Capitolo 17

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- Ma quindi lui ha accettato di fare il babysitter? Anche se sa che a te dà fastidio?
- Esattamente. Non capisco cosa ci sia stato di così divertente da ridacchiare appena sono rimasta scioccata. Sembra che l'abbia fatto apposta ad accettare.

Ero al telefono da mezz'ora con Beth e mi stavo lamentando di quella situazione sin dall'inizio.
Non poteva farmi un favore e starsene a casa sua?

Nemmeno la tua coscienza ti fa dei favori, Allison Smith, figuriamoci un estraneo.

Simpatica come sempre tu.

- A me non sembra tutta questa grande tragedia. Rimarrai comunque in camera a studiare, dato che è il Senior Year e dobbiamo impegnarci al massimo per andare nell'università dei nostri sogni. Questo significa che non lo vedrai tanto.
- Lo so, ma non penso proprio che mi lascerà in pace.
- Allie, datti una calmata. Da mezz'ora stiamo parlando solo di Edward, perciò cambiamo discorso. Dove hai mandato le lettere per l'università?
- Ho sempre voluto andare a Los Angeles... perciò ho fatto richiesta lì.
- Seria? Anch'io l'ho mandata lì, anche se ho voluto fare un tentativo anche a Cambridge... Sicuramente tu non avrai molti problemi ad entrare... sei sempre stata brava a scuola.
- Spero tanto che andremo all'università insieme! Anche tu non avrai problemi, ne sono sicura - io e Beth eravamo sempre andate nella stessa scuola, sin da piccole, e sarebbe stato bello continuare a frequentare anche l'università insieme. 
Tra tutte le amicizie che ho, sono sicura che quella con Beth durerà per tutta la vita.

Chiudo la chiamata e decido di andare a dormire: domani sarà una lunga giornata.

Il giorno dopo

Vado a scuola e vedo Edward che subito si avvicina per parlarmi.
- Ciao. Tutto bene?
Gli rivolgo uno sguardo truce e non gli rispondo.
- Eddai, lo sai benissimo che non possiamo passare i pomeriggi così... potremmo provare a fare amicizia? - ha ragione, ma non ho alcuna intenzione di dargliela vinta. Dopo quello che mi ha fatto, se lo merita.
- Chi ti ha detto che passerò i pomeriggi con te? Mia madre ti paga per stare con mia sorella, non con me. Posso tranquillamente starmene in stanza a studiare.
- Almeno possiamo tornare a casa insieme? Non so dove abiti...
- D'accordo, ma solo oggi. Per domani dovresti aver già imparato la strada. Ora mi lasci andare?
- Ma perché devi essere sempre così scontrosa? Non puoi provare a parlarmi con calma?
- Potrei, ma non sono obbligata... e poi non mi dimentico in che stato mi hai lasciato a Miami. 
- Stai parlando dell'anno scorso...
- Questo non vuol dire che sia meno grave. Ho sofferto, tanto, e ora non puoi pretendere che io torni a parlarti come se fossimo vecchi amici. E direi che è arrivata l'ora di andare in classe.

Lo lasciò lì e vado in classe. Non mi piace fare la stronza con le persone, ma lui mi ha fatto veramente male, non riesco a passarci sopra.
Ma sembra che lui la pensi in maniera diversa. Infatti mi segue in classe e mi afferra il braccio facendomi voltare. Vado a sbattere contro il suo petto e mi perdo in quegli occhi color caramello così profondi. 

- Ridicola - mi volto e vedo che ha parlato la ragazza confetto.
- Samantha, fatti i cavoli tuoi e lasciami stare - dice Edward.
- Tesoro, so che lui è bello, ma non ho mai visto nessuna sbavare così - continua lei, ignorandolo. 
Io decido di non ascoltarla e vado a sedermi al mio posto. Lui mi segue e, per fortuna, non mi parla. 
Iniziamo con l'ora di storia e prendo appunti ripensando a ciò che è successo prima.
Da come ha reagito Samantha, sembrava gelosa della mia relazione con Edward. Peccato che non ci sia nessuna relazione tra me ed Edward, meno che meno una della quale essere gelosi.

Le successive ore passano velocemente ed è ora di andare a casa.

Quando vedo la macchina di Edward fermarsi vicino a me, mi rendo conto che l'inferno sta per cominciare.

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⏰ Last updated: Dec 02, 2023 ⏰

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Il babysitter di mia sorellaWhere stories live. Discover now