Capitolo 1: Come tutto ebbe inizio

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"Sceglierei sempre te: in un centinaio di vite, in un centinaio di mondi, in qualsiasi versione della realtà, ti avrei trovato e avrei scelto te."

(The chaos of stars)






Berlino, 1924:

Era estate e le strade erano calde e afose, così il giovane Alexander decise di andare al negozio del padre in bicicletta, sfrecciando come un pazzo per le strade, sapendo di essere in ritardo.

Il ragazzo era alto, robusto, occhi verde smeraldo e capelli castani, ed era proprio grazie alla sua bellezza fisica che molte ragazze cadevano ai suoi piedi, o cercavano di attirare la sua attenzione, pur di essere notate.

Alexander, o meglio conosciuto come Alex, era un appassionato della musica e, mentre la mattina ed il pomeriggio aiutava il padre a gestire il negozio di strumenti musicali, la sera suonava la sua amata armonica nei diversi bar e locali, in compagnia del suo amico David.

"Sei di nuovo in ritardo!" lo sgridò il baffuto padre, sulla soglia del negozio, che riportava il cognome del proprietario: Musica e passione da Ben Abib

"Sì papà, scusami!" il minore si grattò la testa in segno di imbarazzo.

"Entra, prima che decida di metterti in punizione!" Alex rispose ai comandi del severo padre, che gli diede un piccolo scappellotto dietro la testa "E metti a posto le chitarre classiche sull'ultimo scaffale in fondo!"

"Sì, capitano!" rispose il minore, facendo sospirare il padre.

"Hai 25 anni, ma ne dimostri 6!" si lamentò ancora il maggiore.

Non appena Alex cominciò a compiere il suo compito, il campanellino posto accanto alla porta tintinnò: segno che un cliente era appena entrato.

"Ciao" una dolce vocina fece girare Alex.

"Ciao, Chana!" rispose Alex non appena riconobbe la ragazza.

Chana era la figlia dei vicini della famiglia Abib, la famiglia Caimi.

Entrambe le famiglie si portavano rispetto e si aiutavano l'un l'altra nel momento del bisogno ed una caratteristica che li legava molto era la religione: quella ebrea.

"Che ci fai qui?" chiese Alex poggiando per terra una chitarra.

"Mamma mi ha detto di portarti le uova e il formaggio. Sono freschi freschi." Chana, con i suoi lunghi capelli rossi e mossi legati in una coda, gli occhi castani e un grande sorriso, porse il cestino al giovane difronte a lei.

Alex la ringraziò dandole un bacio sulla guancia, facendo arrossire la ragazza.

"Alex, lavora!" il signor Ben fece voltare i due.

"Buon giorno signor Ben!" Chana salutò timidamente il vicino, che rispose con un gesto della mano

"Tieni campione! La tua armonica!" Ben la lanciò al figlio, che la prese al volo.

"Suoni?" Chana segnò lo strumento a fiato.

"Sì" rispose Alex "ma la suono solo per strada di notte o ai locali la sera, con un mio amico.. se vuoi stasera puoi venire qui al locale all'angolo della strada, così mi puoi sentire suonare"

"Va bene, accetto! A stasera!" e dopo aver baciato la guancia del ragazzo, Chana uscì dal negozio.

Alex rimase in piedi a fissare la porta, immerso nei suoi pensieri.

"Alex" Ben ottenne l'attenzione del figlio "Chana ha 19 anni, non fare stupidaggini"

"Ma papà, mi piace! E anche io piaccio a lei!" si oppose il figlio.

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