Capitolo 15

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Questa mattina la mia voglia di alzarmi per andare a scuola era pari a zero. Più passano i giorni, più realizzo che purtroppo, la nostra non è la solita vacanza a Miami, e questo non ha fatto altro che affievolire ogni mio entusiasmo. Certo, non sono mai stata contenta di svegliarmi presto per andare a scuola, neanche a Chicago, specie col freddo gelido mattutino, ma avevo i miei migliori amici ed un ambiente dove ero qualcuno, il che mi dava una spinta in più. Ma è comunque passata una settimana soltanto e forse tra un anno sentirò questa città appartenermi.

La giornata comunque, non è iniziata col verso giusto. Mia madre ieri sera ha messo a lavare i jeans che ho indossato ieri. Proprio quelli dove avevo messo il biglietto che mi aveva dato la signora Sanchez!
Oltretutto, ho perso un casino di tempo per trovarli, ma erano ancora bagnati così ne ho messo un altro paio, quando sono uscita di casa il bus della scuola purtroppo era già passato. Quindi ho dovuto raggiungere scuola a piedi.
Sembra che la sfortuna non voglia proprio abbandonarmi, mi chiedo cosa gli abbia potuto fare!

Le lezioni sono iniziate da venti minuti non vorrei restare fuori e perdere l'intera ora. Ma non ho una giustifica fatta dai miei genitori e verrei sicuramente richiamata dalla professoressa davanti l'intera classe. Direi che accomodarmi qui ed aspettare che termini l'ora sia l'idea migliore. Scivolo lentamente giù con il corpo fino a toccare il pavimento freddo della scuola.

Al suono della campanella scatto in piedi vicino la porta, ho il fondo schiena dolorante, ho bisogno di sgranchirmi le gambe e sedermi su una sedia! Faccio per entrare ma mi scontro con qualcuno, diamine.

"Alla buon ora signorina Rogers. spero che saltare le mie lezioni non diventi un abitudine" dice la professoressa di storia, con un aria per niente amichevole.

"Non succederà più, glielo assicuro." dico annuendo. Perchè sfortuna mi odi così tanto?!

Mi sistemo al mio posto e noto Savanna guardarmi in cerca di spiegazioni.
Scuoto la testa e inizio a tirare fuori il libro di matematica.

"Cos'è successo?" Ovviamente come ho sollevato il capo, Savanna si è voltata per chiedere spiegazioni.

"Non è suonata la sveglia e ho perso il pullman." Invento.
Dovrò smetterla prima o poi di raccontare tutte queste bugie. Anche se tecnicamente la mia è stata una mezza verità.

Sento qualcuno ridacchiare. Tate si è avvicinato e dietro di lui noto Dilan.

"Bella mossa stare dietro la porta ed entrare subito." Commenta Tate ridendo. Gli lancio un'occhiataccia e lui in risposta ammicca. Scuoto la testa. Quel ragazzo si diverte proprio a stuzzicarmi.

Sposta il ciuffo dagli occhi prima di guardarmi.

"Comunque.. Io ho la macchina. Posso darti un passaggio." Mi dice sorridendo.

Annuisco. Credo che prenderò in considerazione la sua proposta. Insomma, Tate che mi aspetta ogni mattina, per andare a scuola, regalandomi una visione di lui di prima mattina, mentre guida. Cosa potrei chiedere di meglio? Sarebbe il buongiorno migliore che io possa ricevere.

È infinitamente dolce!

La campanella suona ed il prof di matematica entra per torturare noi alunni due interminabili ore!

Anche oggi ho la conferma che io e la matematica siamo due universi paralleli, non ho capito assolutamente nulla, vedevo solo un mucchio di numeri e lettere mescolati senza filo logico sulla lavagna.Basta pensare ancora ai numeri!

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