Capitolo 12

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C'è chi crea il suo patrimonio scommettendo su numeri, diventando ricchi nel giro di un paio d'ore, scommettendo e scommettendo. Sfidano la sorte, ma ovviamente ci sanno fare. Io, ad esempio, non imparerò mai a tenere la mia stupida boccaccia chiusa, perché?
Ho quasi 17 anni e dovrei ormai aver capito che scommettere non fa per me, ho sempre perso!

Cosa mi sarei dovuta aspettare quindi, di questa partita a pallavolo, neppure sono brava, perciò non posso giustificarmi con "confidavo nelle mei doti."
Ho resistito un turno, e solo perché Dilan ha preso la palla al posto mio.
Poi Chris mi ha schiacciato letteralmente addosso, credo che l'abbia fatto apposta e il braccio fa ancora male nel punto in cui la palla mi ha colpita.
Ho ancora la sua fastidiosa risata in testa mentre mi ripete "bella partita Rogers."

"Lo detesto." Continuo a ripetere mentre fisso il ragazzo di fronte a me che cammina con le mani.
Esibizionista.

"Ancora arrabbiata per la partita?" Sussurra Savanna.

È seduta vicino a me su un'altra panchina ma questa volta siamo vicino ai ragazzi.

"No è che non mi piace proprio come si comporta."

Vorrei potergli dire che in realtà mi sento ancora ferita per come Christopher mi ha trattato lo scorso pomeriggio, prima al distributore di bibite e dopo la seduta dalla psicologa.
Ma ovviamente non lo farò.

Non voglio che loro sappiano che frequento la psicologa, almeno non adesso, specie perché dovrei spiegare il perché e non ho nessuna intenzione di raccontarglielo.
Mi guarderebbero con occhi diversi da come mi guardano ora e mi mancava tutto questo. Mi mancava essere Allison e non la sgualdrina, bugiarda, finta smemorata della scuola.

Detesto che Chris lo sappia. Certo, non sa certo il perché e anzi non so proprio come e perché sa ma ovviamente è a conoscenza della signora Sanchez. Perché potrebbe dire da un momento all'altro come mi ha realmente conosciuta.
Mi sorprende che non l'abbia ancora fatto.

"Chris è un po' particolare ma non è un cattivo ragazzo."

Mi volto per fissare dritta negli occhi la mia amica.

Ho sentito bene?

"Lo stai difendendo?"

Sav sbuffa prima di spintonarmi col braccio accennando un sorriso.

"Conosco Chris da quando eravamo bambini. È vanitoso, a volte presuntuoso ma non è cattivo, e se lo conosci bene è divertente ed un ottimo amico."

Sono spiazzata.

"Io... non capisco.."
Ammetto un po' confusa.

La vedo sospirare prima di guardarmi timidamente. Il suoi occhi è come se stessero viaggiando chissà dove.
Parla così dello stesso ragazzo stronzo, arrogante e a tratti quasi cattivo che ho conosciuto io?

Nota la mia confusione e ridacchia.

"Quello che ti sto dicendo è che il comportamento di Chris è il risultato di un passato non facile, nessuno di noi lo ha avuto in realtà." Dice alludendo al loro gruppo.

Oh.
Mi giro ad osservarlo per un momento. È in disparte con i suoi amici, sta passando la lingua su una cartina prima di girarla un paio di volte e sigillare il contenuto. Non sorride, non è arrabbiato. Sembra semplicemente distaccato, come se fosse solo. Il che non gli dispiace a quanto sto capendo.
Scuoto la testa e torno a fissare la mia amica.

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