Capitolo 19

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Ci graffiamo per non far guarire i segni


"...graffiando la mia pelle

e mordendomi le labbra fino a farmi male,
bene
senza farmi capire
se per te è più sesso o amore"

- Modà



Emma

Finisco la doccia e mi avvolgo in un asciugamano. Passo la mano sullo specchio per eliminare il vapore, e mi osservo riflessa. Alcune ciocche di capelli mi si sono appiccicate al viso, prendo il pettine e li pettino all'indietro. Delle goccioline sono state catturate dalle ciglia, le sbatto e queste colano lungo la mia guancia, come lacrime. Prendo un altro asciugamano e mi tampono i capelli, prima di applicare la schiuma e asciugarli con l'asciugacapelli. Butto la testa in giù ed inizio a tamponarli, sotto il getto di aria calda, per renderli più ricci e voluminosi. Quando sono completamente asciutti tiro su la testa e ammiro il risultato allo specchio. I miei capelli biondi, sono luminosi, ricadono in morbidi ricci ed hanno il giusto volume. Decido quindi di lasciarli sciolti, e mi dirigo in camera per iniziare a prepararmi per la serata.

Stasera festeggeremo il mio compleanno in un locale a Manhattan: "Il Le Bain", si trova all'ultimo piano dello nel Meatpacking District. Io ed Alex non siamo tornati negli Hamptons, perché sarebbe stato inutile farsi tre ore di macchina, per poi dover di nuovo tornare in dietro. Quindi ora mi trovo nel mio appartamento a Manhattan ad aspettare l'arrivo di Abby e Cole.

Quando io esco dal bagno, entra Alex per farsi a sua volta la doccia. Dopo il nostro discorso di ieri notte, ci siamo evitati il più possibile. Non so come interpretare le sue parole: "Non c'è mai una fine"; e non so come interpretare i miei sentimenti a riguardo. Non avrei dovuto dirgli niente. Mi avvicino al guardaroba e prendo la borsa con l'occorrente per prepararmi in vista di questa sera. Poso tutto sul letto, poi vado alla cassettiera della biancheria per prendere un paio di slip. Indosso le mie mutandine di pizzo nere, poi estraggo dalla borsa il corpetto di Victoria Secret. Non mi preoccupo di chiudere la porta della stanza perché so che Alex è sotto la doccia, e mi avvio allo specchio a figura intera nell'angolo della mia stanza. Faccio ricadere l'asciugamano, che mi avvolgeva il corpo, ai miei piedi e cerco di agganciare il corpetto. <<Dannazione!>> impreco, contorcendomi, cercando di chiudere un gancetto. È più difficile di quello che pensassi.<<Ti serve una mano?>> salto per lo spavento. Quando mi volto trovo un Alex, poco vestito, ad osservarmi divertito. Sbuffo e mi contorco un ultima volta prima di cedere. <<Si>> si avvicina lentamente e mi si mette alle spalle. <<Fatto>> replica dopo poco. <<Grazie>> rispondo sistemandolo, davanti allo specchio. Incrocio il suo sguardo che indugia sul mio corpo. Incrocio le braccia al petto. <<Hai finito?>> <<Di fare cosa?>> chiede fingendo innocenza. <<Lo sai benissimo>> dico alzando gli occhi al cielo. Mi scosto da lui e vado verso il vestito. Lo tolgo dalla borsa e lo poso sul letto. È meglio che mi trucchi prima di indossarlo. Mi avvio alla specchiera sopra la cassettiera ed inizio ad estrarre dei trucchi dalla trousse. Mentre stendo il fondotinta mi sento osservata quindi mi volto. <<La smetti di fissarmi!>> esclamo contro Alex. Si è accomodato sul bordo del letto, con in dosso solo un asciugamano, e continua a guardarmi. Non risponde, si limita a squadrarmi dalla testa ai piedi. Il suo sguardo brucia ogni angolo della mia pelle. I suo occhi incrociano i mie e posso leggervi dentro desiderio. Ci osserviamo in silenzio, e mi domando se tra di noi c'è solo questo. Mi domando se ci sia sono un'attrazione reciproca, se è solo questione di un istinto primordiale. O se magari in fondo, c'è qualcosa di più. Se c'è più del solo sesso. Abbasso lo sguardo per prima e mi volto. <<Dovresti vestirti>> sussurro riprendendo in mano i trucchi.

1. I FELL IN LOVE: Mi sono innamorata del mio miglior nemico - in revisioneWhere stories live. Discover now