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Verso le 12,30 i miei suoceri mostrano alla mia famiglia la casa, edove avrebbero dormito. Erano tre piani, l'ultimo un attico. Non erauna villa, era un palazzo in se e per se. Chi l'ha mai avuta una casacosì, pensavo. Nancy e Jorge ci fanno strada, io ero rimasta nelmezzo, così da avere un diretto contatto fra le famiglie. Ale mi dala mano, aveva quasi imparato a camminare, anche se qualche voltafiniva giù.

Ci indicano la stanza di Federico, dove avrebbe dormito Mattia,quella di Nicolas dove dormivano i miei, e poi io e Gonzalo andiamonella sua camera. Me la ricordo quella stanza. La prima volta cheandai a casa sua, dormivo vicino la finestra.

Poggiamo le valigie, scendiamo al piano terra. Hanno bussato. EraLautaro, che era uscito a fare un giro con la ragazza. Ci abbracciamocome fossimo noi i fratelli, tant'è che anche Gonzalo c'era rimasto.Ma non credo avrebbe fatto a botte col fratello più piccolo.Presento la mia famiglia a Lautaro e la ragazza, e viceversa. Poiandiamo fuori in giardino.

Si, qui è Natale. Ma fa caldo!

C'era una piscina, e Gonzalo mi racconta di quanti vetri dellefinestre hanno rotto lui e Federico mentre si allenavano. Ale inveces'era seduto sulla gamba di Mattia.

Erano carini insieme.

Continuo il mio lavoro di interprete. Non so neanche di cosa stessimoparlando, ma traducevo. Forse di Natale, o dei piatti. Bussano allaporta, Gonzalo va ad aprire. Era Federico. La famiglia al completo,iniziamo bene questo 22 dicembre!


Pov Gonzalo.

:- Ciao Fede.

:- Oh, siete già qui. Ciao Gonzalo.

:- Prima che tu esordisca con qualche frase senza senso, c'è la suafamiglia. Attento a quello che dici.

:- Tanto non mi capiscono.

:- Capisco io, capisce lei.

:- Va bene, va bene.

Il piccolo di casa Higuain era Renato, il figlio di Federico.Presento i due bambini con l'aiuto di Serena. Sembra ci fossesintonia fra loro. Era bello guardarli. In effetti, prima o poi, ilmio piccolo Higuain avrebbe giocato con i cugini. Non vedevo l'ora diessere padre ..

..

Mentre i bambini giocano, noto Federico che presta davvero pocaattenzione. Sospiro, non do peso. Avevo promesso a Gonzalo che nonavrei fatto nessun casino, cercando di stare calma. Però erafastidioso un comportamento simile!

Noi "donne di casa" andiamo a preparare la tavola. I maschirimangono fuori. Anche mia mamma da una mano, dove può. Nancy eramolto contenta di questa sua partecipazione. Mi si riempiva il cuoredi gioia vedendole insieme.

Vibra il cellulare, un messaggio di Marta.

:- Come va lì?

:- Va bene, per il momento.

:- Sono arrivati tutti?

:- Si, ma non so perchè mi sento che c'è qualcosa di stranonell'aria.

:- Shh, tranquilla e goditi la tua famiglia!

:- Hai ragione, ci sentiamo dopo.

:- Ok, a dopo bella.

Eppure io, quella sensazione, non riuscivo a tralasciarla..

Ci sediamo a tavola. Di fronte a me c'era Mattia. Mi guardava, gliveniva da ridere e abbassava lo sguardo. Gli tiro qualche calciosotto il tavolo, gli faccio cenno di finirla.

Bene, oltre a mangiare io parlavo. Sarebbero stati giorni infernali!Mentre Mattia dà da mangiare a suo figlio, mentre Federico avevaportato il seggiolone per il bambino..

Stringiti forte su di me,così non ho paura mai. ||Gonzalo Higuain||Where stories live. Discover now