24.

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16 dicembre. Alle cinque di oggi mi avrebbero dimesso. I ragazzi nonsi sarebbero allenati oggi, data la vittoria di ieri. Meglio.

Mi sveglio presto, il mio ragazzo dormiva ancora. Non dormivo moltoda quando ero lì, mi svegliavo sempre verso le cinque. Eroappoggiata ancora sulla sua spalla. Sentivo il suo respiro, dolce. Lenostre mani erano incrociate, decido di non muovermi per non farlosvegliare.

Era ancora buio, sembrava un po' come se stessimo dormendo a casainsieme. Stasera finalmente sarei tornata alla mia normalità. Al miodivano, al mio letto, alle mie cose. Sarei stata a casa dei mieiamici, avrei dormito con Gonzalo. Chissà se si sarebbe trasferito dame, o io da lui.

Anzi, ora che ci penso vorrei dormire a casa sua. Meglio, vogliotrasferirmi da lui. Gliene avrei parlato dopo. Casa sua era piùvicina a quelle dei nostri compagni, poi era più grande e bella. Lamia era un appartamento semplice, un po' piccolino.

Nel frattempo che contemplo la mia vita, lo sento muoversi. Alzo losguardo, aveva appena aperto gli occhi.

:- Ma che ore sono?

:- Le sei e mezza.

:- Dio, è prestissimo.

:- Shh, torna a dormire..

:- Non credo di riuscirci.

Si gira verso di me, eravamo di fronte ora. Si avvicina, poggiando lasua bocca contro la mia fronte. Io mi faccio spazio sul suo petto,lui mi stringe. Gli sussurro.

:- Non hai freddo?

:- No, sto benissimo. Tu ?

:- In effetti, ora si.

Mi stringe ancora di più, poggiando le sue braccia attorno alle miespalle. Mi sentivo sicura, chiusa, protetta. Una piccola ragazzinanelle braccia di un ragazzo. E che ragazzo..

Circa mezz'ora dopo, sento che molla la presa. Io mi stacco, e luipoggia la sua fronte contro la mia, apre gli occhi.

:- Buongiorno ragazza ufficiale di Gonzalo Higuain. Mi sorride.

Vedere il suo sorriso, di prima mattina, è qualcosa che ti lasciasenza fiato.

:- Buongiorno Gonzalo Higuain. Sorrido anche io, avvicinandomi allesue labbra.

Ci piaceva sfiorarle senza baciare, per sentire il respiro e ilcalore che emanavano. Era una sensazione piacevole.

Poi accarezza le mie labbra con il dito, come se volesse disegnarneil contorno. Poi mi accarezza il naso, le guance, il mento. Poi siferma, continua a sorridere.

Io prendo la sua mano, la stringo.

:- Sei bellissima anche alle sette di mattina.

:- Anche tu.

:- Finalmente oggi esci da qui.

:- Ah..ti volevo dire una cosa.

:- Quello che vuoi. Cosa ?

:- In effetti dovrei chiedertela.

:- Non farmi preoccupare, parla.

:- Senti, stasera..posso dormire a casa tua?

:- Avresti dormito da me a prescindere.

:- Eh, bene...e anche gli altri giorni? Svegliarmi ogni giorno conte, con un tuo bacio. Prepararti la colazione, sedermi sulle tuegambe. Lavare i vestiti, pulire, uscire e tornare a dormire con te.Posso venire a vivere con te?

:- Sono senza parole. Certo che puoi venire a vivere da me! Non miaspettavo che me lo chiedessi, sei un amore.

:- Davvero?

Stringiti forte su di me,così non ho paura mai. ||Gonzalo Higuain||Where stories live. Discover now