Capitolo 5

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-Chi sei?
- Lascia qui la tua migliore amica e vieni con me: ti dirò tutto.
Non so se fidarmi e andare con questo sconosciuto oppure no. Alla fine la curiosità prevale e decido di andare con lui. 
Mi porta fuori e dopo qualche minuto ci fermiamo ma lui non si decide a parlare.
- Allora, chi sei? - chiedo.
- Non pensavo che avresti baciato Edward così presto..
- Chi sei?
- Tutta questa fretta? 
- Me ne vado - e faccio per andarmene quando lui mi prende per un braccio e mi sbatte al muro. Avevamo le facce vicinissime.
- Qui comando io, piccola. Quando sentirò la necessità di presentarmi.. lo farò. Ogni cosa ha il suo tempo. Capito?
- Si...
- Per ora ti basta sapere che Edward aveva fatto la scommessa con me. So cosa stai per chiedere.. - dice quando apro bocca per parlare - il motivo, vero? - annuisco.
- Non posso dirtelo, mi dispiace. Però mi hai veramente sorpreso, non pensavo che baciassi un ragazzo così presto.
- E con questo cosa intendi dire?
- Che non pensavo che fossi una ragazza, beh... - ma non fa in tempo a finire la frase che gli tiro una sberla.
- Tu non sai niente e mi giudichi? Se un ragazzo attrae e ti provoca è naturale che lo baci non credi? Se la ragazza che ti piace ti provoca, la baceresti?
- Sì...
- E allora tieni la bocca chiusa che nessuno ha chiesto la tua opinione - detto questo me ne vado.

Ma chi si crede di essere? E poi chi è? E come fa a conoscermi? Ho tantissime domande senza risposta e non so come averla. Però devo ammettere che è un bel ragazzo: capelli biondi con gli occhi di ghiaccio molto profondi, le labbra carnose al punto giusto e sembravano morbide, alto con i muscoli scolpiti. 
Con tutti questi pensieri in testa arrivo a casa in un baleno. Entro e vado in camera, mi spoglio, mi strucco e casco sul letto anche se non ho sonno. Ho troppi pensieri in testa e, ad un certo punto, mi ricordo che domani torna mia mamma, finalmente! E poi... Beth! Cavoli, mi sono dimenticata di lei!
La chiamo e lei non risponde e questo mi preoccupa: cosa sarà successo! Non è normale che lei non risponda ad una chiamata.
Metto via il telefono e quando sto per prendere sonno questo suona: è Beth.

- Ciao Beth, scusami, ma...
- Allie... - sta piangendo!
- Beth, che succede?
- Allie, sono un'idiota.
- Lo so già, ma cos'è successo? - ma non riesco a farla ridere. Continua comunque a piangere incessantemente e questo mi fa preoccupare ancora di più.
- Posso venire a casa tua? Ti spiego tutto.
- Va bene, ti vengo a prendere?
- E con cosa? Ci penserò da sola. Ti mando un messaggio quando arrivo. A dopo - e chiude la chiamata. Per quella che sarà l'ennesima volta in quella serata mi chiedo "che cosa è successo?".

Passano 10 minuti, 20, 30... ma io non ci avevo messo così tanto ad arrivare, ed ero venuta a piedi, con i tacchi. Che le  sia successo qualcosa?

Passati 45 minuti, decido di rivestirmi e andare a cercare la mia amica. Ma quando apro la porta me la ritrovo davanti con gli occhi gonfi, seduta sugli scalini. Mi siedo vicino a lei e cominciamo a parlare, anche se un po' a fatica perché lei è ubriaca e la voce continua a spezzarsi a causa dei singhiozzi.
- Allie... - ma non riesce ad andare avanti. Chissà cos'è successo di tanto grave da ridurla in questo stato.

Il babysitter di mia sorellaWhere stories live. Discover now