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"Hai notato anche tu come si guardavano Calum e Keira?" Chiedo a Luke mentre ci dirigiamo verso la biblioteca. Abbiamo scoperto poco fa che il Professor Parker è assente oggi e abbiamo deciso di rifugiarci in uno dei miei posti preferiti. "Credo abbiano del potenziale."

"Il povero Calum era terrorizzato." Ridacchia il biondo, circondandomi le spalle con un braccio, prima di aprire la porta ed entrare. Saluto la bibliotecaria ultrasettantenne con un piccolo sorriso e faccio cenno a Luke di andare verso il fondo dell'aula, dove ci sono vari divanetti di pelle nera. Quasi arrossisco ripensando alla conversazione che io e lui abbiamo avuto a proposito di essi.

"Però è davvero carino, potrebbe piacerle." Dico, a volume considerevolmente più basso. Sfuggo dalla presa di Luke per andare a sedermi sui morbidi cuscini e, non appena lui mi imita, io mi rannicchio contro di lui e lo guardo dal basso. Lui sorride.

"Sì, potrebbe." Concorda. In effetti, il pranzo è andato piuttosto bene, anche se Calum e Keira hanno a malapena proferito parola. Ho fatto caso a come si guardavano e posso affermare con certezza che Calum ha omesso molte informazioni riguardo sabato notte. Non voglio insistere, però, sono certa che il tempo ci fornirà tutte le risposte.

"Sai cosa mi ricorda tutto questo?" Sussurro, accennando al luogo in cui siamo. Osservo per qualche secondo gli scaffali ordinati alla perfezione e i frontespizi dei libri consumati dal tempo e dalle mani che in questi anni li hanno consultati. Il profumo di carta, qui dentro, è la sensazione migliore tra tutte.

"No." Scuote leggermente il capo, che poi china per sfiorare appena le mie labbra. Mi piacciono questi baci improvvisi e così innocenti. Anche se un paio di notti fa ci siamo spinti molto oltre rispetto al solito, questo tipo di contatto resta il mio preferito. "Cosa ti ricorda?"

"'Cause in the back of the room where nobody looks, she'll be with her boyfriend..." Canto sottovoce, consapevole di non essere brava quanto lui, ma provando comunque a imitare quelle poche parole della canzone. Un gran sorriso comprare sulla bocca di Luke, che deve visibilmente trattenere una risata. Lo vedo arrossire leggermente, mentre i suoi occhi puntano su un qualcosa di indefinito.

"She's not reading books!" Continua lui, prima di baciarmi di nuovo, questa volta con meno innocenza. Mi spinge persino contro il sedile del divano, facendomi stendere su di esso. Io gli do corda per qualche secondo, ma poi il buonsenso ha la meglio su di me e lo allontano leggermente.

"Non vorremo farci scoprire." Mormoro con un filo di voce, rimettendomi seduta. Lui è deluso, io anche, ma credo che una sospensione non gioverebbe al nostro rendimento scolastico.

"Sei proprio una brava ragazza." Sospira, scuotendo appena la testa. Mi attira a sé, ma questa volta si limita ad abbracciarmi. "E mi piaci tanto."

"Beh, Lukey, anche tu sei un bravo ragazzo, in fondo. Molto in fondo." Dico, prima di cantare ancora, ma adesso apportando delle piccole modifiche. "He sneaks out the window to meet with his girlfriend."

"Ora che hai scoperto che scrivo canzoni, le userai contro di me in ogni occasione possibile?" Mi domanda. Annuisco con decisione. Ride.

"Lo farò senza ombra di dubbio." Affermo.

"Allora devi almeno sapere che per nessun'altra ragazza rischierei la vita arrampicandomi fino alla sua finestra, e sai perché?"

"Perché?"

"Ho una dannata paura delle altezze, ecco perché."

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Ho una sorpresa per voi, ma non ve la svelerò subito. Cosa ne pensate di Calum come personaggio in questa storia? Vi piace?

Drunk and wasted [Luke Hemmings]Where stories live. Discover now