7) GABRIEL - Prompt

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PROMPT:"Tu mi ami." "Wow, sei piuttosto sicuro di te." "Mi sbaglio?"


Eri di ritorno da una caccia con i fratelli Winchester, stavate andando a casa di Bobby per una piccola pausa tra un caso e un altro. Ti piaceva passare del tempo con loro tre, erano come una famiglia, ma non ti avevano mai fatta sentire esclusa o indesiderata. Ti facevano sentire parte di qualcosa.

L'auto si fermò e Dean si voltò verso di te, seduta nei posti dietro.

"Ehi Y/N, io e Sam andiamo a prendere qualcosa da mangiare. Tu intanto vai da Bobby e digli che stiamo per arrivare."

Normalmente non ti facevi dire cosa fare, soprattutto durante una caccia. Eri sempre molto indipendente, e spesso questo ti ha permesso di salvare il culo a Sam e Dean. Questa però era una cosa talmente futile, che mettersi a litigare non avrebbe avuto senso, per cui annuisti e scendesti dall'auto. Ti avviasti verso la porta, ma ad un certo punto sentisti come se qualcosa, qualcuno, ti avesse risucchiata e risputata fuori da qualche altra parte.

Cercasti di riprendere l'equilibrio e qualcuno ti prese per le braccia, stabilizzandoti.

Mentre i fratelli Winchester, a chilometri di distanza, guardavano il punto in cui eri scomparsa, chiedendosi cosa diamine fosse successo, alzando lo sguardo tu capisti chi era la causa di tutto quel trambusto.

"Gabriel."

"Anche per me è sempre un piacere rivederti, Y/N."

"Beh, io non posso dire lo stesso."

"Ouch. Questo fa male..." disse portandosi una mano al petto.

Tu sbuffasti. "Ti serve qualcosa? Perché mi hai rapita?"

"Rapita? Come suona male... Diciamo che ti ho solo dato un passaggio verso un luogo a te ignoto, per fare una chiacchierata tra amici."

"Contro la mia volontà! E poi noi non siamo amici."

"Sei in vena di complimenti stasera eh." disse sarcasticamente.

"E non hai ancora visto niente. Ora per piacere ti dispiacerebbe riportarmi indietro?"

Il vero motivo per cui non volevi passare troppo tempo in presenza di Gabriel, era perché non sapevi come ti saresti comportata. Sin dalla prima volta che l'avevi visto, hai avuto un punto debole per lui.Nonostante tutto quello che aveva fatto a Sam e Dean, tu potevi comprenderlo. Dopotutto, anche tu, prima che i demoni martoriassero la tua famiglia, eri la figlia più piccola. E da allora la tua cotta non aveva fatto altro che crescere.

"Si. O meglio, no, non mi dispiace. Ma ho una condizione." disse con un sorriso che ti fece allo stesso tempo fremere di eccitazione e di preoccupazione.

"Sentiamo."

"Prima di riportarti a casa, dovrai accompagnarmi in un posto."

"E che posto sarebbe?" chiedesti sospettosa.

"Lo vedrai." disse prendendoti un gomito, ma tu lo fermasti subito.

"No!" lui ti guardò con aria interrogativa. "Andiamo a piedi." spiegasti. "E se non si può, allora trova qualcos'altro come condizione."

Ogni volta che vi eravate visti, non potevate fare a meno di battibeccare e di fare i bastian contrari, e infondo a te piaceva: vi stuzzicavate a vicenda.

"E va bene." disse.

Sembrava che si fosse arreso, ma invece ti prese in spalla, come un sacco di patate, e pochi secondi dopo ti rimise giù.

"È stato così brutto?" solo in quel momento ti accorgesti di dove ti trovavi: in un negozio di caramelle.

"Tu volevi portarmi in un negozio di caramelle? Hai fatto tutto per portarmi in un negozio di caramelle? Ti odio."

"Tu mi ami." questo ti sorprese, tanto da farti rimanere quasi senza parole.

"Wow, sei piuttosto sicuro di te."

"Mi sbaglio?"

No non ti sbagli.

Non dicesti nulla, lasciando a lui il compito di interpretare il tuo silenzio. 

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