Come iniziare bene la giornata? Basta un "Buongiorno" dalla persona giusta

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"Penso che la famiglia sia il luogo in cui si svolgono le cose più ridicole e meno rispettabili del mondo".
- Ugo Betti


Che dire? Un appuntamento esilarante e allo stesso tempo romantico.

Nico pensò che solo Percy poteva permettersi tutta quella dolcezza, anzi quasi la pretendeva da lui. Qualsiasi altra persona gli avrebbe creato disgusto, non per cattiveria sia chiaro ma lui era fatto così. A volte trovava persino sua madre snervante per intenderci.

Probabilmente avere il suo primo appuntamento di domenica non fu un'idea geniale dato che per un liceale dell'ultimo anno come lui, il giorno dopo - alias lunedì - voleva dire solo una cosa. La sua sveglia suonò precisa come sempre e lui non aveva proprio voglia di alzarsi dal letto quella mattina. Con stizza la spense e si costrinse ad aprire gli occhi.

Per un momento rivisse tutta la sera precedente e immancabilmente gli spunto un sorriso. Cavolo era davvero felice. Quando lasciò Venezia non si aspettava questa svolta nella sua vita. Pensare che l'idea di partire non gli piaceva per niente, ma ora come ora non ci pensa proprio a tornare in Italia.

Con quei pensieri si alzò e si diresse in bagno, si sistemò alla meglio, si vestì e scese in cucina per la colazione con sua madre ad attenderlo a tavola con la sua solita rivista 'da donne' tra le mani.

"Buongiorno mamma."

"Buongiorno tesoro, oggi tuo padre è andato a prendere i cornetti al bar, c'è il tuo preferito con il pistacchio"

Sua madre non aveva neanche finito di parlare che il croissant era già in mano sua ed era già al primo assaggio.

"Mhh buonissima, quasi come a Venezia" disse sorridendo, pensando a tutte le mattine che aveva mangiato il cornetto nel suo bar preferito in centro.

"È italiano il bar infatti, sennò non gli avrebbe presi lo sai" iniziò la madre, ricordando l'episodio risalente al giorno dopo essersi trasferiti, lei e Ade volevano una colazione all'italiana, ma non era andata molto bene da come avevano raccontato a Nico.

"E comunque tuo padre è solito prenderci la colazione per addolcirci quando vuole farci qualche discorsetto e, siccome sono certa che non si tratti né di me né di tua sorella, si può sapere che hai combinato?"

"Assolutamente niente mamma, lo sai che sono un angioletto" disse Nico facendo gli occhi dolci.

"Certo come no, sei di molte parole stamattina, il che è strano. Tu non apri bocca, che mi devi raccontare?"

"Niente." rispose evasivo, ricordando la serata di ieri.

"Tanto lo scopro, anche se mi farebbe piacere me ne parlassi tu."

"Mhh meglio che mi avvio sennò perdo il bus, oggi Bianca inizia più tardi."

"E va bene" rispose sua madre sospirando.

Nico odiava i mezzi pubblici, trovare un posto libero era sempre una questione di fortuna e quel giorno a quanto pare lui non l'aveva.

Si ritrovò in piedi, praticamente all'entrata per quanto era pieno l'autobus. Per non parlare poi del chiasso che c'era, proprio non lo sopportava.

In pratica gli era venuto il malumore nel giro di due secondi, ma sempre nel giro di poco gli era passato. Il motivo? Il buongiorno che gli aveva appena mandato un certo moro dagli occhi verdi.

"Buongiorno a te" fu l'sms di risposta.

"Sei già a scuola?"

"Sul bus."

Ti ricordi il primo sguardo? PERCICO [IN PAUSA]Where stories live. Discover now