4) PETER (Divergent) - 1 _ "Credo di amarti."

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Richiesto da @Giorgiaarmy
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Quello era il giorno, era finalmente arrivato. Era il giorno in cui tu avresti dovuto scegliere quella che sarebbe stata la tua fazione, la tua famiglia, per il resto della tua vita.
I tuoi genitori, anni prima, avevano deciso di seguire l'esempio delle loro famiglie, e rimanere negli Eruditi. Tua madre, un giorno, ti aveva confessato, sapendo che eri abbastanza matura e razionale per non farne un dramma, che lei e tuo padre l'avevano fatto più per obbligo che per scelta, perché i loro genitori, a detta sua, "erano molto meno flessibili di noi".
Quello che tua madre non immaginava, però, era che tu ci avresti pensato e ripensato, riflettuto su quello che volevi fare, sul futuro che t'immaginavi per te stessa. E, razionalmente, avevi deciso che non era lì, il tuo futuro. Non negli Eruditi.
Le tue certezze però si fermavano lì, non sapevi abbastanza delle altre fazioni per essere sicura di una tua qualunque scelta. Ciò significava che, in contrasto con il modo in cui eri cresciuta, avresti dovuto scegliere con il cuore. E già questo ti sembrava coraggioso, parallelamente al risultato del tuo test attitudinale, o meglio, ad uno dei risultati.
Forse fu per questo che, una volta davanti ai cinque simboli, pur indugiando avevi versato il tuo sangue sulle braci ardenti.
Voltasti lo sguardo verso i tuoi genitori, per vedere tua madre che ti guardava, con gli occhi pieni di lacrime ma un sorriso sulle labbra, e il tuo volto, in quel momento, era lo specchio esatto del suo; tuo padre invece aveva voltato la testa, non ti guardava nemmeno più, senza nessuna lacrima sul volto.
Le acclamazioni della tua nuova famiglia non furono capaci di toglierti dalla mente l'immagine del sangue del tuo sangue che ti voltava le spalle, quando la tua unica colpa era stata seguire il tuo cuore ed essere stata te stessa, almeno una volta.
"Anche i miei hanno avuto la stessa reazione." Ti disse il ragazzo nella fila dietro di te, anche lui vestito ancora di azzurro, mettendoti una mano sulla spalla. "Ma non ti preoccupare, anche se loro ti hanno voltato le spalle, non sei sola, non lo sarai mai più." Continuò facendoti un sorriso, che tu ricambiasti.
Da lì, in quel momento, cominciò la vostra amicizia.
Peter era caparbio e ambizioso, e sapeva essere molto cattivo e stronzo, ma con te non lo era mai. Cercava sempre di aiutarti come poteva e insegnarti a combattere. Non sapevi bene perché lo facesse, forse perché tu eri l'unica che non lo disprezzasse. Comunque sia, ti teneva sopra la riga.

Eri seduta sul tuo letto, niente più che una brandina, accanto a quella di Peter. Erano tutti in mensa, ma tu non avevi fame. Avevi lo stomaco chiuso dopo quello che era successo la notte precedente. Tu sapevi com'era fatto Peter, ma un conto era atteggiarsi e fare un po' lo stronzo; pugnalare un occhio con una forchetta, solo per avere il primo posto nella classifica, era tutt'altra.
Tu cominciasti a vederlo con occhi diversi da quel giorno, notasti con quanta cattiveria gratuita si accaniva contro Tris, la trasfazione degli Abneganti, di come fosse spavaldo e troppo ambizioso.
Strano a dirsi, ma pur in così poco tempo, tu avevi cominciato a provare qualcosa per lui. A pensarci bene non era così strano, con tutte le attenzioni di cui ti riempiva, se a questo si aggiungeva che era proprio un bel ragazzo... beh, non c'era da stupirsi che ti fossi presa una cotta per lui.
E cominciasti a passare sempre più tempo con Tris e il suo gruppo, fino a scoprire che lei e Uriah, beh, avevano qualcosa in comune con te.

"Ehi." Uriah ti diede un leggero stusso con il gomito. "Hai voglia di fare una passeggiata per i corridoi?" Ridacchiasti e annuisti, seguendolo. Non ne potevi più di stare seduta ad ascoltare gli altri parlare.
Ti alzasti in piedi ma, prima che tu e Uriah poteste imboccare un corridoio, sentisti una mano che ti afferrava il braccio. Peter.
"Dove vai?" Ti chiese, con un leggero astio nella voce, e veleno negli occhi che in quel momento erano puntati su Uriah.
"A fare una passeggiata." Dicesti, cercando di calmare la situazione.
"Posso parlarti?"
Tu annuisti e ti rivolgesti a Uriah. "Facciamo per la prossima?" E lui annuì, all'apparenza per niente turbato.
Tu e Peter imboccaste il corridoio in cui stavi per entrare poco prima con Uriah.
"Di cosa mi volevi parlare?" Chiedesti qualche minuto dopo, quando ormai eravate immersi nel labirinto di corridoi.
"Mi sembri distante ultimamente, e poco concentrata. Cos'è, hai deciso che vuoi diventare un'Esclusa?"
Tu ci pensasti un attimo su: non ti sembrava di essere andata tanto male, e dopotutto, anche senza il suo aiuto, tu eri ancora sopra la riga.
"Mi hai portata fin qui solo per insultarmi?" Diventasti acida. Era un lato del tuo carattere essere  permalosa, non potevi farci nulla.
"No. Scusa."
Scusa? Da Peter? Wow, dovrei sentirmi onorata.
"Però che sei stata distante è vero. E mi manchi."
Dicendo questo ti prese in contropiede. E capisti di aver sbagliato a giudicarlo solo per quello che aveva fatto: davanti a te c'era un Peter fragile e legato a qualcosa. Legato a te.
"Io..." tentò di continuare, ma si bloccò.
"Con le tue parole Peter." Ridesti, ti sembrava di aver ritrovato il tuo Peter.
Lui ti guardò, direttamente negli occhi.
E ti baciò. "Io credo di amarti."

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