28.

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Cherry: non muoverti da lì

Cherry: non suonare il campanello e non fare rumore

Cherry: silenzio

Hemmings: sei strana

Cherry: silenzio!

Scendo le scale in punta di piedi, controllando che i miei genitori siano, come immagino, seduti sul divano a guardare un film. Per fortuna il volume della tv è abbastanza alto da sovrastare il rumore della porta che viene aperta.
Mi affaccio, individuo Luke, lo afferro per un braccio e lo trascino dentro casa. Serro la porta, lo conduco fin sopra le scale, in camera mia, e ci chiudo dentro la stanza.

"Adesso puoi parlare." Dico. "Ma comunque a bassa voce."

Luke trattiene a stento una risata. "Bel pigiama, Cherry."

"Zitto." Mi lascio cadere sul letto, riposizionando come prima il mio computer portatile sulle mie gambe, e riafferro la mia vaschetta di gelato, senza degnare il biondo di uno sguardo. Lui, però, mi sta fissando.

"Avevi detto che potevo parlare." Mi fa notare. "Posso almeno sedermi? E avere un cucchiaio?"

Sbuffo e alzo gli occhi al cielo. Mi alzo di nuovo in piedi e mi dirigo verso la porta, ma lui mi prende il polso e mi blocca. "Sei buffa quando fingi che la mia esistenza ti infastidisca." Mormora al mio orecchio.

"Ma io non sto fingendo." Scuoto la testa, anche se mi devo sforzare di mantenere un'espressione neutra. "Io ti detesto davvero."

"Stai mentendo, stellina." Mi contraddice. "Ti si legge in faccia."

"Oh, ma smettila." Sbuffo di nuovo. Potrebbe aver ragione, ma non lo ammetterò nemmeno sotto tortura. "Va sul letto. Non ti muovere e non respirare troppo forte. Se i miei genitori scoprissero che sei qui, la situazione diventerebbe imbarazzante per entrambi. Intesi?"

Luke annuisce e io scendo in cucina per prendere il cucchiaio per lui. Quando torno su, lo trovo a gambe distese sul materasso, con le braccia incrociate al petto. Sorride appena. "Sono stato bravo?"

Faccio spallucce e vado a sedermi accanto a lui, facendo ripartire l'episodio di una delle mie serie tv preferite. Posiziono il gelato tra noi e torno a fare esattamente ciò che stavo facendo prima che lui arrivasse.

Mangio qualche cucchiaiata in silenzio, e sento Luke fare lo stesso. Se non fosse che poi mi chiama e, appena giro la testa verso di lui, mi trovo la punta del naso sporca di crema fredda.

"Oh, come mi dispiace!" Esclama, mentre io tento di camuffare un'occhiata divertita. "Lascia che ti ripulisca." Dice, prima di peggiorare ancora di più la situazione impiastricciandomi anche la fronte.

Poso il computer sul comodino, senza nemmeno curarmi di premere il tasto della pausa. "Vuoi la guerra, Hemmings?" Lo sfido, con un sopracciglio inarcato.

"Sapevo che avrei attirato la tua attenzione." Ridacchia. Si stende più comodamente sul mio letto e mi guarda dal basso. I suoi occhi sono davvero, davvero blu. "Perché non chiudi tutto e facciamo qualcos'altro?"

"Ad esempio?" Non pensare male, Cherry, non pensare male.

"Non lo so. Un gioco." Risponde, alzando leggermente le spalle. "Qualcosa che non sia terribilmente noioso."

"Cosa stai insinuando?" Faccio schioccare le chiusure del computer, che immediatamente cessa di emettere suoni. Prendo un fazzoletto di carta dal cassetto del comodino e mi ripulisco il viso, e, una volta gettato, torno a sedermi con in mano tutta la vaschetta di gelato. Ne mangio un po'.

"Ti concedo tre domande per indovinare ciò a cui sto pensando."

"E se io non volessi sapere quello a cui tu stai pensando?" Lo provoco, soffermandomi a leccare via i residui di gelato dal cucchiaio.

Luke ride, nascondendo il viso contro il mio cuscino. È così strano vederlo qui, come se lui e questo posto non avessero nulla a che fare l'uno con l'altro. Luke Hemmings sta premendo il suo viso contro il mio cuscino. "Mi fai ridere, Cherry. Mi piace." Sussurra, tornando appena più serio.

"Io dicevo per davvero." Mento, liberandomi le mani dagli oggetti che le occupavano. Mi porto le ginocchia al petto e poggio la schiena contro la spalliera. "I tuoi amici non saranno in pensiero?"

"Nah." Scaccia via la mia domanda con un gesto della mano. "Se i miei calcoli sono giusti, a quest'ora hanno già dimenticato come si chiamano."

"Avresti preferito essere con loro, scommetto." Penso ad alta voce. "Loro si sanno divertire, io invece..."

"Tu invece ti ricorderai di stasera anche domani." Conclude lui. "Non è affatto male, sai? Potrai ripercorrere infinite volte ogni dettaglio di questa serata con il magnifico Luke Hemmings. Il tuo Lukey."

"Pensavi volessi prenderti in giro con quel nomignolo." Mormoro, osservandolo non troppo sommessamente. "Ricordo anche questo. E avevi detto di aver paura del buio, ma adesso siamo al buio e..."

"E sto bene. Con te, al buio, sto bene." Mi sorride. "Non ti lasci sfuggire nulla, mh?"

Distolgo lo sguardo da lui, un po' in imbarazzo. Forse penserà che sono strana. Non mi piace che lui pensi che io lo sia.

"È una cosa tenera." Aggiunge, spostandosi su un fianco e socchiudendo gli occhi per un istante. "Anche se hai ignorato completamente il mio gioco."

"Dovrai fartene una ragione." Gli dico, trovandomi senza riflettere a passare le dita tra il suo ciuffo. Non appena me ne rendo conto, mi fermo. Aspetto qualche secondo, lui non protesta. Lo faccio di nuovo. "Sarebbe il momento perfetto per vendicarmi per quel che hai fatto prima."

"Fa pure, sono troppo rilassato per reagire." Confessa. Io, che potrei davvero farlo, decido invece di stendermi a mia volta, anche se titubante. Luke apre gli occhi, poi una risatina. "È questa la tua vendetta?"

Accenno un sorriso, ma non rispondo.

"Forse avevi ragione, stare qui è molto meglio." Sospira. Abbassa di nuovo le palpebre. "Ti prego, non smettere mai di accarezzarmi i capelli in quel modo."

"Ti piace?" Gli domando, sapendo già la risposta.

Annuisce. "Di solito i tuoi stanno in piedi fino a tardi?"

"Beh, spesso succede." Replico, anche se non capisco come questo possa influire sulla nostra personale serata. Lo capisco solo quando apre bocca di nuovo. "Perciò non posso uscire senza che loro se ne accorgano."

"No, ma..."

"Io stanotte non me ne vado." Afferma, sicuro. "Io stanotte rimango qui."

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Primo capitolo lungo della storia; a me piace tanto, e a voi? ❤️

Drunk and wasted [Luke Hemmings]Where stories live. Discover now