Capitolo VI

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Dopo aver conosciuto praticamente tutti i suoi idoli, ancora in preda a felicità assoluta, Ines volteggiò tra la gente cercando sua cugina. Dall'inizio della serata l'aveva persa, in mezzo alla gente, ed ora voleva trovarla per raccontarle chi aveva conosciuto e con chi aveva chiacchierato praticamente tutta la sera.

Arrivò quasi all'uscita del locale, cercandola ovunque ma sembrava sparita. Ad un tratto incontrò Cesc in un angolo a chiacchierare. "Cesc!" lo chiamò guardandolo "Hai visto Vic?!" domandò.

Cesc si avvicinò, preoccupato. "L'ultima volta era al bancone del bar con Sergio."

Ines ci pensò. Sergio? "Sergio Ramos?" domandò perplessa.

Cesc annuì provando a vedere se riusciva a riconoscere il suo amico tra la folla.

"Vado a chiamarla fuori... sperando che senta il cellulare.."

"Io cerco Sergio..vengo fuori se lo trovo."

I due si divisero per la discoteca, Ines cominciava a preoccuparsi. Ok che era con Sergio Ramos, ma sparire così? Dove l'aveva portata? E soprattutto, che cosa stavano facendo assieme?

Camminò nel corridoio che portava all'uscita, arrivò nel parcheggio di fronte al locale.

Prese il cellulare, fece per chiamarla, ma voltandosi all'improvviso la vide.

Era seduta sul marciapiede, immobile. Lo sguardo era fisso sulle ruote della macchina che c'era davanti.

"Vic?! Vic!!!" esclamò spaventata, correndo verso di lei.

Victoria alzò gli occhi verso di lei e nel farlo, la testa le girò di nuovo.

Non riusciva a stare in piedi, vedeva tutto sfocato ed era come se il suo cervello non fosse collegato alla bocca.

"Ines!" esclamò sorridendole. Un viso amico, almeno riusciva a riconoscerla.

"Vic che hai?! Che è successo?"

"E' ubriaca."

Una voce dalle spalle di Victoria si avvicinò. Ines alzò gli occhi trovandosi davanti l'unico calciatore che non aveva riconosciuto. Lo squadrò: vestito in quel modo, era sicuramente il più bello di tutti quelli che aveva conosciuto.

"Scusami? L'hai fatta ubriacare?"

"E perché dovrei essere stato io!? E' lei che non regge l'alcol!"

Ines la guardò: Victoria stava cercando, senza girarsi, di capire chi stesse parlando alle sue spalle, e faceva strani movimenti di contorsione per guardarlo.

Quando si accorse di chi fosse, si alzò provando a stare in piedi. La testa non le girava, in compenso era ripartito il vomito di parole non connesse ai pensieri - o forse sì.

Infondo, in vino veritas dicevano i latini.

"Oh ciao!" sorrise come se non l'avesse mai visto prima. Sergio le sorrise di rimando, divertito da quel lato comico e ubriaco della ragazza.

"Lui è quello che mi odia" disse rivolto a Ines.

"Io non ti odio!" obbiettò Sergio, ridendo.

"Non ridere e aiutami!" protestò Ines stupita da se stessa e di come potesse rivolgersi a Sergio Ramos.

Il ragazzo si avvicinò, in silenzio, mentre Ines continuava a dare ordini.

"Bisogna chiamare un taxi!" esclamò.

"Non ti preoccupare. La porto a casa io."

"Oh certo, come no. E io lascio mia cugina ubriaca e vulnerabile a uno come te?"

Looking for paradise (I parte) || RamosDove le storie prendono vita. Scoprilo ora