7. MrDoutle

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James entrò in casa e si gettò sfinito sul divano. Dalla cucina proveniva un delicato odore di zuppa e il ragazzo sorrise pregustando la cena. Odiava andare in missione senza Lily: starsene lì, a un passo dalla morte senza poter sapere se lei stava bene o meno lo rendeva quasi isterico e rischiava di farlo cadere sotto i colpi avversari.
Certo, quando Lily era con lui era preso da manie di eroismo che lo spingevano a cercare di frapporsi tra ogni incantesimo e sua moglie, ma per lo meno lei era lì.

Sotto i suoi occhi.

Il ragazzo cominciò a massaggiarsi la fronte, pizzicando tra pollice e indice la radice del naso e cercando di rilassarsi il più possibile. Lily cominciò a canticchiare, emettendo di tanto in tanto qualche miagolio.

James si alzò di scatto non appena realizzò che Lily, per quanto potesse essere strampalata a volte, non era ancora arrivata a miagolare. Il verso si ripetè e lui cominciò a girare su se stesso alla ricerca della fonte del suono, che identificò nella borsa della ragazza. Si avvicinò piano, con la bacchetta sguainata e un'espressione sospettosa sul volto. Il verso si ripetè qualche secondo dopo e li sobbalzò.

Quando la borsa iniziò anche a muoversi, oltre che a miagolare, il coraggioso Potter corse in cucina ed entrò incespicando. Si aggrappò al tavolo e, con la voce più matura che potesse avere, chiese a sua moglie:- Lily, tesoro, perché la tua borsa sta miagolando e si sta pure muovendo di volontà propria?-
Lei si girò e nel farlo un paio di ciuffetti le caddero dalla pinza che si era arroccata sulla nuca. Sorrise e sospirò, come una mamma di fronte a un bambino curioso e poggiò lo strofinaccio con cui si stava asciugando le mani sullo sportello del foro.

-Prova a immaginare, James. Cos'è che miagola e si muove ed è abbastanza piccolo da stare in una borsa?- gli chiese pazientemente e sorridendo nel vederlo gonfiare le guance come faceva quando aveva dodici anni e lei lo allontanava senza degnarlo di uno sguardo. Era la stessa faccia che faceva tutt'ora quando lei gli diceva che era terribilmente ansioso e che no, lei stava bene, era inutile mandarle un Patronus ogni ora.

-Qualcosa di pericoloso.- sentenziò lui e la vide alzare gli occhi al cielo con una smorfia di disappunto. Lo prese per mano e cominciò a camminare velocemente verso il tavolo. Prese la borsa e la aprì con delicatezza e quello che ne uscì fu...

-Un gattino, James. Un gattino. Me lo ha portato Edgar, Edgar Bones. La gatta di sua sorella Amelia ha partorito da poco e non sapeva dove mandare questo povero cucciolo....- spiegò lei, prendendo tra le mani un qualcosa che somigliava più a un batuffolo o a uno dei calzini di lana di James che ad un esserino con tanto di occhi, orecchie, baffi, zampe e artigli.
Lui mosse le mani verso Lily e se lo fece depositare con delicatezza sui palmi messi a coppa. Era caldo eppure tremava come un disperato e istintivamente James se lo portò al petto per scaldarlo. Quello gli mise la testolina sul collo e cominciò a fare le fusa, assomigliando alla moto di Sirius quando stava per partire. Per essere un affarino così piccolo faceva un rumore incredibile, si rese conto.

-E perché avresti deciso di prendere un gatto, tesoro? Ti faccio mancare qualcosa? Sono troppo spesso fuori? Ecco, sì, lo sapevo. Troppo spesso, sì, decisamente. Va bene, troveremo una soluzione. Che dici, andiamo in vacanza? Ma no, abbiamo un gatto ed è quasi Dicembre e no, per carità, Lily, abbiamo un gatto!- cominciò a sproloquiare lui, sussultando e facendo fare al gattino versi di disappunto ogni volta che la mano di James si allontanava troppo dalla sua schiena minuscola, sottraendogli calore essenziale.

-James.... James!- lo fermò Lily – Sono incinta!- esclamò, con un sorriso radioso e portandosi una mano al ventre. L'aveva scoperto due giorni prima e si era sentita terribilmente frastornata, lì per lì.

Un figlio a vent'anni era qualcosa di impegnativo e nuovo.
E fuori c'era la guerra, spietata e fredda più che mai.
Subito dopo aveva cominciato a ridere istericamente e a progettare i successivi nove mesi.

Comprare un libro dei nomi.
Imparare a lavorare a maglia.
Cominciare a comprare quelle riviste che spiegavano la corretta dieta per i bambini appena nati.
Trovare un gatto.

Il gatto era stato ciò che l'aveva fatta catapultare fuori di casa, camminando per la città alla ricerca di quei volantini dove si parlava dei micetti in regalo. Era essenziale, per lei, avere un gatto e un figlio contemporaneamente. Con il gatto avrebbe fatto pratica, l'avrebbe curato e amato e rispettato. E poi, se avesse avuto un gatto, avrebbe sicuramente fatto spaventare a morte Sirius ogni volta che fosse venuto a casa loro sotto forma di cane.

E lei adorava spaventare Sirius.

-Sei... incinta? Cioè. Oh. Vuoi dire che io sono il papà?- chiese James, riemergendo dallo shock e guardandola cominciando involontariamente a cullare il gatto. Padre. Il ragazzo deglutì e si sentì più tranquillo. Era nato per fare il papà, lui. Era nato per avere un figlio con cui giocare e una moglie da coccolare la sera dopo aver messo a letto il bambino, ne era certo.

-No, James, il papà è Sirius. Non te l'abbiamo detto prima per non farti star male, ma ormai non posso più celarti l'amore che provo per lui...- esclamò melodrammaticamente Lily, prima di avvicinarsi e premere con forza le sue labbra sulle sue. Sia il gattino che James approvarono quell'improvviso abbraccio che li portò a fare una strana danza di felicità.

-Dobbiamo cominciare a cercare un nome...- disse James, staccandosi dalla moglie e guardandola con serietà.
-Abbiamo nove mesi di tempo, tesoro....- rispose Lily, soffocando una risatina. La mano le scivolò di nuovo al ventre e se lo immaginò pieno e tondeggiante sotto di lei. Si vide tenere in braccio un bambino bellissimo, il suo bambino, il loro bambino. Si vide diventare adulta e piano piano anche vecchia, con uno stuolo di nipotini e tanti figli tutti intorno a lei che le sorridevano felici.
James la guardò stralunato e le passò un braccio intorno alla vita, abbassandosi per baciarle una guancia.

-Ma non dicevo per nostro figlio. Dicevo per il gatto.-

About you..Where stories live. Discover now