Capitolo 6

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- Allie - Beth sta singhiozzando fra le mie braccia.
- Beth, cos'è successo?
- Io... sai la festa di oggi? Io ho fatto una cavolata...
- Tesoro, mi spaventi così! Cos'hai fatto?
- Io... sono andata a letto con uno sconosciuto! Ricordo solo la faccia... vagamente! Ti rendi conto? - e continua a piangere.
Sono sconvolta, non so che dire: lei voleva da sempre perdere la sua verginità con una persona speciale e invece... l'aveva data a uno sconosciuto. 
- Tranquilla amore, eri ubriaca, non eri in te..
- Sì ma è la mia verginità, Allie!
- Lo so, Beth, ma serve a qualcosa piangere adesso?
- Hai ragione, ma...
- Niente ma! Adesso scendiamo e ti faccio una camomilla, d'accordo?
- Okay, vado in bagno a lavarmi. 
- Va bene - e scendo per fare la camomilla. Dopo 5 minuti torno su e l'aspetto lì.

Passano 10 minuti, 20 minuti, mezz'ora, ma non esce ancora e allora decido di bussare ma non ricevo risposta. Tiro giù la maniglia: stranamente è aperta. Entro e uno spettacolo orribile si presenta davanti ai miei occhi: Beth è in una pozza di sangue e la lametta vicino. Cerco di svegliarla ma non si sveglia: ora che faccio? Comincio a piangere e chiamo il primo numero che trovo.
- Pronto? - è Edward.
- Edward, ti prego vieni qui? 
- Allie, perché piangi? Cos'è successo?
- Ti prego, Edward, non fare domande! Vieni con la macchina!
- Va bene, calmati però. Qualsiasi cosa sia successa si risolverà ok?
- Okay - e metto giù. Non passano nemmeno 5 minuti che Edward mi chiama: è arrivato. Scendo di corsa e, dopo avergli aperto la porta, lo tiro fino al bagno e gli chiedo di portare Beth all'ospedale. Lui non fa domande. Mi metto dietro con lei e sfrecciamo all'ospedale. Lui cerca di calmarmi e di consolarmi durante il tragitto. Una volta arrivati, portano Beth subito dentro. 

Dopo quella che mi sembra un'eternità esce il dottore.
- La ragazza sta bene, ma è debole perché ha perso molto sangue. 
- Va bene, grazie dottore - dico e mi precipito dentro.
- Tesoro! Mi hai fatta preoccupare - e l'abbraccio piangendo.
- Scusa amore, sono stata stupida! Ti avrei lasciata qui da sola... scusa - e comincia a piangere.
- Non piangere che sei già debole! Aspetta un attimo, torno subito - ed esco. Devo ringraziare Edward. Ma lui se n'è già andato.

Dopo qualche ora usciamo e torniamo a casa. Mia mamma arriverà oggi pomeriggio e devo pulire la casa: lei non deve mai sapere quello che è successo. La cosa positiva è che lei deve passare a prendere mia sorella quindi avrò più tempo.
Mentre Beth dorme, sistemo tutto e poi la sveglio affinché mangi qualcos'altro e proprio in quel momento arriva mia mamma: andiamo tutt'e due a salutarla (Beth ha messo una maglietta a maniche lunghe) e poi la mia migliore amica decide di chiamare sua mamma per poter tornare a casa.
- Allora, com'è andata questa settimana?
- Bene, mamma, racconta tu piuttosto!
- Sempre il solito lavoro... sono stanca e ho bisogno di dormire. Puoi badare tu a tua sorella? O hai da studiare? In quel caso chiamo Edward. A proposito, com'è?
- È un buon ragazzo, mamma, mi stavo preoccupando per niente. Comunque sì, ho da studiare, chiamalo pure.

Sto tre ore a studiare e poi scendo. Vedo che Edward sta giocando con mia sorella e mi avvicino.
- Grazie per ieri.. se non ci fossi stato tu..
- L'avrei fatto per chiunque. Quindi non metterti in testa che tu mi piaci...
Non mi degno neanche di rispondergli: ma chi si crede di essere? Vado in cucina e comincio a fare un panino con la bresaola. Sto per rimettere la bresaola in frigo quando qualcuno mi circonda la vita con le braccia.
- Quando ho detto di non metterti in testa che tu mi piaci, non avevo finito! Volevo dire...io sono pazzo di te, piccola.
Non posso crederci: Edward è pazzo di me! Ma, aspetta...perché dovrei credergli? 
- Ascoltami - e mi fa girare verso di lui - so che fai fatica a fidarti di me ma è così. Tutto quello che ti avevo detto, l'avevo detto perché non riuscivo ad accettare il fatto che una ragazza fosse riuscita ad entrare nella mia testa così velocemente. Non è vero che mi piace un'altra: da qualche settimana, nella mia testa ci sei solo tu - e mi dà un bacio casto sulle labbra. 

Ha ragione: non riesco a fidarmi di lui, non posso fidarmi di lui, perché per una settimana non mi ha rivolto la parola, non si è degnato di chiedermi come stavo oppure, semplicemente, di salutarmi. Ma ieri mi ha aiutato, è stato dolce con me, mi ha consolato e ha salvato la vita alla mia migliore amica...non ci capisco niente: cosa faccio?


Il babysitter di mia sorellaWhere stories live. Discover now