28 - He's good enough

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Non mi ero affatto pentita di quello che avevo fatto, Justin lo aveva meritato. Lo avevo ricambiato con la sua stessa moneta, e sapeva bene di non potersi lamentare. Mi aveva spaventata, e avevo reagito in quel modo per difendermi. Ammetto che vederlo con quell'espressione sofferente aveva fatto stare male anche me ma non ne feci un dramma, era solo un piccolo calcio. La nuvola di fumo della sigaretta si perdeva nell'aria dell'auto, mentre percorrevamo la strada per tornare in hotel. Non avevamo parlato molto, e preferii rimanere in silenzio per il resto del viaggio.

Quando arrivammo in hotel, dietro al bancone c'era il ragazzo che avevamo già incontrato durante il pomeriggio. I suoi occhi bruciavano sulla mia pelle, e ammisi che per qualche istante mi preoccupai per l'eventuale reazione di Justin, che chiese la chiave della camera. Thomas sorrise poggiandola sul bancone, ed io tirai un lungo sospiro, cercando di rimanere il più distaccata possibile. Mi diressi verso l'ascensore, prima di essere raggiunta da Bieber.

《Io lo ammazzo, cazzo》sbottò con voce tirata. I suoi pugni si strinsero, e pregai che quel ragazzo la smettesse di fare qualunque cosa gli desse tanto fastidio. La sua mascella era incredibilmente tesa, e riuscii a scorgere una vena sul suo collo gonfia e pulsante.
Non avevo mai visto Justin in uno stato del genere, se non per la volta in cui gli avevo raccontato di mio padre. Ma questa volta era diverso.

《Justin》Sospirai in un sussurro il suo nome, lasciando da parte la mia alterazione. Il suo volto si alzò verso il mio. Guardai per un momento le sue labbra, così carnose e rosse, e poi passai ai suoi occhi. La mia gola si seccò, mentre continuava a guardarmi. Avevano quel loro modo di attrarti, come due calamite. Quel suo modo di essere così misterioso, invitante in qualsiasi gesto svolgesse.
Anche i suoi occhi lo erano, misteriosi e invitanti.
Un porto sicuro.

L'ascensore suonò, ed entrammo prima che le porte si chiudessero. Lo vidi rivolgere un'occhiata verso la direzione del ragazzo, con sguardo alterato. Le porte si chiusero e lui rimase impassibile, con i pugni serrati e le nocche bianche.
《Jus》sussurrai ancora. Questa volta però, il suo sguardo non incrociò il mio.
《Scusa per prima》tentai chiudendo gli occhi. Pochi secondi dopo la sua voce bassa fece irruzione nelle mie orecchie, e alzai le palpebre stupita.
《Seriamente?》lo seguii fuori dall'ascensore immersi nel silenzio.
《Non devi chiedermi scusa》parlò di nuovo e fece passare la tessera sulla porta, aprendola. Corrucciai le sopracciglia ed entrai in camera.
《Ti ho fatto tanto male, vero?》sembrò quasi un bambino quando si chiuse la porta dietro, e si fece spazio nella stanza verso di me.
Passò gli occhi sul mio polso, sospirando alla visione del livido che mi aveva lasciato. Evitai di rispondere alla sua domanda, portando lo sguardo nel suo. Continuava a fissare la mia pelle, quindi abbassai il braccio, facendolo cadere lungo il fianco.
《Yas》sussurrò con voce rauca. Poggiò le mani sulle mie guance, carezzandole con i pollici, prima di parlare di nuovo.
《Non volevo, cazzo non lo volevo fare》strinse gli occhi, passando poi le mani tra i capelli, tirandoli.

La verità era che in quel momento non mi importava più. Si, mi aveva fatto male, e si, avevo un bel livido, e lui aveva sbagliato. Ma aveva capito. Aveva capito che non avrebbe dovuto comportarsi così. Non si era mai azzardato ad alzare le mani, e non era stata sua intenzione farlo. Sospirai annuendo, e vedendolo ancora con le mani tra i capelli, circondai il suo collo con le braccia.

《È passato》sussurrai. Sorrisi appena, prima di poggiare le labbra sulle sue. Un semplice bacio a stampo bastò a far prendere fuoco al mio corpo. Come riusciva a farmi un effetto del genere?
《Mi dispiace davvero, cazzo》sussurrò dopo essermi staccata. Alzai le sopracciglia, guardandolo con fare retorico.
《Justin, davvero, è passato》lo rassicurai《Solo, sta attento la prossima volta》annuì lentamente, con lo sguardo perso nel vuoto.
Sembrava quasi avesse la testa pesante. Mi sedetti sul letto, levandomi i sandali, poi ebbi un lampo di genio. Mi voltai verso di lui con un leggero sorrisetto.

