33° capitolo

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Giorgio's pov
Non ci posso credere.
Ci siamo sposati, siamo felici.
Pensavo solo che prima lei era solo 'la migliore amica del mio migliore amico' e ora è mia moglie da più di sessant'anni.
O meglio era mia moglie da più di sessant'anni.
Adesso giace in una bara, con una stupenda tomba nera.
Era amata da tutti.
Tutti la rispettavano.
Però lei stava male, molto male, vedeva e sentiva i problemi di nostro figlio e lo capiva, sentiva tutto il male che lui provava e subiva.
Oggi c'è anche lui, il nostro rapporto fa schifo. Da quando c'ha detto che è gay io non l'ho accettato e lui ha sofferto molto, facendo soffrire anche Sara.
Sono stato un padre di merda sotto questo punto di vista.
Si avvicina a me timoroso.
«Mi spiace pà» dice guardando la sua foto
Io lo guardo dritto negli occhi.
«No dispiace a me, sono stato un padre di merda e me ne pento davvero tanto»
«C'è anche lui?» gli chiedo subito dopo
«Sì»
«Divertiti»
Gli vado incontro e lo abbraccio forte.
«Ah pà ho scoperto e sentito tutti i tuoi pezzi di allora»
Sorrido, il mio esordio come Mostro è stato qualcosa di incredibile per me.
«Ho riconosciuto tutti i ragazzi dei featuring tranne uno però, erano bei pezzi davvero»
«Grazie, chi non hai riconosciuto?»
«Un certo LowLow, tutti gli altri sono i vostri amici, ma lui?»
«Lui beh era il nostro migliore amico, ci siamo conosciuti grazie a lui, di frequentavamo un sacco solo che poi nel periodo in cui tu stavi in coma, ci abbiamo litigato e solo tua madre ha tenuto i rapporti con lui, io non potevo più vederlo»
«Ah beh ora vado ciao pà se vedemo in giro»
Mi dice facendomi l'occhiolino ed io sorrido, Lettera d'addio, quanti bei ricordi.

Apro la porta di casa, mi sembra così vuota senza di lei.
Sembra una casa diversa.
Mi ricorda i periodi in cui ci vivemo con Alison, o quando ero single, che era così vuota e silenziosa. Mentre da quando lei ha messo piede per la prima volta si riempiva questa casa, come io mio letto.
Mi fa strano stare senza di lei, ormai sono passati tre giorni.
Tre giorni fa l'ho baciata per l'ultima volta e l'ho stretta forte forte.
Non potevo pensare che poi avrebbe preso delle cazzo di pillole e mi avrebbe lasciato solo.
Salgo in camera e trovo Giulio.
Mi era sembrato di averlo visto anche al funerale.
«Ciao bro» dice lui
M'era mancato
«Ciao bro» dico abbracciandolo
Lui mi ricorda particolarmente lei, inizio a piangere e lui mi segue.
«Non doveva farlo» dice Giulio, come fa a saperlo? Non l'ho detto a nessuno
«Come fai a saperlo?»
«Erano anni che voleva farlo, me lo diceva spesso negli ultimi tempi, voleva dare fine al dolore scoppiettante della sua malattia e della sua depressione. Ma non avrei mai pensato che l'avrebbe fatto davvero»
«Io non lo sapevo, le avevo viste, ma le ho confuse col suo diazepam blu, erano praticamente uguali, poi quando lei non respirava più ho capito che non era il suo diazepam purtroppo»
«Io ti sostengo ora come ti ho sempre sostenuto e tu non lo sai, ma ho sofferto la tua perdita, mi mancavi»
«Mi sei mancato tantissimo anche tu» dico riabbracciandolo
«Senti Giù, vuoi raggiungerla assieme a me?» dico tirando fuori le stesse pillole di Sara
«Dove le hai prese?»
«Ce le ha lasciate lei assieme a un biglietto, le ho trovate nel mio comodino e il bigliettino diceva ' Giorgio, Giulio, a voi la scelta: o aspettate o mi seguite e prendete la mia stessa sorte'  e penso che se facciamo come lei forse abbiamo più possibilità di rivederla» dico
«Ti sembrerà stupido ma lo penso anche io, passa»
Gliele do in mano.
«Bro ti ho sempre voluto un mondo di bene» mi dice
«Anche io, sei unico Giulio, andiamo» ci guardiamo negli occhi e ce le mettiamo in bocca, poi le mandiamo giù con un goccio di vodka.
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Spazio autrice
Grazie a tutti, siamo arrivati alla fine, assieme, grazie a voi ce l'ho fatta.
Grazie mille, alla prossima.
Un bacione, Simona

Eravamo due diamanti nella merda|| LowLow & Mostro||Where stories live. Discover now