5. Due

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N.a Qui sopra c'è Mattia.
Ringrazio chi ha votato i capitoli precedenti, chi ha aggiunto la storia alla sua biblioteca e chi ha commentato. Grazie, grazie, grazie! Vi ricordo che aggiorno ogni Sabato.

*

Non ci eravamo detti più niente fino a che non ci eravamo allontanati abbastanza dal nostro quartiere. Mattia, tuttavia sembrava irradiare tutt'intorno a sé solo energia e giovinezza. Poi mi ero fatto coraggio e avevo preso la parola per primo.

«Allora come hai trovato il mio numero?»

Aspetta un attimo prima di rispondermi, poi si volta a guardarmi e in quel momento arrossisco.

«L'ho chiesto a Clarissa, dopo tutto ieri non volevo darti buca» mi dice camminando dritto con lo zaino della Vans su una spalla.

In realtà ero stato io a dargli buca tornando dentro con Ludovica. Vorrei dirgli che sarei stato contento di tornare a casa con lui, ma poi mi mordo la lingua e sto zitto.

Decido allora di illustrargli sommariamente la piccola Grottavecchia, spiegandogli che gli sarebbe piaciuto passare del tempo alla Pineta, perché quand'era bel tempo, come oggi, si stava benissimo, con la brezza leggera che accarezzava l'erba e il sole che filtrava timido dai fitti rami degli alberi. E dopo questo, non so come, mi viene in mente di chiedergli quali sono le sue materie preferite. Seppure cercassi di non guardarlo, Mattia mi aveva lanciato un'occhiata piuttosto eloquente, che probabilmente sottintedeva che mi mancassero dei neuroni per avergli posto una domanda del genere.

«Storia» mi risponde alla fine «Credo che quando sarà il momento di iscriversi all'università, farò storia»

«Se è per questo» gli dico «io non so neanche se è il caso di metterci piede all'università. L'unica materia in cui riesco ad andare bene è Letteratura»

Lo sento prorompere in una risatina divertita «Non ci credo, dai. Sembri un così bravo secchione»

«Veramente» gli rispondo «preferisco leggere le cose che piacciono a me piuttosto che studiare le cose che mi impongono. Ecco»

«Quindi sei un lettore accanito? E sentiamo signorino, che tipo di libri legge?»

«Leggo i grandi classici» dico e stavolta riesco a guardarlo nel viso e noto che lui mi ascolta davvero incuriosito.

«Interessante» considera lui «allora quando avrò del tempo mi consiglierai uno dei tuoi libri e ti darò un verdetto sincero»

Rido per la sua provocazione innocua e acconsento alla sua proposta. Mi parla della sua passione, la musica, di come gli Oasis gli abbiano cambiato la vita e gli brillano gli occhi mentre lo fa. Me ne parla con il cuore in mano. Solo in seguito mi accorsi che si trattava del mio.

Poi ci mettiamo a parlare di amicizie, più che altro per quanto riguardava me, gli racconto vita, morte e miracoli di Bea e Lore, descrivendogli in modo minuzioso tutti i difetti dei miei amici, tacendo però, doverosamente, i miei di difetti.

«Che invidia» mormora «Invidio la vostra amicizia»

«I tuoi amici com'erano?» gli domando senza pensarci troppo, accorgendomi troppo tardi di avergli posto una domanda troppo personale.

«Non avevo molti amici lì, però avevo una ragazza»

A quelle parole mi rabbuio. Poi una sensazione di fastidio mi tortura il petto e non riesco a stare zitto «E state ancora insieme?»

«Sì. Solo che con la distanza e tutti questi casini, le cose sono un po' complicate»

«Ah» sussurro e mi accorgo di essermi appena rovinato la giornata. Aveva una ragazza, è una cosa normale dopo tutto. Eppure questo pensiero mi manda in palla il cervello.

Appena arriviamo alla Pineta, Mattia sembra perso nella contemplazione di quel luogo così speciale per tutti gli abitanti di Grottavecchia. Decidiamo di sdraiarci sotto uno degli alberi più grandi e mentre lui osserva i rami che si intrecciano tra loro, io guardo lui sdraiato prono, che si lascia accarezzare dal leggero venticello.

Avevo sorriso dentro, pensando che in quel momento avrei potuto contare tutte le lentiggini che gli riempivano il corpo e magari le avrei anche potute collegare e accorgermi che formavano una costellazione.

Sarebbe stato bello.

Mi rendo conto che questi pensieri sono sbagliati. Se solo Mattia scoprisse cosa penso di lui se ne andrebbe via con un'espressione disgustata stampata in faccia, ne sono certo. E poi a me non piacciono i ragazzi, giusto?

«Si sta così bene qui» commenta lui stiracchiandosi.

«Già» mi limito a rispondere.

Mi accorgo che i nostri corpi sono vicini e mi sento subito a disagio. Ho le mani che sudano ed inizio ad ingoiare a fatica.

«Forse è perché sono in buona compagnia che sto così bene» dice con semplicità, voltandosi a guardarmi.

Faccio fatica a recepire quello che ha appena detto. Poi mi perdo nei suoi occhi, per la centesima volta in quelle due ore, e mi viene spontaneo dirgli che l'erba e i suoi occhi hanno lo stesso colore.

Lo dico con un tono buffo e lui ride, mettendosi seduto. Poi fa una cosa che non mi aspetto tirando fuori dallo zaino un pennarello nero.

«Che vuoi farci con quello?» gli chiedo, mettendomi anch' io seduto con le gambe incrociate.

«Dammi il polso»

Allungo il braccio in sua direzione e lui mi sfiora la pelle con le dita fredde. Si morde il labbro, e poi poggi la punta del pennarello sulla carne. Scrive solo un numero.

«2?» gli chiedo.

«Sì, è' la data di oggi, due Ottobre»

«E cosa dovrebbe significare?»

«Fino a quando non sbiadirà, ogni volta che lo guarderai ti ricorderai di oggi. E ti ricorderà che tra mille giornate di merda esistono anche le giornate felici»

Guardo quel piccolo numero, fermo come un tatuaggio e inevitabilmente sorrido. Prendo il pennarello e faccio la stessa cosa che ha fatto lui, sul suo polso. Sulla sua pelle bianca quel piccolo numero risalta ancora di più.

Non appena torno a casa e noto che i bordi si sono sbavati, invece che andare in bagno e lavarlo via con il sapone, prendo un pennarello nero e ce lo passo sopra.

Non so se lo saprà mai, ma quel due, da quel giorno, l'ho ripassato ogni volta che lo vedevo sbiadire. Non appena iniziava a diventare un alone scuro, lo ricalcavo.

Volevo tenere Mattia sul polso perché nel cuore mi era già entrato, solo che ancora non lo sapevo.

La misura di tutte le cose - Vol. IWhere stories live. Discover now