Il secondo giorno di addestramento

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Sono negli Hunger Games, e siamo rimasti in pochi: io, Katniss, Thresh e una ragazza minuta con capelli mori e riccissimi, che coincide con la descrizione di Hope.

Vedo da lontano Thresh e Katniss. Si stanno uccidendo a vicenda. Vorrei gridare per fermarli, ma non ci riesco. La voce non mi esce. Corro dalla ragazza che somiglia a Hope, che mi grida di stare attenta, se non voglio fare la sua fine. Devo stare attenta se non voglio fare la sua fine. Quale fine,  penso. Lei mi indica la faccia, e mi accorgo di nom essere più io, ma di appartenere ad un altro corpo.

Ho tacchi alti una quindicina di centimetri, una giacca rosa brillante e una gonna verde acqua strettissima.

Sono Cassie.

All'improvviso, la voce dolce e un po'alta della presunta Hope diventa più grossa,  più bassa e più profonda.

Anche il suo aspetto è cambiato: alla massa di capelli ricci e scuri, si sostituiscono a dei capelli lisci, bianchissimi.

Non è più la presunta Hope, dolce e stravagante.

È quella vipera del Presidente Snow.

Grido, ma di nuovo la voce non mi esce. Sono diventata una senza-voce.

"Fará la stessa fine della sua adorabile sorellina".

Queste otto parole mi circondano, sti stringono intorno a me, sempre più vicine, sempre più vicine, fino a soffocarmi. Le sento stringersi intorno al collo, sento la risata spietata del Presidente. Vedo addirittura i miei fratelli, insofferenti a tutto quello che mi sta succedendo. Vorrei chiedere loro perchè mi abbandonano, o almeno dire loro di scappare, salvarsi da Snow e dalle sue parole assassine e velenose. Poi ricordo: sono una senza-voce.Mi manca il fiato, provo a lottare con tutte le mie forze, ma non ce la faccio, mi abbandono, finchè qualcosa non mi scuote.

O meglio, qualcuno. Prima di rendermi conto di cosa stia succedendo, sento solo la voce di Cassie:- Rue! Svegliati! Rue... Stai bene? Ho sentito gridare e... -

Le salgono già le lacrime agli occhi -Scusa, è che... non...-

Le faccio il segno di non dire niente, siamo entrambe tristi. Lei per Hope e per la sua morte, io perché tra pochi giorni morirò.

Ci guardiamo negli occhi. Vedo il mio riflesso negli occhi verdi di Cassie. Vorrei dirle che non è sola, che ci sono io per lei, e anche Hope, perché non l'abbandonerà mai, anche se è morta, ma non è così. È come se fossi ancora una senza-voce, la voce non si decide a uscire, sono come Hope.

Cerco di non pensare più a quell'incubo terribile, a quelle parole che cercavano di soffocarmi, a Hope che si trasformava in Snow, a Katniss e Tresh che cercavano di uccidersi.

Era solo un incubo, penso.

Sono viva, nessuno mi ha soffocato.

Eppure non riesco a smettere di tremare.

Mi vesto, faccio colazione e alle 10 comincia il secondo giorno d'addestramento. Stavolta mi concentro più sulle trappole, quando vedo i ragazzi dell'1 e del 2. Così spavaldi, orgogliosi... Mettono in mostra le lance, i coltelli, mostrano q tutti la loro bravura per spaventare. Probabilmente vincerà uno di loro e questo mi fa arrabbiare, perciò prendo di nascosto prendo uno dei loro coltelli e mi arrampico grazie a una rete sul soffitto, sempre di soppiatto.

-Ehi! Mi hai rubato il coltello!- Ho paura di essere stata scoperta,  ma vedo che si insultano e si picchiano a vicenda. Faccio una piccola risatina rigirando il coltello tra le mie mani e noto che Katniss e Thresh mi stanno guardando e ridono. Sinceramente,  sono proprio contenta di aver fregato i Favoriti. Che non facessero gli spavaldi, cagnolini di Capitol City che non sono altro!

Scendo e non facendomi notare rimetto il coltello al suo posto, mentre vado nella postazione del tiro con la fionda. Riesco a centrare quasi tutti i bersagli, evvai!

Stupida, penso. Cosa può fare una minuscola fionda contro qualcuno armato di spada ?

Vero. Se non trovo armi, non avrò molte possibilità. Almeno con la fionda ho dato una bella lezione a Chaff.

Un altro giorno di allenamento è finito.

Mentre torno in stanza, vedo Cassie. Oh, le è caduto il brillantino che ricordava Hope... Facendo piano, lo riprendo da terra e glielo poso sulla guancia. -'Notte, Cassie- sussurro.

Vado in camera, mi ficco nel letto e saluto con un cenno silenzioso una senza-voce, come se mi sentissi una di loro. Beh, in effetti lo sono stata. In sogno. E posso dire che non è stato per niente piacevole.

Stringo le coperte, guardo in aria senza posare lo sguardo su un punto preciso, e mi escono pochissime semplici parole:

-Buonanotte, Hope-.

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NOTA DELL'AUTRICE:

Scusate se il capitolo vi è sembrato noioso... Però a 3 commenti e 4 voti continuo!

Gli Hunger Games visti da RueWhere stories live. Discover now