17. Peach

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N.a Eccomi con un nuovo capitolo! Vi ho informato sul mio profilo che avrei fatto un aggiornamento infrasettimanale prima di quello solito del sabato. ( Quindi se non mi seguite vi consiglio di farlo) E sono riuscita a rispettare la promessa. Vi comunico che sono anche riuscita a fare uno schema dei capitoli fino alla fine della storia, quindi sarò molto più veloce con gli aggiornamenti! Fatemi sapere cosa ne pensate del capitolo, a presto

-Marti

*


Prima di incontrare Mattia, non mi ero mai reso conto di come stessi vivendo la mia vita, o meglio, di come stessi sopravvivendo.

Passavo le mie giornate avvolto in un guscio di protezione nell'arrogante convinzione che quello attorno fosse un mondo non all'altezza di essere vissuto. Forse ero io a non sentirmi all'altezza, ad essermi sempre sentito "non omologabile".

Diverso.

E forse mi piaceva starmene rinchiuso nella mia bolla di diversità, lontano dai miei coetanei, distante anni luce dalle loro passioni e desideri, blindato in una solida corazza di indifferenza.

Poi un giorno tutto è cambiato, o forse si è solo schiarito. Perché la verità è che la realtà ce l'ho sempre avuta sotto il naso ed io, ho sempre saputo come dovesse essere vissuta questa vita, mi mancava soltanto una motivazione per viverla. E la motivazione adesso l'avevo trovata.

Mattia aveva curato la mia ostinata miopia facendo una semplice cosa: amandomi. E se prima di Mattia mi avessero chiesto cosa fosse l'amore, avrei risposto che era solo una grande cazzata che ci veniva propinata per farci credere in qualcosa, perché in fondo tutti abbiamo bisogno di aggrapparci ad un sogno.

Se adesso invece, mi chiedessero la stessa cosa risponderei che l'amore è come un libro. Un libro sul quale non hai alcuna aspettativa, sul quale non scommetteresti neanche una moneta e che magari alle prime pagine è una vera e propria schifezza e ti fa persino male continuarlo, ma che nonostante questo non riesci a smettere di leggerlo perché ti chiedi: "Come potrebbe finire?", "Cosa c'è nelle ultime pagine?", "Finirà male?".

E poi riesci a finirlo quel libro. Ed è difficile per te non rimanere meravigliato dalla consapevolezza di come possa averti cambiato un libro sul quale non avevi alcuna aspettativa. E l'amore è così.

All'inizio è disgustoso, doloroso, agghiacciante e meravigliosamente terrificante; devi spenderci ore del tuo sonno, sporcarti le mani e convivere schiacciato dal suo peso. A volte ti farà sentire sbagliato, diverso, spaventato.

Ma a metà del tuo libro le cose cambiano. Ti rendi conto che la solitudine è bella solo se hai qualcuno con cui condividerla, che forse vale la pena subire quei dolci tormenti perché il finale che ti aspetta ti ripagherà di tutte le sofferenze e che non puoi essere sbagliato in qualcosa che ti fa sentire così giusto.

Perché non esiste un amore sbagliato o malato, l'amore è sempre perfetto, in qualsiasi sua forma.

«Leo, non hai dormito?» mi chiede Bea, con un piccolo ghigno sulle labbra rosee.

«Non molto...» mormoro.

Senza che riesca a controllare il mio corpo, i miei occhi si posano su Mattia che è intento a parlare con Lore. Ride per qualcosa che ha detto il mio migliore amico e il suono della sua risata, lo colgo in ogni sua vibrazione anche se siamo a pochi metri di distanza. L'avrei potuta riconoscere anche se fosse stata una registrazione di seconda mano di un mp3 low quality.

«Ohhhh» dice ridendo «adesso ho capito...»

Rivolgo lo sguardo su di lei imbarazzato e inevitabilmente le mie guance si tingono di rosso «I-io...»

La misura di tutte le cose - Vol. IWhere stories live. Discover now