jimin, e da un poʼ di tempo. Mi fa star male vederti in questo modo, perché tutto quello che voglio è che tu stia bene.ʼʼ

Per quanto stesse aspettando quel rifiuto che certamente stava per arrivare, Jimin iniziò improvvisamente a flettersi in avanti. Il maggiore sgranò gli occhi quando lo vide cadere dalla sedia, rendendosi conto che aveva perso i sensi. Lo afferrò prima che potesse colpire il pavimento e lo sollevò cautamente, portandolo verso il letto.

Lo guardò steso sul letto, sospirando mentre gli accarezzava la fronte. Sentendosi un poʼ azzardato ma non potendoci far nulla, si abbassò per baciargli la fronte.

ʻʻMi hai davvero rubato il cuore, piccolo cleptomane.ʼʼ

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