《Justin》lo chiamai con voce lieve, soffice. Il suo sguardo mi raggiunse, e prima che dicesse qualcosa lo precedetti.
《Mi aiuti?》
I suoi occhi si accesero quando indicai il mio corpo. Non volevo fare nulla, solo scacciare via i suoi pensieri.
Si avvicinò al letto, guardandomi negli occhi, poi quando annuii lasciò un bacio dolce sulle mie labbra. Portò le braccia al mio crop top, afferrandolo dal basso. Circondai la sua schiena con le braccia, e finimmo sdraiati sul morbido materasso. La mia pelle bruciava ovunque mi toccasse. Alzò la maglia lentamente , facendomi morire dal desiderio. Passò sul mio petto dopo averla tolta. Si morse le labbra e le leccò, poggiandole sul mio collo. Lasciò alcuni baci, e torturò la mia pelle, facendomi ansimare.
Era stato attento a non farmi male, e sorrisi senza nasconderlo, mentre sentivo la pelle d'oca formarsi. Baciò le mie labbra, e lasciai la sua lingua esperta giocare con la mia, mentre le sue mani armeggiavano con il bottone dei miei pantaloncini. Abbassò la zip, sfilandoli, e poggiò i miei vestiti sul comodino.
Mi spostai da sotto il suo corpo, accomodandomi meglio a cavalcioni su di lui. Lo baciai ancora, portando le mani ai suoi capelli, massaggiandogli nuca. Gemette quando morsi il suo labbro inferiore. Sorrisi sentendo quel suono, e sentii il cuore battere sempre più forte quando approfondii il bacio.
Pochi istanti dopo, il bozzo dei suo jeans premette sulla mia intimità, e le mie guance presero a bruciare di colpo.

《Cazzo, Yasmine》gemette di nuovo. Sospirai e afferrai i lembi della sua maglia, tirandola via. Lasciai baci su ogni centimetro di pelle. Seguii il bordo dei tatuaggi con le dita, sentendo quel bozzo sempre più presente. Non era il momento adatto, ma stavo bene, quindi semplicemente continuai. Sfilai i suoi pantaloni, rivelando i boxer grigi della CK, ben pieni.

Ma non andammo oltre. Non ero seriamente pronta a un passo del genere, e il mio cervello continuava a ripetermi che io e lui non eravamo nulla, quindi sospirando, quella sera tornai a letto con una nota malinconica nel mio cuore.
Nonostante fossi tra le sue braccia, ero insoddisfatta.
Sentivo di volere di più da lui, da noi. Ne avevo bisogno. Ma preferii non rovinare quell'atmosfera, e mi addormentai con le sue carezze, con i suoi baci. Justin era stato il primo, il primo ad invadere così tanto il mio cuore, a metterlo in trappola. A mettersi in gabbia.

E questo per quella sera mi bastò.
Bastò a curare le mie ferite, le mie arrabbiature e tutti i miei problemi. Bastò a curare il mio umore.
Un ultimo bacio dolce bastò a farmi cadere in un sonno profondo e felice, tranquillo.
Bastò lui, come sempre, a curarmi, a ricucire insieme le mie ferite e a far battere di nuovo il mio cuore, nel modo giusto.











Capitolo Ventotto! Prima di tutto vi chiedo scusa per il ritardo, questa volta è stato molto più lungo del solito, e poi vi ringrazio. "Who We Are" è nella prima selezione dei Wattys, ed io ancora non ci credo. Mi avete motivato a continuare a scrivere, ed è una cosa che amo, e poi mi strappate tantissimi sorrisi quando leggo i vostri commenti. Manca un solo capitolo alla fine del primo libro della trilogia di "Who We Are" e non vedo l'ora di sapere cosa ne pensate. Cosa vi aspettate dal prossimo capitolo? Avete dei presentimenti? Chi, invece, ha già in mente qualcosa sul secondo? Pensate che la storia di Yasmine e Justin stia prendendo una piega abbastanza seria o semplicemente che lei sia in preda di uno dei suoi sbalzi d'umore? E cosa ne pensate del comportamento di Justin? Fatemi sapere tutto nei commenti, e votate se la storia vi piace. Condividete con i vostri amici e familiari se pensate che il libro possa interessargli.
Ho appena aperto una pagina su Instagram su "Who We Are", seguitela per tutte le novità sulla storia, citazioni, video e anche anticipazioni!
Vi auguro una buona serata e vi ringrazio nuovamente per il supporto, spero che il capitolo vi sia piaciuto. :)

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Who We Are - J. B. || #Wattys2018Onde histórias criam vida. Descubra agora