23. La misura di tutte le cose

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N.a Ciao cari e care! Rieccomi con un nuovo capitolo che spero sia di vostro gradimento. Vi annuncio che la storia si concluderà con il 26esimo capitolo, quindi manca davvero pochissimo. Ma subito dopo la fine vi svelerò un mio progetto, legato a questa storia! Concludo con il comunicarvi le date dei prossimi capitoli:

Lunedì 18 - Capitolo 24

Mercoledì 20 - Capitolo 25

Venerdì 22 - Capitolo 26.

A presto, baci

Marti!

*

È curioso il modo in cui le coincidenze riescano a cambiare la vita delle persone. Ed è curioso come determinati eventi accadano quando meno te lo aspetti.

Come quella sera, ad esempio.

Quando raggiungo il cortile, Mattia impiega un istante per focalizzarmi.

È lì che mi osserva intensamente, con la sigaretta che gli pende tra le labbra; il cortile è praticamente deserto, si sente solo il pianto di qualche neonato e l'eco dell'abbaio di un cane.

Mattia indossa un felpone blu scuro che gli avvolge metà corpo, e dei jeans ormai troppo vissuti e che andrebbero buttati via. Soffia via il fumo dalla bocca e aspetta che io gli sia più vicino per parlare. Ma io mi muovo a fatica, sento le gambe pesare come macigni.

Quel familiare moto di nervosismo che mi si agita nello stomaco non lo provavo da tanto tempo. Ma non voglio che lui lo noti, non voglio che lui sappia che ancora riesce ad avere questo potere su di me, così lo supero a capo basso di qualche metro. 

Approfitto di quella frazione di secondo in cui mi da le spalle per respirare a fondo, e calmarmi. 

Eddai, Leo. Lui non ti fa più questo effetto, tu non sei più il ragazzino fragile di qualche mese fa.

Eppure quando Mattia si volta, io mi ritrovo di nuovo a fissare il cemento del marciapiede, con il ciuffo ad inghiottirmi la faccia. Gli permetto di intravedere soltanto uno scorcio del mio naso e delle mie labbra.

«Sono un coglione» afferma.

Sussulto a causa dei brividi che mi provoca la sua voce sentita da così vicino. E quando alzo il viso per guardarlo, scopro il suo sguardo sconvolto.

Mi fissa per un istante – per un istante Mattia è tornato a vedermi, dopo mesi passato ad essere trasparente come vetro.

Ha le guance bianche come il gesso e il labbro inferiore inizia a tremargli. Poi chiude gli occhi, spegne la sigaretta appena accesa e sembra aver ripreso il controllo di sè.

Fa un passo avanti, con cautela, sforzandosi di mantenere un'espressione tranquilla.

«Da dove dovrei iniziare a scusarmi?»

La sua voce è sorprendentemente ferma.

Cerco di ricordarmi il piano che avevo elaborato con Bea qualora Mattia sarebbe tornato, ovvero ridergli in faccia, farlo sentire più piccolo di un topo, e lasciarlo lì a implorare le mie scuse. Ma improvvisamente la mia mente si riempie di frasi senza senso.

Tuttavia, l'unica cosa che riesco a fare è un passo vacillante indietro, barcollando, che mi fa sbattere contro il muro.

Mattia fa un altro passo avanti, ma io sbatto le palpebre e lo guardo: «Non... non ti avvicinare» sussurro.

Lui si blocca, sconcertato.

Mi esce un sospiro tremante, e mi sembra che il cuore stia per scoppiarmi nella gabbia toracica.

La misura di tutte le cose - Vol. IWhere stories live. Discover now