Cameron Dallas

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Non so se avete visto l'avviso sul mio profilo, ma vi avviso che fino al 31 Dicembre pubblicherò almeno un capitolo al giorno di una delle mie storie in corso, quindi o questa o Spotify.
kisses,
Julie
xx

Richiesta di @CamMakeMeHappy
Premetto che é un capitolo un po' diverso dal solito, nel quale ho voluto parlare indirettamente a persone che si sentono insicure. Ognuno di noi ha una forza dentro di sé che aspetta solo di essere scoperta. Le persone giudicano, lasciatele giudicare.

Margherita odiava essere miope.
Odiava svegliarsi tutte le mattine senza vedere nulla e odiava anche dover mettere le lenti a contatto tutti i santi giorni.
Ma se c'era una cosa che proprio non sopportava era quando le lenti decidevano di non voler stare nel suo occhio alcuni giorni e decidevano di pugnalarle l'occhio.
Grazie stronze.

Per colpa loro quella mattina era stata costretta a inforcare gli occhiali ed uscire di casa dopo anni con essi addosso.
No, non poteva indossarli.
Arrivata quasi davanti a scuola decise di toglierseli, non poteva farsi vedere in quel modo.

- Cavolo, adesso come faccio- sussurrò la ragazza una volta tolti gli occhiali.

Avanzò titubante verso la porta della scuola e dopo aver sbattuto contro almeno dieci persone e aver ricevuto due porte in faccia, riuscì ad entrare in classe.

- Hey, bella!- la salutò qualcuno.

- Chi... chi sei?-

- Sono Cam! Dove sono le tue lenti?-

- Non volevano entrare nel mio occhio oggi- sbuffò la ragazza per poi sedersi goffamente sulla sedia.

- Dammi gli occhiali, Margherita.-

- Cameron, smettila.-

Con una mossa veloce, il ragazzo arrivò alla tasca di Margherita e recuperò i suoi occhiali dalla montatura tonda e spessa. Glieli infilò e lei quasi non urlò di sorpresa quando notò che anche Cameron stava indossando gli occhiali.

- Cam? Le tue lenti?-

- Giornata no anche per le mie. Adesso ascoltami però, okay? Smettila di sentirti insicura per questi occhiali, Margherita. Un sacco di gente li porta e chi non li porta, se li compra finti a costo di risultare intelligentemente figo. Le persone giudicano, é vero, ma non c'è niente di meglio che lasciare perdere i loro giudizi. Facciamo un esempio, secondo te, a Harry Styles importa se qualcuno odia i suoi stivaletti in camoscio? Di sicuro la risposta è no, lui continua a metterli, fregandosene degli altri. Sei bellissima Margherita, sei bellissima in tutti i modi. Non nasconderti dietro a una persona che non sei.- disse il ragazzo per poi passare un pollice sulle guance di Margherita, asciugando qualche lacrima che le era sfuggita dagli occhi.

- Grazie Cameron.- disse abbracciandolo.

La campanella diede inizio alle lezioni e lei si sistemò meglio gli occhiali e mise un'espressione fiera in volto, come se nulla fosse successo.
Cameron non poteva fare a meno di ammirarla. Non come un innamorato.
La ammirava come un fotografo ammira uno scatto unico. Come un fioraio ammira un gelsomino di striature colorate mai viste prima. Come uno scienziato ammira una reazione chimica totalmente inaspettata.

Cameron ammirava la complessità che distingueva Margherita. Una ragazza così forte e indipendente che non chiedeva aiuto agli altri ma lo dispensava. Una ragazza che pensava di risolvere tutto da sola ma che apprezzava ogni consiglio. Lei era semplicemente Margherita.
Un fiore così fragile ma forte che tutti ammiravano. Puro, meraviglioso.
Il fiore che tutti i bambini disegnano per primo.
Il fiore con cui le bambine costruiscono corone di fiori.
Il fiore che i bambini regalano alla loro mamma o alla loro fidanzatina.
Un fiore così semplice ma così pieno di significati.
Il migliore amico della ragazza non sapeva descriverla in modo migliore se non con il suo nome.
Margherita.

Magcon Imagines (#Wattys2016)Where stories live. Discover now