17. La felicità addosso

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Aprile 1978, Hogwarts-
James?- sussurrò Lily, la voce ancora impastata di sonno, emergendo dal petto del ragazzo, nel quale aveva seppellito il volto.
-Ehi...- disse lui, accarezzandole la testa e scostandole gentilmente alcune ciocche di capelli che le si erano infilati in bocca. Lei alzò gli occhi e gli rivolse un sorriso così dolce che James sentì che qualcosa gli si scioglieva nel petto, come se davvero non l'avesse mai vista sorridere in tutta la sua vita.
-Che ore sono?- mugolò lei, tornando a strofinare il viso contro il petto di James e respirandone il profumo a pieni polmoni. Voleva che quel profumo le entrasse ovunque, voleva svegliarsi e sentirlo sul cuscino accanto a sé, voleva poterlo associare a "casa" in ogni situazione e usarlo come sua bussola.
Arrossì al pensiero di ciò che James avrebbe potuto dirle se avesse sentito quei suoi pensieri e perciò si limitò a lasciargli un bacio leggero all'altezza del cuore.
-Sono le cinque, tra poco dovremo rientrare per la cena...- disse James, girando la testa per baciarla sulla testa e ridacchiando leggermente quando i suoi capelli sottili gli fecero solletico al naso.
-Mi sono addormentata?- chiese lei, alzando la testa e stringendogli le mani intorno al costato, avvicinandolo ancor di più a sé.
-Se ti sei addormentata? Lils, tesoro, ci mancava poco che russassi!- scoppiò a ridere lui e lei lo colpì pigramente sulla pancia, borbottando un "idiota" contro la sua maglietta.

-Non sei divertente, tu non sai come sia stare in Dormitorio con una Mary raffreddata che dorme in posizioni strane ed anticonvenzionali. Quello sì che è russare!- si lamentò Lily, in risposta, tornando ad accoccolarsi placidamente accanto a lui.

-Oh no, no, no, tu non sai come sia stare in Dormitorio con Frank, Sirius, Remus e Peter anche quando non sono raffreddati!- esclamò James, tirandosi su di scatto e facendo scivolare Lily quasi per terra. Lei scoppiò in una risata e si mise con la schiena dritta per guardarlo meglio negli occhi.
-Oh, capisco. Quindi tu non russi?- domandò, con finta curiosità.
-No, non russo. Mai fatto!- si difese James e non potè resistere a lungo sotto lo sguardo scettico di Lily senza scoppiare a ridere.
-E' inutile che neghi, ti sento quando stiamo studiando e tu ti addormenti sul letto...- scherzò lei, e si avvicinò per mordergli la guancia. Le sue labbra grattarono contro la barba che stava ricrescendo e lei indugiò un secondo di più su quella pelle così morbida e invitante, chiedendosi perché, semplicemente, il mondo non potesse ridursi a quello, a quei brevi momenti di estrema felicità.

-Ahi!- esclamò James -Perché l'hai fatto?-
-Eri arrossito, volevo assaggiarti! Hai un ottimo sapore.- rispose, e lui si voltò verso di lei per baciarla in maniera appassionata e dolcissima. Lily sorrise contro le sue labbra e si strinse di più a lui, incastrando le loro gambe per creare un incrocio perfetto. Sembrava che tutti i loro angoli, le loro storture, le imperfezioni dei loro corpi fossero fatte per incastrarsi, per riempirsi perfettamente.

Ecco perché, si disse, i puzzle piacciono sempre a tutti. Perché è solo attraverso le imperfezioni, le sporgenze e le rientranze che i pezzi, così sbagliati e incompleti se presi singolarmente, poi si incastrano a formare una piccola perfezione.

-Ti amo, James.- sussurrò Lily, il naso che ancora sfiorava quello del ragazzo. James sorrise e lo stomaco di Lily si contorse, creando in lei una piacevole sensazione di calore.
-Ti amo anche io, Evans. Da molto più tempo di quanto avrei il coraggio di ammettere.- mormorò lui di rimando, posandole un altro bacio sulle labbra.

Non appena Lily vacò la soglia del Castello si trovò davanti Alice ed Emmeline intente a parlottare tra di loro e ad indicare qualcosa in maniera entusiasta. Come si fu avvicinata poco di più le sentì esclamare qualcosa come "Oh Merlino, sono così carini!" e "Io ho sempre sostenuto che fossero perfetti insieme, guarda!" e sul suo viso apparve un'espressione corrucciata che stonava con il sorriso estatico che aveva stampato in volto.
-Che sta succedendo? Che cosa vi rende così felici?- domandò e a quelle parole vide le amiche sobbalzare e guardarsi intorno imbarazzate.
-Noi? Felici? Merlino, Lily, usa un po' di tatto, non vedi che siamo reduci da un pianto disperato?- disse Emmeline, con una risatina nervosa. Lily alzò gli occhi al cielo e si avvicinò, costringendo Alice a mostrarle cosa stavano nascondendo.
-Mi sento quasi una celebrità, accidenti. Devo preoccuparmi del fatto che sembra che abbiate messo su un agenzia di spionaggio con me e James come soggetti?- chiese, ridacchiando ed osservando con dolcezza inspiegabile la foto che ritraeva lei e James abbracciati in mezzo al Parco. Sorrise e Alice diede una gomitata ad Emmeline, indicando l'amica con estrema felicità.
-E' che... siete davvero... belli. Siete una di quelle coppie che fanno sperare in un futuro migliore, se capisci cosa intendo!- spiegò Alice e Lily arrossì, guardandola e prendendo la foto senza dire niente.

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