8. Follia

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James diventava euforico, a Natale.

A dire il vero era euforico sempre, ma a Natale cominciava a dare di matto e rideva per qualunque cosa, meglio ancora se questa cosa sarebbe stata ritenuta assolutamente normale in altri contesti.

Ma, ripeto, James era euforico a Natale.

Anche baciare Lily, quindi, diventava qualcosa di assurdo e da un paio di giorni il ragazzo aveva cominciato a supplicare le persone in giro di scattar loro una foto, intaccando i nervi già spossati della ragazza e arrivando a stressare lo stesso Peter che era scappato via dopo che per la prima volta James gli aveva fatto notare come la sua mano e quella della ragazza fossero perfettamente intrecciate.

-Una foto, Lily. Una sola, una testimonianza che gridi a coloro che verranno dopo di noi Se ci credi puoi fare tutto! Dai, tesoro. Non ti sto chiedendo niente di assurdo, solo di baciarmi di tua spontanea volontà mentre qualcuno scatta una foto...- la pregò lui un giorno, poco dopo aver finito di fare i compiti. Lei alzò lo sguardo, inarcando il sopracciglio come ogni volta che lui diceva qualcosa di particolarmente assurdo.
Il che capitava spesso.

-Non è spontaneo se mi chiedi di farlo, non credi? E poi ne hai milioni di foto, per Godric. Milioni, tesoro, milioni. Cosa ti cambia se ne hai una in più. E poi ho due occhiaie che fanno paura e i capelli sporchi e un maglione orribile. Dai James. Sii ragionevole...- provò a contestare Lily. Ma la parola "ragionevole" non si poteva associare a James, non sotto Natale. E così la ragazza non si stupì più di tanto quando lui fece uno strano verso e si sporse verso di lei, premendole velocemente le labbra sulla bocca.

Non sbuffò nemmeno, Lily. Rimase lì sorridendo fino a quando Sirius non riemerse da una macchina fotografica enorme e si mise a tossicchiare. James era raggiante e continuò a sorridere in maniera ebete anche mentre Lily gli tirava due o tre scappellotti di fila cercando di farlo ragionare.

-Fumo. Morgana e i suoi slip osè, James! Una macchina fotografica meno vecchia?- tossicchiò Sirius, porgendo la foto all'amico con molta reticenza.
-Remus non mi ha prestato la sua. Ha detto che ero diventato pazzo a furia di fare foto. Dice che Lily e il Natale non sono una buona accoppiata...- provò a giustificarsi James, agguantando la foto e guardandola con avidità.

Oggettivamente parlando, ne avevano di migliori.
Per esempio, ne aveva un paio dove era Lily a baciare lui.
Anche quelle in cui lo picchiava erano molto carine.
Ma questa foto andava bene lo stesso. C'erano lui e Lily, lì dentro.  E per quanto rischiasse di suonare melenso, James espresse comunque il suo pensiero.
Perché lo sanno tutti che James Potter diventa particolarmente scemo in compagnia di Lily a Natale.

-Ti amo più degli slip di Merlino e di Morgana, Evans.-

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-Aberforth!  Abe! Ab! Corri, corri, è incredibile, meraviglioso, strepitoso!- la porta del locale si aprì di botto, mentre un esagitato James Potter entrava correndo nella Testa di porco, facendo voltare quei pochi clienti che lo guardarono sospettosi da sotto i loro veli, cappucci o mantelli.

Era strana, la gente che stava lì.
O forse era normale, in un modo tutto suo, in un mondo tutto suo.
La clientela della Testa di Porco era l'altro lato della medaglia, quello dello spessore, che non era né buono né cattivo. Semplicemente stava lì, un po' a metà a guardare il mondo che era indeciso quanto loro.

-Potter. Perché non mi stupisco più nel trovarti qui in un giorno infrasettimanale?- borbottò il barista, riscuotendo il ragazzo dalle sue riflessioni. James arrossì e sorrise imbarazzato e cominciò a dondolare sul posto come una primina alla sua prima lezione.

About you..Where stories live. Discover now