4 - Buon pranzo

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Mi svegliai verso le nove e un quarto, non avendo impegni programmati. Decisi quindi che avrei accompagnato la mia giornata con un buon libro, preferibilmente un romanzo. Mi sarei fatta una doccia nella mattinata, e nel pomeriggio avrei chiamato mia madre per sapere del suo volo, preparandomi mentalmente allo stress di quando sarebbe arrivata, prima di uscire a fare compere.

Avevo bisogno di una giornata in cui rilassarmi solamente, dove poter eliminare dalla mia mente ogni genere di pensiero. Di un po' di tempo da sola. Volevo staccare la spina e estraniarmi dal mondo, anche solo per un giorno. A volte serve, servirebbe molto più spesso di quanto si immagini, ti aiuta. Sei solo tu, con un bel libro in mano, una sigaretta, e zero pensieri. Ma la mia vita evidentemente aveva i suoi programmi, e continuava imperterrita, senza avvertirmi, perché il campanello suonò. Quindi, mi trovai davanti al dubbio che forse, la mia giornata non sarebbe stata come la avevo progettata la sera precedente, sfinita.

«Signorina Yasmine, non è pronta?» sgranai gli occhi, prima di chiudere la porta in faccia a Richard, senza pudore.
Cavolo, che maleducata. Mi rimproverai mentalmente.

Corsi immediatamente al piano di sopra, vedendo il panico più totale nella mia camera da letto. Non avrei mai trovato il mio telefono. Cercai in ogni angolo, svuotai ogni singolo cassetto frugando persino tra i vestiti ben piegati, prima di trovarlo.
Sul comodino. Era fottutamente poggiato sul comodino.
Chiusi gli occhi respirando profondamente, mentre cercavo di calmarmi. Aprii l'icona dei messaggi con una velocità incredibile, notandone uno nuovo, da parte di un numero sconosciuto: "Signorina Yasmine, sono Scooter. Domani mattina, alle nove e mezza si faccia trovare pronta, Richard sarà sotto casa sua per quell'ora. Buona serata" sbuffai sonoramente.

La mia faccia era ancora assonnata, e la prova ne erano le occhiaie che contornavano i miei occhi, i capelli ricci erano più inguardabili del solito, dritti in aria come se avessi appena preso la scossa, ma non avevo tempo per rimediare.

Controllai l'orologio, notando che erano le nove e venticinque, prima di aprire l'armadio bianco. Richard era in anticipo, e mi rilassai sapendo che non ero del tutto in ritardo, in fin dei conti. Certo, Scooter però avrebbe potuto avvertirmi prima o chiamare.

Afferrai un top bianco a caso, è ci abbinai un giacchetto grigio dell'Adidas, mentre le mie gambe furono abbracciate dai pantaloni in completo con il giacchetto. Ai piedi misi le Converse bianche, prima di recuperare le chiavi di casa, la borsa e un paio di occhiali da sole per evitare che la gente si spaventasse vedendo la mia faccia in quelle condizioni.

Mi chiusi la porta alle spalle, rivolgendo un sorriso di scuse a Richard, che era ancora fuori dalla mia porta con le mani dietro la schiena. Gli avevo sbattuto la porta in faccia, una quindicina di minuti fa, e lui era rimasto tranquillo, ad aspettarmi per portarmi... dove? Braun non aveva assolutamente nominato l'agenzia della CK, ne tanto meno qualcos'altro, quindi non riuscii a fare a meno di chiedermi cos'avesse avuto in mente.

«Dove andiamo?» il viaggio era silenzioso, e non riuscii a fare a meno di rimuginare sulla mia mancata giornata di relax.

Non avevo più sentito Scooter dopo il set alla CK, tre o quattro giorni fa, e si era fatto risentire ieri sera, senza spiegazioni su quello che avrei dovuto fare, per messaggio. E la mia fortuna aveva deciso di farmelo leggere questa mattina.
«A casa del signor Braun» a quell'affermazione rimasi un po' sorpresa. A dire il vero rimasi più che sorpresa.
Era ovvio che avrei dovuto lavorare con lui e la sua compagnia per parecchio tempo, avevamo quindi bisogno di un po' più di confidenza, ma non mi aspettavo di certo che mi invitasse a casa sua.
Decisi di non pensarci troppo sopra, o almeno non anche su questo, quindi semplicemente tirai fuori le cuffie dalla borsa, attaccandole all'iPhone. Cliccai su "riproduzione casuale", e Diamonds di Rihanna invase le mie orecchie.

Who We Are - J. B. || #Wattys2018Where stories live. Discover now