La cena

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Un colpo di tosse mi fa staccare da lui ed io abbasso lo sguardo angosciata. Non è più il Nathan che ho conosciuto una volta. Non è più quel Nathan timido e dolce, che arrossiva ad ogni mio sguardo. Quello che ogni mattina passava a prendermi per fare colazione insieme. È... diverso.

Mamma: ehm, credo sia il momento di accomodarci tutti a tavola. - dice chiaramente a disagio. Mentre apparecchia, io ne approfitto per parlare a Nathan.

Io: Ehi. - dico difronte a lui, dondolandomi sui talloni, imbarazzata. Lui sembra ignorarmi dato che mi volta le spalle e si va a sedere sul divano. Dovrò provare un approccio diverso. Mi fa male essere trattata così proprio da colui che un tempo era il mio migliore amico, la mia roccia. Lo raggiungo e mi siedo accanto a lui.

Nathan: cosa vuoi? - sbotta infastidito. Dev'essere proprio arrabbiato per trattarmi con tanta freddezza. Ma, ancora non riesco a capire perché sia arrabbiato con me. Non rammento cosa io abbia potuto fargli di così grave.

Io: ma che ti prende?! Si può sapere?! Un tempo eravamo inseparabili e ora? Cos'è cambiato? - dico con gli occhi lucidi. Si gira di scatto verso di me con sguardo infuriato. Ho detto qualcosa di sbagliato? Prende un respiro profondo come per calmarsi e ritorna con lo stesso atteggiamento freddo e distaccato di cinque minuti fa.

Nathan: già, hai ragione. Eravamo. Sono cambiate parecchie cose mia cara Anna, da quando te sei andata abbandonando la tua vecchia vita, i tuoi amici, la tua scuola e... me. - dice abbassando lo sguardo. Scuote la testa e si alza dal divano, lasciandomi confusa e con mille domande per la testa. Io non capisco! Non è stata colpa mia! Ma di sua sorella e le sue amichette! Cos'altro avrei dovuto fare?

- sei una codarda! Non puoi scappare sempre dai problemi! -

Per una volta do ragione alla mia coscienza. Non posso sempre scappare. Prima o poi dovrò affrontarli. La voce di mia madre avvisa gli ospiti che la cena è pronta. Mi alzo dal comodo divano ed entro in sala da pranzo, sedendomi in uno dei tanti posti nel grande tavolo. Sperando che Nathan o Rachel non si siedano accanto a me. Ma a quanto pare, la fortuna non è dalla mia parte oggi, dato che sia Rachel che Nathan si siedono accanto a me. Nathan alla mia sinistra e Rachel a destra. Benissimo.

Madre di Rachel: Allora Anna, ti trovi bene in a scuola? - mi chiede sorridendo. La madre di Rachel è sempre stata gentile e disponibile nei miei confronti, al contrario di Rachel.
Io: Oh, bè si, devo dire che mi trovo bene...- dico. Per certi aspetti mi trovo bene, non tutti sono stati stronzi con me. Ed ecco che arriva la domanda che nessuno avrebbe voluto ricevere...
Madre di Rachel: E il fidanzatino? - dice con un sorrisetto furbo. ' oh bè, sinceramente non so come definire la mia situazione sentimentale, considerando che, quello che dovrebbe essere il mio ragazzo sta con sua figlia. ' sarebbe quello che dovrei risponderle?
Io: ehm... ecco io per ora non sto con nessuno...- rispondo. E Nathan ridacchia scuotendo la testa. Cosa ride?!
Nathan: Pff, figurati se una verginella come te ha un fidanzato! - esclama divertito. Ma cosa?! Ma cosa gli prende? Mi viene da piangere in questo momento, ma con fatica trattengo le lacrime. Abbasso lo sguardo e non rispondo.
Mamma: E invece tu, Rachel? Il fidanzato? - chiede mia madre cercando di allentare la tensione. Rachel sembra illuminarsi e comincia a parlare..
Rachel: Bè, ecco, ho conosciuto un ragazzo davvero carino qualche settimana fa e, ho intenzione di fare sul serio con lui. Qualche giorno fa ha detto persino di amarmi! - esclama euforicamente. Una fitta al cuore. Lui ha detto di amarla? A questo punto non riesco a trattenere le lacrime e corro in camera mia, dopo aver detto un 'scusate'.
Entro e mi accascio in un angolino della mia camera. Scoppio a piangere. Stanno accadendo troppe cose insieme, i miei fratelli, Rachel e ora persino Matthew. Ultimamente sto piangendo molto frequentemente. La porta della mia stanza si apre, rivelando la figura di... Nathan?
Io: c-che vuoi ? - chiedo tirando su col naso. Si avvicina a me, alza gli occhi al cielo, mi afferra per il braccio e mi alza. Facendomi scontrare col suo petto tonico. Mi sta abbracciando. Inizialmente rimango sorpresa e stordita da questo suo gesto, ma poi ricambio. Ne ho bisogno, non ci sono i miei fratelli a stringermi tra le loro braccia, non ci sono più, lontani chilometri e chilometri da me.
Nathan: mi dispiace...

~ SPAZIO AUTRICE ~
Scusate per gli eventuali errori... spero che il capitolo vi sia piaciuto!😘
-ciauuu

La Mia Salvezza Si Chiama Matthew EspinosaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora