Capitolo 6

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Marinette corse per le strade, la casa di Adrien era dietro il parco e non l'avrebbe mai raggiunta in soli 10 minuti.

Finalmente arrivò davanti a casa del modello, era senza fiato e prese il cellulare per controllare l'orario: erano le 15.38, era arrivata in orario per qualche genere di miracolo.
Ne approfittò per rileggere il messaggio, quando si spaventò: Adrien le aveva chiesto di fargli sapere se veniva.

E lei non aveva avvisato proprio nessuno.

Anche se era troppo tardi, provò a scrivere un messaggio:
Scusa, scusa, scusa! Mi sono dimenticata di avvisarti! Appena ho ricevuto il messaggio avevo fretta di prepararmi e non mi sono accorta che mi avevi chiesto di avvisarti...
Sempre se non è troppo tardi, potresti aprire la porta? Sono davanti casa tua.
Passarono diversi minuti e nessuna risposta, la ragazza stava per rinunciare e aveva iniziato ad incamminarsi verso casa sua.

«Adrien! Adrien! Ti è arrivato un messaggio!» Urlò Plagg attraversando magicamente la porta chiusa del bagno.
«Insomma, non sono più libero neanche di farmi una doccia?!» Lo rimproveró il suo custode riferendosi alla brusca entrata del kwami.
«È Marinette!» Esclamò lo spiritello magico.
Quando Adrien sentì chi era stato a mandargli il messaggio, subito uscì fuori dalla doccia e si asciugó, per poi vestirsi velocemente.
Lesse il messaggio e si accorse che erano passati già 5 minuti da quando Marinette lo aveva inviato.
Con il cellulare ancora in mano, il ragazzo si affacciò alla finestra e vide camminare una ragazza a testa bassa, subito la riconobbe.
«Marinette, Marinette!» La chiamò Adrien dalla finestra.
La ragazza si voltò riconoscendo la voce e sorrise, poi lo salutò con una mano.
«Vai alla porta, avviso la mia assistente di aprirti!» Disse Adrien per poi andare dalla segretaria di suo padre.

«Nathalie, la mia amica Marinette verrà tra pochi minuti al portone, potreste aprirle? Può anche farla venire direttamente in camera mia.» Chiese il ragazzo all'assistente, ricevendo una risposta positiva da Nathalie.
La corvina si ripresentò davanti alla porta della villa e citofonò, quando l'assistente aprì la porta; il suo sguardo serio mise un po' di timore alla ragazza che dopo alcuni secondi entrò, sussurrando un «La ringrazio», cercando di essere più cordiale possibile.
«Il signorino Agreste mi ha chiesto di informarle che può andare direttamente in camera sua» Spiegò Nathalie accompagnando Marinette in camera del ragazzo.
Adrien era seduto sul divano -situato al centro della stanza- quando sentì la porta aprirsi, si voltò alzandosi e sorrise, salutando la compagna di classe che era appena entrata.
«Scusa ancora se non ti ho avvisato, è solo che-» Stava spiegando la ragazza parlando senza prendere fiato.
«Tranquilla» la interruppe Adrien «Ti avevo dato un orario, ma quando vuoi venire sei sempre la benvenuta, basta farmi un messaggio. Mi devo scusare io per non averti risposto subito, ma ero in bagno!» Rispose il ragazzo con il suo tono di voce confortevole, facendo arrossire la ragazza.
«G-Grazie Adrien, sei gentilissimo» Balbettó la corvina, come poteva scegliere tra Chat Noir e Adrien Agreste?
«Sei bellissima» Si complimentó lui dopo aver guardato attentamente la ragazza, amava la sua maglietta per ragioni abbastanza ovvie.

La ragazza arrossì ancora, il ragazzo che ama le aveva appena fatto i complimenti.

In seguito Adrien si sedette sulla sedia girevole vicino alla scrivania e fece segno alla ragazza di sedersi affianco a lui, lei annuì: era molto nervosa e si limitava a sorridere come un'idiota per tutto il tempo.

Più osservava il ragazzo e più le sembrava famigliare: la sua voce, il suo sorriso,
gli occhi... era come se fosse al suo fianco tutti i giorni.

Beh, d'altronde andavano nella stessa classe, ma lei non intendeva il tempo trascorso a scuola...

«Oggi fortunatamente non abbiamo molti compiti: solo qualche testo da analizzare.» Commentó Adrien, prendendo il suo quaderno e appoggiandolo sulla scrivania.
«Mari, puoi metterti vicino a me» Lo incoraggió lui per farla sedere al suo fianco visto che era rimasta in piedi tutto il tempo lei, era molto imbarazzata e non riusciva neanche a parlare.
La ragazza annuì ancora una volta, si sedette alla scrivania affianco al compagno di classe e aprì il suo zaino tirando fuori il quaderno e le penne.

Tell Me Who You Really Are || Miraculous Ladybug Where stories live. Discover now