9. War is over

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James si buttò a terra e rotolò, schivando un raggio di luce verde che si schiantò contro la corteccia di un albero dietro di lui, facendolo scricchiolare sinistramente. Un sospiro di sollievo gli sfuggì dalle labbra, ma subito dopo il ragazzo si ritrovò a trattenere il respiro quando vide una ragazza fare la stessa identica mossa e andare a sbattere contro il cofano di una macchina, che fece scattare l'allarme e partire una sirena inquietante. Una figura ammantata di nero fece un gesto stizzito con il braccio e una serie di incantesimi partì dalla sua bacchetta, schiantandosi contro un'altra macchina, che volò lontano con uno sferragliare di lamiere.

-Alice!- urlò James, in preda all'ansia e al panico. Strisciò fino alla ragazza immobile a terra e respirò di nuovo quando la sentì rantolare debolmente. Imprecò tra i denti e mormorò un incantesimo di protezione, poi la spinse in un angolo della strada e si rialzò, ignorando il brutto taglio che aveva sul braccio. Sentì una risata e poi un altro incantesimo lo sfiorò, mentre lui sbatteva di nuovo contro l'asfalto. Si girò sulla schiena e vide una figura femminile svettare sopra di lui. Si tirò su con rabbia e affiancò Lily, che perdeva sangue da una guancia ma a parte questo sembrava illesa e lanciò una fattura con precisione contro una delle figure in nero, che cadde a terra e rimase immobile.

-Se ti fai uccidere, ti resuscito e poi ti uccido con le mie mani!- urlò Lily, schiantando un altro Mangiamorte e schivando l'incantesimo di un altro. James sorrise e la spinse via appena in tempo perché non fosse colpita da un Avada Kedavra volante. Il cuore gli batteva all'impazzata e ogni cosa sembrava più nitida nei suoi contorni intrisi di sangue.
Forse era questo il potere della guerra: dava una chiara visione della vita e della sua importanza. Mai come in guerra si sentiva di amare o odiare qualcuno. E mai come in guerra la consapevolezza del proprio cuore che batteva si faceva forte e rischiava di predominare sulle altre. Tutto spariva, e rimaneva solo il rimbombo del cuore nelle orecchie e i contorni precisi delle cose davanti agli occhi.

-Era un modo per dirmi "Ti amo"?- domandò James, urlando nella direzione di Lily, che si concesse di scuotere la testa e un sorriso sarcastico mentre abbatteva due avversari in un colpo solo.

-Era un modo per darti una ragione per combattere, Potter. E per dirti... Frank!- strillò lei, lanciando un Protego che riverberò nell'aria, mentre l'amico si girava appena in tempo per schivare una fattura di una donna dai capelli ricci e neri. Bellatrix Lestrange si era tolta la maschera e combatteva con foga, esaltata e fomentata dalla battaglia.
L'avevano definita pazza, e forse a ragione. Ma nessuno era mai entrato nel suo cuore, mai nessuno aveva guardato in profondità la sua anima. Cresciuta in un mondo in cui l'educazione e l'odio erano la stessa cosa, lei aveva scelto quella perenne iperattività del cuore, quel respiro esagitato, quell'odore di paura nell'aria che solo il combattere per l'Oscuro Signore poteva darle.

Era convinta delle sue idee, lei, e lo sarebbe sempre stata, fino alla morte. Morte. Ringhiò quella parola mentre si lanciava contro un altro combattente con un movimento incredibilmente elegante.
Un incantesimo la colpì tra le scapole, costringendola a terra. Una ragazza, anzi una donna, era in piedi e la sfidava con gli occhi pieni di astio, la bacchetta ancora fumante.

-Non oserai colpire il mio uomo ancora una volta, essere immondo!- le urlò, schivando una maledizione e attirando l'attenzione di Bellatrix, che si voltò verso di lei, il volto ridotto a una maschera di dolore.
Alice Prewett la sfidava con gli occhi e con il corpo, spalleggiata da Marlene McKinnon, ancora sanguinante dopo un orribile combattimento che l'aveva vista vincitrice, ma solo di poco. Ansimavano tutte e due ed erano così concentrate su Bellatrix da ignorare ogni altra persona nei dintorni. Fu per questo che James si lanciò nella loro direzione appena in tempo, per evitare che venissero colpite da un Mangiamorte rinvenuto da uno schiantesimo. James ripetè l'incantesimo e lo legò insieme agli altri Mangiamorte con un colpo secco di bacchetta.

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