Capitolo 1

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*Note a fine capitolo*

Capitolo Editato

Louis ha la vaga sensazione di essere in un'auto. Il suo stomaco si contorce vorticosamente. Forse balbetta qualcosa, forse no. Le luci brillanti e le vibrazioni martellanti del club sono state rimpiazzate da movimenti nauseanti e dall'oscurità, punteggiati da luci bianche brillanti che gli passano di fianco. Il tempo sta accelerando.

Poi il freddo, silenzioso e non per la prima volta durante quella sera, Louis sente delle mani sconosciute intorno ai suoi fianchi. Vede la porta. L'ingresso di casa sua. Ne è quasi sicuro. La porta si apre. Un volto familiare gli passa davanti.

Lo stomaco di Louis si stringe, e sente come uno rigurgito in fondo alla gola, poi sputa, vomitando dappertutto; e si sente come se potesse esplodere, e anche rannicchiarsi a terra e morire. Pensa che probabilmente lo farà.

"Oops" è tutto ciò che sente, prima di cadere nell'oscurità.

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La mattina seguente Louis si sveglia per via del rumore di pentole causato da Niall in cucina, sfortunatamente situata proprio di fianco alla sua stanza. Sa che è Niall, perché quell'accozzaglia di rumori è accompagnata dal fischiettio di una canzone irlandese. Quel ragazzo è un cliché vivente.

Louis grugnisce e si gira, cercando di far smettere il mondo di vorticare e la testa di pulsare. Le luci che entrano dalla finestra sono dannatamente accecanti e si trova a dover chiudere di nuovo gli occhi, desiderando l'oscurità.

E poi tutto torna. Con lo stomaco agitato, si ricorda tutto. Il respiro dell'uomo con la barba, il peso del suo corpo sudato contro quello di Louis, che lo comprime, lo soffoca. Stava quasi per succedere di nuovo.

Si sente male. Scosta le coperte dal letto e giace lì, tremante. Si ricorda vagamente il tragitto di ritorno a casa. Forse. Almeno, crede di ricordare la voce preoccupata di Eleanor e una voce meno nota, che mormorava rapidamente qualcosa mentre lui cadeva in un sonno ubriaco. Forse Eleanor aveva Max a casa.

Alla fine, pur non volendo, si alza dal letto. Va in cucina, ora completamente libera da Niall e dal suo rumore, alla ricerca del tè per calmare il suo stomaco infelice. Proprio mentre sta riempiendo il bollitore fa la sua comparsa Eleanor, fresca come una rosa e pronta per la giornata in un modo che Louis non piace per niente.

"Buongiorno Lou, come va la testa?"

"Shhhhh" sussurra Louis, "abbassa la voce per favore." Non è assolutamente in vena di parlare ma, dallo sguardo della ragazza, immagina che dovrà farlo.

"Alloraaa... hai avuto una serata interessante ieri." Eleanor si appoggia contro il bancone, con una mano su un fianco, l'espressione mista tra disapprovazione e preoccupazione. "Non so quanta te ne riesci a ricordare, sbaglio?"

Louis si acciglia. Si ricorda la prima parte alla perfezione. Ricorda di essersi visto con Zayn e Ed, nel tentativo di socializzare come un normale essere umano, con i consigli dei suoi amici, e del Dottor Corden in mente. Si ricorda di aver provato a convincersi, fallendo miseramente, che sarebbe tornato a casa ad un orario decente e semi sobrio. Si ricorda il panico che aveva provato in quel pub affollato con un mare di facce sconosciute, e si ricorda di aver trangugiato una birra dopo l'altra per farlo cessare.

"Vuoi sapere la mia scorsa notte?" Chiede Eleanor.

Louis non risponde. E lei continua.

"Beh stava andando molto ma molto bene. Ho finito il mio saggio, ho fatto una Skype call con Max, ho avuto una bella serata, proprio adorabile - finché intorno alle due del mattino sono stata svegliata da un tizio sconosciuto, che mi chiamava dal tuo telefono, per dirmi che eri praticamente svenuto come un cazzone... non ha detto proprio così ma ho potuto immaginare," - Louis fa una smorfia - "e mi ha detto che aveva bisogno del tuo indirizzo così da portarti a casa."

We The Fireworks || Italian TranslationWhere stories live. Discover now