Capitolo 13

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Non sono mai salita su un aereo e sarei stata emozionata in qualsiasi altra circostanza, ma ora non lo sono. Dovrò lasciare la mia città del cuore, Miami. La cosa più importante, però, è la mia migliore amica: Beth. Non voglio lasciarla qui, da sola. Di una cosa sono sicura: non voglio che la distanza incida sulla nostra amicizia. 

Quando le avevo dato la notizia, lei ci era rimasta malissimo: aveva cominciato a piangere a dirotto e, da quel giorno, era voluta rimanere a vivere con me fino al giorno della mia partenza. 
Ho chiesto a mia madre se avrebbe potuto celebrare il matrimonio qui, a Miami, ma non mi ha ascoltata: preferisce farlo a New York.

Quindi eccomi qui, sul primo aereo della mia vita, in viaggio verso New York, a 3 ore di distanza dal posto dove ho lasciato il mio cuore. A volte vorrei non avere dei sentimenti, sarebbe tutto molto più facile. 

Il decollo non mi fa paura come avrei pensato, così come non mi fa paura l'atterraggio. Ho passato quelle 3 ore a dormire, facendo un sogno molto strano e, ad essere sincera, brutto: Edward che mi bacia, non un bacio passionale, ma un bacio dolce. 
Mi sento avvolgere dall'amore presente in quel bacio.

- Allie, svegliati tesoro, siamo arrivati.

Nonostante nel sogno sembrassi felice, ora non riuscivo a provare altro che disgusto per me stessa: quell'essere mi ha preso in giro, mi ha fatto credere che ci sarebbe stato per me per poi piantarmi il giorno della sua partenza. 

Katia ha preso molto meglio di me la notizia della partenza: non aveva molti amici da lasciarsi dietro, perciò non è stato troppo difficile per lei: non vede l'ora di scendere da questo aereo e vedere la nostra nuova casa.
- Mamma, quanto ci mettiamo a scendere? Non vedo l'ora di vedere New York - dice emozionata.
- Non ci metteremo molto, ma dobbiamo prima andare a casa, tesoro.
- E quanto ci mettiamo ad andare a casa?
- Non è molto lontano da qui. Siamo all'aeroporto JFK. Da qui ci vogliono altre due ore circa per arrivare a East Hampton.

Dopo un'altra ora usata per recuperare i bagagli e uscire dall'aeroporto, vediamo Marcus che ci aspetta. 

Manca ancora molto all'inizio del nuovo anno scolastico, quindi passerò l'estate praticamente solo con la mia famiglia, dato che non conosco nessuno qui. Tra l'altro, saremo tutti immersi nei preparativi per il matrimonio.

Dopo due ore Marcus si ferma davanti a una casa gigantesca! Faccio subito una foto per mandarla a Beth.

Dopo due ore Marcus si ferma davanti a una casa gigantesca! Faccio subito una foto per mandarla a Beth

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La casa mi piace, è enorme. La cosa che mi piace di più, però, è il fatto che sia molto vicina alla spiaggia principale (East Hampton's Main Beach).
Apriamo la porta e rimango a bocca aperta: entriamo in un luminoso ingresso. A destra abbiamo una rampa di scale che porta al piano superiore, mentre a sinistra entriamo in un salotto molto grande e moderno, costeggiato da un corridoio che porta alle stanze del piano terra. 
- Entrando dal secondo ingresso si arriva direttamente alle stanze. Anche là c'è una rampa di scale per andare al piano di sopra.
- Questo castello è veramente casa nostra, mamma? - chiede mia sorella, facendoci ridere.
- Sì Katia, e tu sei la piccola principessa di questo castello - dice Marcus, prendendola in braccio.

Decido di lasciare le valigie all'ingresso e salgo le scale per andare al piano superiore: non mi piace avere la stanza al piano terra, mi mette ansia.
Salgo al piano superiore e rimango di nuovo senza parole: c'è una mini palestra c'è anche un mini-bar, al momento chiuso. Vado avanti e guardo le numerose stanze. Nessuna attira la mia attenzione, finché non arrivo all'ultima: non è troppo grande, le pareti sono di un verde-menta molto chiaro e sono spoglie. Mi butto sul letto e anche quello risulta comodo: né troppo morbido né troppo duro. Scelgo questa come stanza e decido di uscire per andare a prendere le valigie. Tornando indietro noto una rampa di scale che prima non avevo notato e salgo su: questa stanza è meravigliosa! Non ci sono divani o sedie: c'è un letto appoggiato sul tappeto morbido che copre tutto il pavimento, posizionato esattamente sotto la finestra del tetto.
Agli angoli ci sono due piccole librerie (vuote) con un pouf grande vicino. Ma la cosa più bella è la presenza di molte candele profumate che illuminano la stanza di notte.

Questa stanza sarà la nostra preferita, cara Allie.

Non posso fare a meno di darti ragione, cara coscienza.

Alla fine scendo e prendo le mie valigie per portarle in stanza, ma vengo fermata da Marcus che le prende e le porta su da solo.

- Grazie, ma non c'era bisogno di aiutarmi...
- Allie, so molto bene quello che è successo con tuo padre, ma fidati che io non ho alcuna intenzione di fare del male a tua madre. So molto bene cosa significa avere un padre che ti abbandona, perché io stesso ci sono passato... anche mio padre mi aveva abbandonato. Non ho alcuna intenzione di diventare come lui, perciò puoi stare tranquilla sotto quel punto di vista. Te lo prometto - lo guardo e annuisco. Non mi fido completamente, ma voglio che mia mamma e mia sorella siano felici. 

Mi viene voglia di uscire e andare a vedere la spiaggia, perciò vado a farmi una doccia veloce, mi metto un costume intero con un paio di pantaloncini corti e le infradito, prendo il cellulare e vado.
Mentre sono in spiaggia, penso con tristezza alla mia migliore amica e al mio nuovo migliore amico: scorro le numerose foto che ci siamo fatti in questi anni e mi viene automatico scrivere nel nostro gruppo: <<Mi mancate>>.

Il babysitter di mia sorellaWhere stories live. Discover now