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Finalmente erano le sei di mattina. Sara mi accompagna all'aeroporto. Ci salutammo.

:- Torna a trovarci! 

Trovarci, CI?

:- Trovarti, semmai.

:- E ja, vieni a salutare Gonzalo. Hai visto come stava ieri?

:- Ma perchè tutti mi dite sempre la stessa cosa?!

:- Perchè è la verità, tu non vuoi rendertene conto.

Chissà se aveva ragione. Ma il mio aereo stava per decollare, meglio così.

..

Ore 15.30. Madrid.

Finalmente, finalmente casa mia. Il giorno stesso decisi di tornare anche a lavoro, non potevo concedermi troppe ferie.

Pov Gonzalo.

:- Josè, ci andiamo a fare un giro? Chiama anche Raul. Ti aspetto al piano di sotto.

:- Andiamo dai.

..

Quel gigante buono di Raul non faceva altro che farmi mille domande su Serena. Sempre il solito senza cuore. Il discorso verteva sempre sulla stessa domanda. Ti manca eh? Eh cazzo, lei mi manca e come. Perchè l'ho tradita, non lo so neanche io. Ma so di aver fatto l'errore più grande della mia vita. Il futuro numero sette del Napoli mi lanciò una proposta.

:- Perchè non la chiami?

:- Si, così mi attacca il telefono in faccia.

:- Ma smettila, prova dai.

..

Disfo la valigia, quando sento il telefono suonare. +389.. Avevo cancellato il numero, ma purtroppo lo conoscevo a memoria. Gli risposi, giusto per sapere cosa volesse.

:- Pronto?

:- Ei, ciao, sono Gonzalo. Come stai?

:- Bene, meglio. Tu?

:- Insomma. 

Si aspettava gli chiedessi perchè, non sono così ingenua, io.

:- Va bene. Perchè mi hai chiamato?

:- Volevo solo sapere come stavi, volevo sentirti un pò.

:- Soddisfatto ora?

:- Perchè mi tratti sempre così?

:- Perchè te lo meriti. Gli attaccai il telefono in faccia.

*stupida che non sei altro. * Hai fatto bene, lascia perdere quello stronzo! Le mie voci in mente combattevano da sole.  Gli mancavo sicuramente, ma doveva pensarci prima, invece di tradirmi, e mentirmi, quella notte.

..

Passarono circa 3 giorni da quel venerdì. A Madrid faceva un caldo.. Non vedevo l'ora di andare in vacanza. Magari con mio fratello, e il mio nipotino Alessandro. Non vedevo l'ora di rivederlo, stava crescendo a vista d'occhio.  Nel mio ufficio, stavo sistemando delle pratiche. Mettevo un pò d'ordine, quella stanza faceva schifo. Sento il telefono d'ufficio squillare.

:- Ciao Serena, sono il presidente. Devi venire subito nel mio ufficio. 

:- Salve presidente, sto arrivando. 

Oddio, ci mancava solo lui. Chissà cosa doveva dirmi, speriamo in una promozione.

.- Ciao Serena, devo parlarti di una questione urgente. La vecchia interprete, quella di ruolo, è tornata operativa. Tu eri di supplenza, lo sai. Mi spiace, ma credo che tu debba andartene.

Stringiti forte su di me,così non ho paura mai. ||Gonzalo Higuain||Where stories live. Discover now