Capitolo XX

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Ines entrò in cucina con un sacchetto pieno di cornetti caldi e i due soliti super-caffé della mattina.

Victoria, già al tavolo con l'acquolina in bocca, batté le mani contenta.

"Cornetti cornetti!!" sorrise "Ti amo cugina!!" esclamò.

Ines sorrise facendo un giro su se stessa per bearsi "Eh modestamente sono meravigliosa!!"

Appoggiò il bottino sul tavolo e le due iniziarono a mangiare e bere mentre chiacchieravano.

"E' da un bel po' che non ci vediamo eh?!"

"Oberata di lavoro non ti basta come scusa?!" domandò Victoria masticando.

"No" sorrise Ines "Oberata di fidanzato però è più comprensibile.."

Victoria arrossì. "Mi dispiace ma non puoi proprio dirlo..specialmente in questi giorni.."

"E' arrivato sano e salvo a Barcellona?" domandò la cugina.

"Sì presumo..l'ho dovuto leggere sul suo profilo Twitter visto che non si è degnato di telefonarmi.." sbuffò la ragazza irritata e abbastanza preoccupata.

"Vedrai che lo farà..magari non voleva disturbarti...o aveva allenamento."

Victoria ci pensò roteando gli occhi. "Che devo fare? Lo chiamo?" disse guardando il cellulare dal quale non si era mai staccata.

Ines le bloccò la mano prima che raggiungesse l'apparecchio. "No!!" le impose categorica "non farlo!"

"Perché?"

"Perchè lo farà lui."

"Non lo farà lui..me lo sento...sapevo che non dovevo.."

"Non diventare paranoica, innamorata che non sei altro!!" esclamò interrompendo i voli pindarici di Victoria già in preda all'ansia.

Quella frase la bloccò d'improvviso: innamorata. Non ci aveva mai pensato prima di quel momento, non aveva mai pensato a cosa stava crescendo sempre di più dentro di sé, a quel sentimento così forte che non era solamente "più che un'amicizia" ma poteva essere amore. Amore quello vero, quello che tutti pensavano fosse morto o non esistesse ma per lei era il sentimento più forte che potesse provare in quel momento.

Non c'era momento in cui non lo pensasse o si ricordasse delle sensazioni che provava insieme a lui. Forse Ines aveva ragione, forse era solo un'innamorata persa in preda ad una crisi data dalla lontananza.

"Scommetto che hai contato anche le ore che vi hanno diviso" fece, teatrale, la cugina.

"No..." mentì Victoria che buttando l'occhio sull'orologio a muro della cucina contò ventiquattro ore , dodici minuti, trenta secondi.

"Immagino" disse Ines addentando un altro cornetto fumante "ma perché non...ne parlate?"

"Parlate di cosa?"

"Di questo...amore.."

"E cosa dovrei dire scusa?"

"Che sei innamorata di lui magari? E' una liberazione sai e fa bene alla salute di entrambi..."

"Non è..il momento è presto e...e se lui non lo.."

"Ma finiscila" la interruppe Ines seria "non puoi proprio dirlo! Sergio si è innamorato di te un mese fa...in realtà voi vi siete messi assieme quando lui ti ha stretto la mano e tu hai sentito quella scossa..di cui parlavi..ricordi?"

Victoria ci pensò - ricordava ogni singolo momento di quegli attimi, ogni singolo particolare come se fosse appena successo come se succedesse continuamente nella testa. Così come il loro primo bacio, o la loro prima volta, o tutti i momenti passati insieme.

Looking for paradise (I parte) || RamosWhere stories live. Discover now