Capitolo 72

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Savannah.

Savannah era sdraiata sul suo letto mentre sistemava alcuni fumetti, quando era piccola suo padre glieli leggeva sempre prima di farla addormentare. No, nessuna favola, nessuna principessa da salvare ma a lei non dispiaceva la cosa e non le importava perché, a modo suo, prima che si addormentasse suo padre le rimboccava le coperte, le dava un buffetto dolce sul naso e le sussurrava "buonanotte principessa" e a lei bastava tutto ciò per sentirsi tale. Ed era proprio così, lei si sentiva come una principessa e suo papà era il suo adorato re. Ogni volta che Breuer partiva per lavoro al suo rientro portava sempre un regalo ai suoi due figli, e Savannah aspettava con ansia la coroncina da principessa che ogni volta lui le prendeva, sempre una diversa dall'altra ad impreziosire le mensole su cui giacevano tutte. Ad ogni compleanno Camille faceva sempre grandi feste per i suoi due figli. Riempiva la casa di festoni, decorazioni, cibo, intrattenimenti e invitati. Non si risparmiava mai e Savannah il suo lo attendeva con ansia, soprattutto la sera prima, per poter contemplare ogni sua coroncina e decidere quale indossare il grande giorno.

Quelli però, erano lontani ricordi per lei ed alcune volte le si insinuava perfino il dubbio se non fossero stati tutto frutto della sua fantasia perché la realtà era così diversa e di quei momenti felici ne ricordava appena la sensazione.

Breuer era un piccolo imprenditore edile molto affermato a Miami, lavorava duramente e con passione e non ci aveva messo molto ad affermarsi eppure aveva tutte le qualità per spiccare e un pessimo vizio del gioco. Camille proveniva da una famiglia facoltosa che riparò con un rapido matrimonio vantaggioso quando, per un incauta notte ubriaca trascorsa con un ragazzo quasi sconosciuto, la portarono a restare incinta di Ashton a soli 19 anni. Nessun incontro fatale, nessuna romantica e passionale storia d'amore. Entrambi i loro cuori appartenevano ad altre persone, alla quale avrebbero dovuto rinunciare per sempre, come tutti i progetti o desideri che avevano.

Breuer e Camille vivevano sotto lo stesso tetto, condividevano lo stesso letto ma nessuno dei due ebbe mai l'uno il cuore dell'altra. Erano due persone sole e distrutte che si erano ritrovate a dover essere genitori di un bambino e legati inevitabilmente per sempre. Il loro matrimonio era basato su rimpianti, rimorsi e debolezze, qualcosa di assolutamente deleterio ma che in qualche modo si mantenne in piedi negli anni tanto da consolidarsi in fretta con l'arrivo della seconda figlia.  Dunque seppur non ci fosse un evidente amore tra i due non fu una scelta dettata dalla rassegnazione, nutrivano un sincero affetto pian piano nato dalla compassione reciproca e lo stesso destino da dover condividere con tutte le conseguenze del caso, in fondo chi meglio di loro due poteva capire meglio a vicenda come ci si potesse sentire? Ci provarono, Breuer e Camille ci provarono con tutte le loro forze a mantenere la famiglia, ad esserlo poiché amavano sinceramente i loro due bambini ma a volte l'amore non basta per salvare le persone, non per sempre. A Camille, però, le venne presto diagnosticato un disturbo bipolare. Era una donna ed una mamma splendida e nei suoi momenti positivi e felici irradiava la casa. Era creativa, allegra e amorevole, il pomeriggio si destreggiava a provare nuove ricette e la sera saltellava con i figli sui letti. Poi arrivavano i momenti negativi e si spegneva totalmente, vagava come un fantasma per la casa o trascorreva la maggior parte del tempo chiusa in camera da letto a dormire, piangere o inveire e nell'ultimo periodo che Savannah e Ashton trascorsero con i genitori i momenti negativi erano purtroppo in gran lunga più dei positivi. Breuer si scoprì presto che a causa della sua ossessione per i giochi d'azzardo aveva perso tutti i suoi risparmi e si era fatto perfino dei debiti. Oltretutto si assentava da lavoro e trascorreva giornate intere in dei pub nella zona affogando ogni suo tormento nell'alcool, nel giro di poco tempo fu licenziato.

Savannah aveva solo dodici anni quando avevano portato una famiglia al capolinea.

"Savannah!"

"Un attimo!"

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