Capitolo 46

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"Allora?"

L'ansia? Credo si averla ereditata da mia madre. Qualsiasi cosa, anche la più insignificante mia madre non è in grado di gestire o non è nei suoi piani la manda in tilt. Ed inizia a gesticolare, a parlare senza sosta e vagare di qua e di là dando in escandescenza fin quando non trova una soluzione ma ovviamente quest'ultima non arriva mica subito, e quindi resta in questo strano stato agonizzante in cui è semplicemente ingestibile.
Il che è del tutto fuori dalla norma, col lavoro che fa dovrebbe avere il sangue freddo nella maggior parte delle situazioni, specie in una come questa in cui dovrebbe essere "esperta." 

"Non si abbassa, io proprio non capisco!"

Ebbene si, mi sono beccata una brutta influenza e sono due giorni che sono chiusa in camera mia. Da ieri sera mi è salita la febbre e a quanto pare non ha nessuna intenzione di abbassarsi.

"Bevi, sei completamente disidratata." Dice continuando ad analizzarmi con lo sguardo.

Come sto? Uno schifo. Non riesco a mangiare, ho la nausea costantemente e ho anche vomitato un misero brodo ieri sera. Sono completamente senza forze e con la testa che da un momento all'altro credo possa scoppiare.

"Forse dovremmo chiamare un dottore?" Domanda mio padre sul ciglio della porta.

E no papà, non è stata minimamente una mossa intelligente!

"Caro.. credo che quasi vent'anni da infermiera in vari ospedali mi abbiano dato delle competenze per curare un'influenza?!" Dice ormai fuori di se.
Mia madre è molto permalosa e mio padre sta ovviamente dubitando delle sue doti ospedaliere.

"Oddio Anne davvero?! Ti sembra il momento?!" Dice mio padre e senza aspettare che mia madre ribatti lascia la stanza.

"Arrogante."

"Egoista."

"Chi si crede di essere?!"

"Mamma..." Sussuro.

"Allison cosa c'è ancora?!" Urla mia madre.
Ma non appena lo fa il suo volto cambia espressione e passa dall' essere arrabbiata all'essere dispiaciuta.

"Scusa tesoro.." dice dolcemente e avvicinandosi a me.

Tocca la mia fronte e scuote la testa.

"È ancora troppo alta. Chiamo tua nonna e la avviso che non andremo a Chicago domani. Non puoi muoverti di casa in queste condizioni." Dice combattuta.

So quanto ci tenesse a rivedere la nonna, per lei non è stata facile lasciare Chicago forse più di tutti noi. Lei è nata e cresciuta lì, e dopo la morte di zia Kate mia madre è stata un pilastro fondamentale per tutta la famiglia. Se non fosse stato per lei  sicuramente ad oggi la nonna non avrebbe superato tale lutto.

" No mamma." La supplico.

"Allison, stai male.. non puoi viaggiare così."

"Lo so, ma non potete rinunciare tutti quanti alle vacanze di Natale per me."

"Non ti lascerò qui. È fuori discussione, disdico i voli."

"Mamma! Lo sai quanto ci tiene la nonna e so quanto tu ne abbia bisogno!"

Mia madre scuote la testa, quando vuole sa essere terribilmente testarda.

"Non puoi restare sola in queste condizioni, la nonna se ne farà una ragione."

"Potrei chiedere a Savannah di venire qui. Non resterei sola."

"Assolutamente fuori discussione." Dice e io roteo gli occhi.

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