Arrivo a New York.

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Ma se uno lo incontri negli occhi, allora cambia tutto; perché quello non è un appuntamento. È destino.
(ReGiaProrsun, Twitter).


Era una giornata tranquilla a Venezia.
Nico stava finendo i suoi bagagli, quando sua sorella Bianca entrò in camera sua.
"Stiamo caricando le ultime cose in macchina, tu a che punto sei?" gli chiese Bianca.
"Chiudo gli ultimi bagagli e arrivo" le rispose.
E fu quando Nico chiuse la cerniera dell'ultima valigia che comprese quello che stava per accadere.

Nuova città, nuovi amici, nuova vita.

Gli sarebbe mancata Venezia, infondo era la città dove aveva passato la sua infanzia e una parte della sua adolescenza.
Chissà come sarebbe stata New York.

Scese gli scalini e raggiunse la macchina, dove suo padre lo stava aspettando per caricare i suoi bagagli.
Caricati anche quelli non persero tempo e partirono subito diretti all'aeroporto.
Era la prima volta che Nico prendeva l'aereo, e se da un lato non vedeva l'ora dall'altro era anche spaventato.

Arrivati all'aeroporto depositarono le loro valigie all'hostess di terra per poi recarsi ai controlli di sicurezza e a seguire raggiunsero il loro gate con la carta d'imbarco in mano.

Erano su quell'aereo da ben 4 ore e Nico già non ne poteva più.
Decise di leggere il suo libro preferito, per l'ennesima volta, in modo da far passare il tempo più in fretta.
Non si sarebbe mai stancato di leggere Cime Tempestose.
Nico non poteva capacitarsi di come l'amore, unito alla gelosia e alla vendetta, per qualcuno possa consumarti.
Lui non aveva mai vissuto realmente "l'amore", ma se amare vuol dire distruggere sé e la persona che si ama, allora non ne voleva avere a che fare.

Dopo ben 8 ore finalmente arrivarono a destinazione.
La grande mela era più bella di come se la aspettava.
"Forse non mi dispiacerà vivere qui" disse Nico con un sorriso appena accennato.
"È stupendo qui" disse Bianca, senza smettere di fotografare tutto quello che vedeva.
Ma d'altro canto cosa ci si poteva aspettare da una ragazza, che si trovava nella città dei suoi sogni con la passione della fotografia?
"Forza ragazzi, il taxi è arrivato" gli avvertì il padre.

Raggiunsero così, quella che sarebbe stata la sua nuova casa.
Nico non si sarebbe mai aspettato di vedere davanti a sé una villa a tre piani.
Non è che avessero problemi con i soldi ma per una semplice famiglia di quattro persone come la loro era un po' troppo.
Come al solito Ade, suo padre, non si accontentava di poco, del resto era un noto imprenditore e si poteva permettere quello che più desiderava.
Entrato in quella che sarebbe stata la sua nuova casa, Nico fu felice di constatare che era già tutta arredata e che, così, non avrebbe dovuto farlo lui, sotto l'ordine di sua madre.
In fondo era noto a tutta la famiglia che Maria di Angelo sapeva come farsi ascoltare.
Nico non perse tempo, raggiunse quella che sarebbe stata la sua nuova camera e si buttò sul letto dove senza rendersene conto poco dopo si addormentò.

Delle urla provenienti dalla finestra di Nico finirono per svegliarlo, il che non lo rese molto felice visto che una delle tante cose che odiava era essere svegliato.
Decise di vedere chi era la fonte di quel casino: due ragazzi, i suoi vicini suppose, che stavano giocando a basket.
"Ma si può urlare così tanto solo per una stupida partita di basket?" Era quello che si chiedeva Nico vedendo i due giocare.
Annoiato dalla situazione, decise di scendere al piano di sotto e di raggiungere la cucina dove sua madre stava preparando la cena.
"Ti sei riposato?" gli chiese la madre.
"Abbastanza. I vicini mi hanno svegliato." disse lui, ancora irritato dalla faccenda.
"Si, ho notato che sono abbastanza rumorosi ma sembrano simpatici, potresti provare a fare amicizia con loro." gli suggerì la madre.
"Mamma. Non iniziare a decidere tu i miei amici, per favore." le rispose Nico.
"Ti stavo solo consigliando" si difese lei.
"Ah, lasciamo perdere, cosa stai cucinando di buono?" le chiese.
"Sto facendo gli spaghetti al sugo. Non che avessi altra scelta, bisogna fare la spesa al più presto".

Ti ricordi il primo sguardo? PERCICO [IN PAUSA]Where stories live. Discover now