"Come vanno gli incubi? Sono diminuiti?"
Faccio spallucce. Certo, col passare dei mesi sono riuscita a guadagnare delle notti mezze decenti in cui la periodicità dei miei sogni, strani e terrificanti, sono diminuiti. Ma non riesco ancora a trovare un senso.
"Ti va di raccontarmi cosa sogni?"
Lo studio oggi è in gran disordine. Inizia ad essere pieno di scartoffie sparse qua e là. Anche la signora Sanchez è diversa. Sembra abbia affrontato una maratona ed erroneamente alle prime sedute non è seduta dietro l'enorme sedia dietro la scrivania ma è vicino a me, davanti, appoggiata sopra. Indossa dei lunghi e larghi pantaloni in raso nero e infilata dentro una camicetta a tre quarti bianca. Oh però non ha rinunciato ai suoi tacchi vertiginosi. Insomma è una donna molto alta di suo, se fossi al suo posto mi risparmierei volentieri quel supplizio.
Comunque mi piace. È buffa ma sembra meno impostata.Credo si sia accorta di come la letteralmente squadravo stranita.
Si sistema i lunghi capelli ramati in una crocchia con una matita." Voglio rivelarti una cosa. Odio quei vestiti da segretaria d'ufficio e quell'atteggiamento estremamente distaccato con i miei pazienti."
Dice incrociando le braccia.
"Ricorda di quanto possa essere importante essere semplicemente se stessi. Per lo meno col tempo ho appreso quanto fosse gratificante aver successo rimanendo,anzi essendo me stessa."
Si volta e prende un'altra matita."Bando alle chiacchiere, parlami dei tuoi sogni." Dice con una mossa della mano.
Mi raddrizzo ed annuisco.
Non so, sarà il nuovo modo di vedere la signora Sanchez ma mi sento più a mio agio o semplicemente sta crescendo il desiderio in me di parlare con qualcuno."Due giorni fa non ho chiuso occhio. È stato straziante. Avevo la sensazione di affogare, era come sempre tutto uno sfondo rosso. Ho provato ad urlare, volevo veramente farlo ma qualcosa me lo impediva. Non so come spiegarmi, come se qualcuno mi stesse tappando la bocca. Poi sono finalmente riuscita a capire che era solamente un incubo, eppure mi sembrava ancora di annegare, di star completamente sprofondando e l'unica mano visibile non era certo pronta a salvarmi, a tirarmi verso la superficie, era lì poggiata sulla mia testa ad assicurarsi che io restassi giù, ad assicurarsi che io fossi inghiottita da quel profondo vuoto." Forti brividi ripercorrono tutto il mio corpo. Smetto di giocherellare con le mie mani.
Wow, è la prima volta che parlo dei miei sogni, beh è anche la prima volta che qualcuno mi chiede di raccontarli.
Mi sento più svuotata, più.. non lo so, è tutto fin troppo strano. Schiudo le labbra ma poi preferisco restare in silenzio. Sollevo gli occhi da quella foto che adesso è posta sulla scrivania e aspetto che la signora Sanchez dica qualcosa.La vedo sorridere. Perché sta sorridendo?
Si siede sulla poltrona vicino a me e continua a sorridere. Inizia ad essere quasi inquietante.
"Non è una bella sensazione?" Non c'è bisogno che si spieghi, so già a cosa si riferisce ed è fastidioso darle ragione.
Credo che sia la prima volta che le parlo apertamente." Io non voglio che tu ti senta obbligata o che tu mi veda come un nemico. Sono qui solo per aiutarti e si sarà difficilissimo, forse impossibile ma è un cammino che stiamo affrontando insieme, non sei sola. E io so quanto tu voglia ricordare, sapere. Ma finché terrai una barriera con me, con la tua mente, non saprai mai nulla.. Io sono qui, tocca solo a te decidere come muoverti."
La guardo. Vedo quanto è determinata e sincera. Potrei crederle, vorrei farlo.
Lei non è come gli altri psicologi che ho incontrato fin'ora, ma come potrebbe riuscirci?
Non ho un minimo di ricordi frammentati a cui aggrapparmi. Solo un enorme e oppressante vuoto.
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Back To You
RomanceAllison Rogers aveva una vita perfetta, proprio quella che ogni ragazza della sua età desidera tanto vivere eppure, le è bastato poco per vedersi precipitare tutto, esattamente una notte. Nessuno sa cosa sia successo, neppure Allison sembra ricordar...