Capitolo 1

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SPAZIO AUTRICE

Ciao a tutti. Piacere, sono Komal. 
Studio all'università, ma non voglio perdere la mia passione per la scrittura.
So di dover lavorare ancora molto prima di potermi ritenere brava nella scrittura, perciò vi chiedo di essere clementi nei commenti, perché ci ho messo cuore in questa storia.
Sto correggendo i capitoli piano piano, quindi ci saranno un paio di aggiornamenti, prima di riprendere a scrivere.
Vi ringrazio per la pazienza e buona lettura!

- Mamma, con il tuo stipendio arriviamo a fatica a fine mese e tu adesso vuoi anche un babysitter che dovrai pagare?
- Tesoro, tua sorella ha bisogno di qualcuno che le stia dietro!
- Ci sono io per mia sorella. Non abbiamo bisogno di altre persone.
- Tu non puoi stare sempre chiusa in casa, hai 17 anni, Allie, e hai bisogno di una vita sociale attiva. Non posso chiederti di rinunciare alle tue amicizie. E devi considerare anche il fatto che devi studiare.
- Allora lascia che cominci a lavorare anch'io!
- No, assolutamente no! Voglio un babysitter per Katia affinché tu possa avere tempo per te stessa e per lo studio, non per farti lavorare. Avremo un babysitter, che ti piaccia o no. This is my final decision, Allison! - mia madre non mi chiama mai con il mio nome intero, quindi questo vuol dire una sola cosa: questa decisione non ammette repliche, ma questo non vuol dire che io non possa arrabbiarmi.

Vado in camera e non scendo nemmeno per cena.
Non voglio dividere la mia casa con uno sconosciuto! Il ragazzo che si presenterà sarà sicuramente uno della mia scuola e, finora, tutti i ragazzi che ho conosciuto sono arroganti e stupidi. La cosa peggiore è che dovrò pure fingere di essere sua amica: che esempio darei alla mia sorellina, litigando tutti i giorni con un'idiota!

A volte mi manca avere una figura paterna. Mi manca mio padre che mi portava alle giostre sulle sulle sue spalle. Se lui fosse qui, probabilmente non mi farei così tanti problemi ad avere un babysitter: mi pesa il fatto che mia madre, probabilmente, lavorerà più di prima solo per permettersi di pagarlo.
Arriviamo a fine mese con pochi risparmi, mentre io pago le mie cose con i soldi guadagnati da lavoretti stagionali fatti in estate.
Papà, perché ci hai lasciate?

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Sono ancora immersa nei miei pensieri quando entra mia mamma.
- Domani verrà qui un ragazzo che..
- Sì, okay, se ti piacerà lo assumerai, ho capito.
- Vedi di comportarti come si deve - ed esce.

Cerco di studiare latino, ma con scarsi risultati, perciò comincio a disegnare.
A volte penso ancora ai disegni che facevo da bambina e a come mio padre mi aveva riso in faccia quando gli avevo mostrato un mio disegno fatto alle elementari.
Questo è successo poco prima che ci abbandonasse, quando mia mamma era incinta di Katie. In quei mesi stava cambiando: se prima mi sosteneva in tutto quello che facevo, poi aveva cominciato a prendermi in giro per tutti i miei difetti e non.
Il giorno che ci ha lasciate, avevo fatto una promessa a me stessa: non avrei più permesso a nessuno di prendermi in giro... ed eccomi qua. 
Studentessa migliore della classe, in tutto. Eppure sento che mi manca qualcosa. Sento questo grande vuoto nella mia vita che devo colmare.
Senza nemmeno accorgermene, disegno mia sorella con un uomo. Mio padre come lo ricordo io.

Finisco di disegnare e guardo l'ora: 21.00.
Per quest'ora Beth avrà finito i suoi allenamenti, perciò decido di chiamarla.
- Ciao, sono io, Allie.
- Ciao Miss Depressione, cosa c'è che non va? - impressionante come riesca sempre a capire tutto da un semplice 'Ciao'.
- Mia mamma ha deciso di prendere un babysitter per Katia.
- Ma questa è una bellissima notizia! Così ti decidi a fare amicizia con qualcuno... Spero che sia carino!
- Non m'interessa. Non voglio che mia madre spenda soldi inutilmente.
- Ascoltami Allie, sono i soldi di tua madre, li guadagna lei, ed è giusto che lei decida come e dove spenderli. Se a lei sembra necessario un babysitter per tua sorella, ci sarà un motivo. Tante volte non siamo uscite perché dovevi badare a tua sorella. Guarda il lato positivo: avrai più tempo per te.
- Sì, ma sicuramente sarà un ragazzo della scuola, e tu sai come sono i ragazzi della nostra scuola...
- Non è detto. Non conosci tutti. Potrebbe anche rivelarsi simpatico ed intelligente - sento un rumore di posate in sottofondo e capisco che lei non ha ancora cenato.

Ma è ovvio che non ha cenato! Ha appena finito il suo allenamento. Sveglia come sempre.

E tu simpatica come sempre.

La mia coscienza interviene sempre per commentare le cavolate che penso e che faccio. Se la coscienza non esistesse, probabilmente le figuracce peserebbero molto meno, ve lo dico per esperienza.

- Spero tanto che tu abbia ragione. Ti lascio in pace, credo che tu debba ancora cenare. Scusami il disturbo...
- Ma stai zitta! Sabes que siempre estoy disponible para ti (lo sai che sono sempre disponibile per te), baby! - e scoppiamo a ridere, soprattutto per la sua pessima pronuncia in spagnolo.

Chiudo la chiamata e vado a letto sperando che le parole di Beth abba ragione

SPAZIO AUTRICE

Ehi ragazzi come va? Da un sacco di tempo ho in mente di scrivere questa storia e finalmente posso farlo! Che ne pensate? Scrivetemelo in un commento e lasciate una stellina se vi è piaciuto. Scriverò capitoli corti ma aggiornerò spesso! 

Grazie, a presto!!

Il babysitter di mia sorellaOù les histoires vivent. Découvrez maintenant